Calcio
Calcetto tra circoli: le cronache
di Fausto Lanzillo
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Tennis Club Napoli – Canottieri Napoli 1-1
Nessuna nuvola sul golfo. Serata un po’ fredda. Assenza di vento. Era il clima ideale per giocare una partita: specie quando a sfidarsi v’erano i soci di due prestigiosi circoli partenopei e specie quando l’età media dei giocatori era di poco sotto i cinquant’anni.
Canottieri in maglietta e pantaloncini rossi con calzerotti gialli, per il TCN divisa gialla e calzerotti rossi. L’ex campione di canottaggio Graziano Hauber, ancor classificabile nella categoria armadi a due ante, indossava sulla fronte una minacciosa fascia in puro stile Rambo. Il fischietto dell’arbitro Cacialli dava inizio, al canonico orario delle 20.30, alla finale per il primo e secondo posto.
Sugli spalti i due elegantissimi presidenti Ninni Serra del circolo del Tennis Club Napoli e Curzio Buonaiuto del circolo Canottieri si sfidavano in una gara di buone maniere. A bordo campo numerosi soci degli altri circoli: Italia, Savoia e Posillipo. Sparuta ma apprezzata, la presenza d’alcune Signore. Carlo Franco del Corriere del Mezzogiorno veniva, per sicurezza, ancorato al terreno.
Inizio tesissimo. Squadre schierate a zona tranne Hauber che aveva il compito di far da badante, seguendo passo-passo, il temibile attaccante Eugenio Caputo. Compito infame per i difensori del TCN, Luca D’Angelo e Fabrizio Merolla, occuparsi del duo d’attacco Gianfranco Gambardella e Gianfranco Morra. Incrociavano le lame a centrocampo Ciccio Bellucci e Giovanni Perillo del Tennis contro Carmine Paudice e Francesco Borrelli. Le ripartenze dalle difese erano affidate ad Aldo Forquet per il TCN ed al dirimpettaio capitan Tartaro per i Canottieri. A difesa della porta del Tennis il gatto Luca Casalini mentre all’altra porta s’era piazzato Mario Morelli.
Nella panchina del Tennis erano seduti Alberto Pierantoni, Davide De Blasio e Luca Dal Verme accanto al Mister Franco Feluca.
Sull’altra panchina con il mister Enzo Palmieri - detto il Mourigno del Molosiglio - sedevano Paolo Zizza, Marco Ricchi, Carmine Capuozzo, Giovanni Pizzuto.
Subito Morra e Gambardella prendevano di mira, con poca fortuna, la porta avversaria. Caputo con un tocco d’istinto lambiva il palo. Sul palo alla sinistra della porta di Morelli finiva anche il tiro su punizione calciato da Bellucci. Per il resto estenuanti duelli a centrocampo. Corretti ma decisi. Nulla da segnalare fino a quando Cacialli si trovava a dover decretare la massima punizione su due interventi da calcio di rigore: il primo per il TCN con Caputo appena toccato- sfiorato – (o falciato?) da dietro, il secondo, più netto ed evidente con Luca D’Angelo che si appoggiava – urtava (o stendeva?) Morra in azione da gol. Sorvolava su entrambi i falli facendo proseguire il gioco. Sul finir del tempo Bellucci, in mischia, approfittando di un paio di svarioni avversari, con caparbietà e cinismo, portava in vantaggio il TCN. Nell’intervallo la tensione saliva ancor di più. Alla ripresa mister Feluca faceva entrare Luca Dal Verme per Giovanni Perillo. Casalini attentissimo salvava il risultato accartocciandosi ed artigliando un pallone scagliato da due passi con inaudita violenza da Gambardella. Rispondeva il Tennis con un’elegante serpentina di Caputo che seminava il panico in area giallorossa. Entrava Marco Ricchi per Francesco Borrelli. Casalini s’esaltava nelle mischie, ma anche Morelli sventava il raddoppio su azione di contropiede dell’astuto Caputo. Nulla poteva invece Casalini allorquando Hauber, lasciato colpevolmente troppo solo, da posizione favorevole segnava con un preciso ed angolato tiro. Cacialli ammoniva Forquet per fallo su Morra, mentre subito dopo sorvolava su un “diverbio”, provvidenzialmente placato con la forza da tutti gli altri giocatori, tra Morelli e Forquet.
A pochi istanti prima della fine della partita Luca Dal Verme, di testa, si mangiava un gol a due passi dalla porta tirando, a portiere battuto, alto sulla traversa.
Dopo poco Cacialli fischiava la fine del secondo tempo. E qui veniva il bello….
I due allenatori Feluca e Palmieri decidevano, ex abrupto, di non far giocare il tempi supplementari, previsti dal regolamento e dalla prassi, e di far rigiocare la partita in altra data. Apriti cielo! Quasi tutti i giocatori in campo polemizzavano con i propri allenatori. Gli spettatori rumoreggiavano. I capitani dell’Italia - Diego Napolitano - e del Posillipo – Costantino Testa – che dovevano giocare subito dopo la finale per il terzo posto invitavano il Tennis e la Canottieri a giocare i supplementari. In campo entravano una moltitudine di persone tra giocatori delle panchine, spettatori, fotografi, giornalisti, calciatori della finale terzo e quarto posto. Gran vociare. Ognuno diceva la sua: più che una finale sembrava una riunione di condominio. In sostanza due schieramenti: da un lato Feluca, Palmieri e qualche giocatore che dicevano: "è meglio che la rigiochiamo interamente in altra data piuttosto che giocare ora solo i supplementari" mentre dall’altro c’erano quelli che volevano giocare i supplementari. Cacialli propendeva per l’immediata ripresa del gioco.
In ogni modo alla fine di una mezz’ora di trattative si prendeva la decisione di far rigiocare l’intera partita. Probabilmente dopo Pasqua. La finale del terzo e quarto posto veniva anch’essa rinviata ma per un diverso motivo: il Posillipo era senza i due portieri titolari e l’Italia, con un’encomiabile sportività, aveva suggerito ai verdi Posillipini di rinviare anche questa partita. Il Posillipo apprezzava tale rinvio e capitan Testa convinceva i rossoblu dell’Italia a sfidarsi in un’amichevole che veniva giocata al posto della finale terzo posto. E’ un torneo senza fine…
Foto di Marco Roccasalva