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Cronaca
A Londra è Natale. A Napoli? Quaresima
di Luciano Scateni
Napoli, com’è noto, concentra in poche e mediocri occasioni i flussi del turismo possibile anche in tempi di laboriosità quotidiana, cioè feriali, per esempio in queste giornate prenatalizie che attorniano i giorni dell’Immacolata e includono gran parte del richiamo annesso alla tipicità folcloristica dei decumani, specialmente rappresentati dal carnaio della via S.Gregorio Armeno stracolma di persone, presepi, pastori e di una caotica produzione di statuine di modesta fattura che effigiano volti della politica, dello spettacolo, dello sport e di qualunque altro spezzone di società enfatizzata dalla televisione: il resto nelle maglie del tessuto urbano, brulicante di perditempo, è cineserie, bancarellame, bjoutteria da uno o due euro al pezzo, saldi fuori stagione, mercatini rionali, ambulantado che spaccia per buoni orologi contraffatti, borse e occhiali d’autore, falsi cd.

Nelle botteghe del lusso s’intravedono poche rappresentanze della Napoli anomala, quella delle ville con discesa privata a mare, attracco per “barche” milionarie e prati percorribili solo con carrelli a trazione elettrica creati per i percorsi del green per golfisti. Ed è la Napoli estranea  ai mille guai che l’affliggono quasi irrimediabilmente, la città omologa della Los Angeles dei divi o della Montecarlo dei grandi evasori.

E’ la Napoli distante dalle gaffe di cui è informata solo per quello che raccontano i giornali, è la città che snobba il gruppo di famiglia che ha risposto “presente” all’appello allorché si è trattato di tagliare il nastro inaugurale dell’inedito  percorso underground del metrò che collega la via Brin alla piazza del Municipio. La cronaca racconta di un viaggio inaugurale elettrizzante, grazie a un tamponamento tra vetture con corollario di contusi.

Per fortuna la visita napoletana di Zapatero, che sarebbe stato probabilmente coinvolto nella corsa sperimentale, non ha coinciso con l’episodio e con molti altri che fanno ombra al prodigioso toccasana della metropolitana collinare, protagonista di frequenti interruzioni, ritardi, di inquinamento acustico e scorrerie dei branchi di minorenni. Infine una o due parole sulla piazza Dante, impegnata un giorno no e due sì in kermesse d’ogni genere, comprese alcune accese partite di calcio tra studenti filonisti: lo spazio su cui domina il sommo poeta ospita di tutto e molto di più: concerti e comizi, mercanzie d’ogni tipo, performance ginniche, appuntamenti di disoccupati più o meno organizzati. L’ultima invasione si deve a “Giochi golosi”.

Non indaghiamo sulla natura dell’evento a favore di una breve riflessione estetico-turistica. La piazza scompare, sommersa di stand, pagode, recinzioni, percorsi obbligati, auto di servizio, eccetera, eccetera e finalmente si intuisce che la tipologia dello storico spazio ridisegnato da Gae Aulenti, l’assenza di verde e di quant’altro avrebbe umanizzato un luogo di così forte impatto, non è casuale perché asseconda a meraviglia l’intenzione di consegnarla a una variopinta congerie di avvenimenti. A proposito, sono rari gli arredi che a Napoli annunciano l’allegria prenatalizia e da un certo punto di vista una sobrietà così poco festaiola sarebbe condivisibile per rispetto dei tanti che non hanno alcun motivo di letizia. Sconcerta, però, il motivo dei mancati addobbi luminosi. Li imponeva la malavita.

E così, il pensiero vola con la British Airways a Londra, città abitualmente grigia, ma già da novembre e fino alla conclusione dell’anno  tripudio di luci e festoni ben augurali. In fondo ci si arriva in un paio di ore.
6/12/2007
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