Calcio
Con Rafa Benitez un Napoli più europeo
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 05.07.2019)
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L’arrivo di Rafa Benitez (2013-14), ex Liverpool, Inter e Chelsea, 3,5 milioni di euro a stagione, contratto biennale, fu un colpo di genio di De Laurentiis dopo la conclusione del rapporto con Mazzarri.
Cambio di modulo (4-2-3-1). Cavani al Paris Saint Germain, arriva Higuain. La conquista della Coppa Italia contro la Fiorentina. Strepitoso girone in Champions, fuori solo per differenza-gol con Borussia Dortmund e Arsenal.
De Laurentiis aprì i cordoni della borsa e spese 94,7 milioni di euro, il terzo investimento sul calciomercato nei suoi quindici anni. Arrivarono Higuain (38 milioni), Callejon (8,8) e Albiol (11,3) dal Real Madrid, Mertens (9,5) dal Psv Eindhoven, Zapata (7,6) dall’Estudiantes, Rafael (5,2) dal Santos, Reina dal Liverpool e, in gennaio, Ghoulam (5,2) dal Saint Etienne, Jorginho (4,5 poi riscattato per altri 4 milioni) dal Verona, Henrique (3,9) dal Palmeiras. Cavani fu ceduto al Paris Saint Germain per 67,8 milioni.
Il bilancio del Napoli registrò il più alto attivo dei primi dieci anni di De Laurentiis (+20.217.304). Lieve aumento degli abbonati (13.230). L’incasso per le partite di campionato fu di 7.910.720, inferiore agli anni di Mazzarri, distaccato dagli incassi di Roma (14.490.866), Inter (11.734.176), Juventus (10.908.946) e Milan (10.315.237).
Napoli-Sampdoria 2-0 fece registrare il maggior numero di spettatori (56.225) per i prezzi popolari dei biglietti. Il migliore incasso fu con la Juventus (2-0): 1.535.710. Le tre partite di Champions fruttarono 5.245.748 euro (record col Borussia Dortmund 2-1: 2.722.480 euro per 55.766 spettatori).
Benitez fece gli stessi punti (78) del secondo posto di Mazzarri, ma si piazzò terzo a -24 dalla Juventus del terzo e ultimo anno record di Conte (102 punti, in casa 19 vittorie su 19) e dopo la Roma di Rudi Garcia con Totti, Nainggolan, Pjanic, Gervinho, Maicon (85 punti). Benitez vinse la Coppa Italia, come aveva fatto Mazzarri due anni prima.
Terzo anno a Dimaro. Si passò dal 3-5-2 di Reja e Mazzarri al 4-2-3-1 di Benitez. Due mediani davanti alla difesa, Behrami e Inler (Dzemaili), Callejon-Hamsik-Insigne (Mertens) dietro Higuain.
La Juventus battendo, nel girone d’andata, sul suo campo le maggiori rivali, 3-0 al Napoli e 3-0 alla Roma, troncò ogni possibilità di lotta per lo scudetto. Nel ritorno, la Juve vinse anche a Roma (1-0), ma perse a Napoli (0-2: Callejon e Mertens).
Arrivò al San Paolo dopo una serie di 22 partite utili (20 vittorie, 2 pareggi). In trasferta la Juve perse due sole partite. Prima della sconfitta di Napoli aveva ceduto una sola volta, nel girone d’andata, a Firenze (clamoroso 2-4).
Il Napoli fallì in trasferta (35 punti), di gran lunga meglio in casa (43 punti). Fuori perse con la Juve e la Roma, battendole al San Paolo. Fece zero punti col Parma. Troppi i pareggi (9): in casa contro Sassuolo (1-1), Udinese (3-3), Chievo (1-1), Genoa (1-1); fuori contro Cagliari (1-1), Bologna (2-2), Livorno (1-1 con autogol di Reina), Udinese (1-1), Inter (0-0).
In Coppa Italia, dopo le vittorie casalinghe su Atalanta (3-1) e Lazio (1-0), il Napoli superò le semifinali con la Roma (2-3 fuori casa con autogol di De Sanctis passato tra i pali giallorossi, 3-0 al San Paolo) e si aggiudicò la finale contro la Fiorentina (3-1) a Roma con una doppietta di Insigne e un gol di Mertens.
Benitez schierò (4-2-3-1): Reina; Henrique, Fernandez, Albiol, Ghoulam; Jorginho, Inler; Callejon, Hamsik (63’ Mertens), Insigne (81’ Behrami); Higuain (71’ Pandev). La Fiorentina di Montella scese in campo (4-3-1-2) con Neto; Tomovic, Rodriguez, Savic, Pasqual (57’ Fernandez); Aquilani (82’ Matri), Pizarro, Vargas; Borja Valero; Ilicic, Joaquin (72’ Rossi).
Il Napoli colpì in contropiede. Insigne aprì la partita con una doppietta. All’11’ concluse con un tiro a giro di destro la ripartenza veloce di Hamsik. Al 17’ fu Higuain a involarsi e Lorenzo segnò con un tiro al volo. La Fiorentina accorciò le distanze col peruviano Juan Manuel Vargas (28’). Al 44’ Orsato annullò per offside un gol di Aquilani sulla punizione di Ilicic.
Nella ripresa, la squadra viola attaccò a testa bassa. Pandev si divorò il 3-1. Al 78’ secondo “giallo” per Inler ed espulsione. Napoli in dieci. La Fiorentina fallì il pareggio: lo scavetto di Ilicic davanti a Reina finì a lato (85’). Una ennesima letale ripartenza degli azzurri si concluse col sigillo di Mertens (92’). Il Napoli conquistò la Coppa Italia per la quinta volta (due con De Laurentiis).
Splendido il girone di Champions chiuso alla pari con Borussia Dortmund e Arsenal (12 punti). La differenza-reti qualificò agli ottavi il Borussia (+5) e l’Arsenal (+3) col Napoli (+1) retrocesso in Europa League.
Nella seconda competizione europea, il Napoli superò i gallesi dello Swansea (0-0 fuori, 3-1 in casa) e si arrese agli ottavi contro il Porto (0-1 in trasferta, 2-2 al San Paolo).
Il Napoli vantò il secondo attacco del campionato (77 gol) dopo la Juventus (80). Higuain segnò 24 reti (17 in campionato), Callejon 20 (15 in campionato), Mertens 13 (11 in campionato).
Furono 53 le partite del Napoli (38 serie A, 5 Coppa Italia, 6 Champions, 4 Europa League). Scesero in campo 29 giocatori: Reina (43 presenze, 46 gol subiti), Rafael (11, 9 gol subiti), Maggio (33), Fernandez (36), Albiol (46, 1 gol), Britos (22, 1 gol), Behrami (33), Inler (45, 4 gol), Callejon (52, 20 gol), Hamsik (41, 7 gol), Insigne (51, 9 gol), Higuain (46, 24 gol), Mertens (47, 13 gol), Pandev (41, 8 gol), Dzemaili (29, 6 gol), Zapata (22, 7 gol), Ghoulam, (21), Jorginho (19, 1 gol), Reveillere (18), Armero (18), Henrique (17, 1 gol), Mesto (14), Radosevic (9), Zuniga (8), Paolo Cannavaro (4), Bariti (3), Doblas (2, 2 gol subiti), Lasicki (1), Uvini (1).
8 – continua
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