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9 - Arabia Saudita
di Alessandro Ciampa
La storia antica
L’Arabia Saudita, paese come lo conosciamo noi oggi, ha tradizioni e cultura millenarie: da arida zona desertica e disabitata, a cuore della penisola arabica e principale sbocco di collegamento fra Medio Oriente ed il resto dell’Asia. Nel primo millennio avanti Cristo, tutta la penisola era unificata, e nonostante gli scontri intestini, a lungo l’Arabia controllò gli scambi marittimi e terrestri della zona. Gi abitanti erano in parte mercanti ed in parte nomadi, che si spostavano all’interno di una regione vastissima e perlopiù arida. I Natabei, principali mercati della zona, fondarono il centro commerciale di Al-Ula, che con la capitale Karna, divenne il cuore della regione. Successivamente l’Arabia fu terra di conquista per Alessandro il Grande, prima dell’arrivo degli egiziani. Nel 106 d.C., l’Imperatore romano Traiano conquisto gran parte dei territori dell’Arabia, che di fatto furono annessi a Roma. La caduta dell’impero d’occidente ed il successivo declino d’oriente, restituì, pian piano, autonomia e autogestione alle popolazioni locali. Agli inizi del VII secolo Maometto cominciò la predicazione dell’Islam, il profeta, che si dice sia nato alla Mecca, cominciò proprio dalla penisola arabica la sua missione di conversione alla religione coranica di Allah. L’Arabia divenne un po’ come la Roma d’oriente, e la religione islamica comincio ad espandersi in tutto il Medio Oriente, con la creazione di un grande califfato, con capitale a Damasco prima, e Baghdad poi. Nel 1269 la regione fu controllata dai Mamelucchi egiziani, che cercarono invano di unificare e controllare tutti i popoli islamici. Nel 1517, quando l’Egitto fu conquistato dall’impero Ottomano, Muhammad Ibn Saud, riuscì a frenare, in parte, l’avanzata turca, e fondò la dinastia saudita. Fra le più floride e durature della storia, la dinastia subì un duro colpo durante il 1800, quando l’Egitto riuscì a sconfiggere i sauditi, riconquistando il regno. Nel 1902, Ibn Saud, capo dei fondamentalisti wahhabiti lanciò la controffensiva, riunificando pian piano il regno, sino al 1932, quando nacque ufficialmente l’Arabia Saudita.

La storia moderna
Grazie alla politica intraprendente e diplomatica del Re Ibn Saud I, l’Arabia Saudita poco tempo è diventata una delle nazioni più fiorenti dell’intero bacino mediorientale. Negli anni il paese ha stretto ottime relazioni con i paesi confinanti, con Gran Bretagna ed Usa, entrando a far parte di Lega Araba ed Onu. Durante la Seconda Guerra Mondiale si schierò con gli alleati, consentendo agli americani l’istallazione di una base militare, in cambio di supporto tecnico permesso di acquistare armi. Nel 1945 dichiarò guerra a Giappone e Germania. Sempre con gli Usa, ha stretto accordi commerciali per l’utilizzo e la produzione del petrolio. Le relazioni internazionali con la Gran Bretagna, ed anche con la Francia, si raffreddarono dopo l’attacco all’Egitto, ma la politica saudita, pur contestando l’esistenza dello stato di Israele, non fu mai attiva. Ibn Saud I prima, e Saud II poi, si concentrarono soprattutto sugli accordi, militari, politici ed economici, mirati alla formazione di uno stato sempre più ricco e fiorente. Nel 1992 il nuove re, Faad, introdusse nuove norme politiche e sociali, aumentando i diritti e facendo dell’Arabia Saudita uno stato più libero e democratico.

Cultura: da Maometto a Bin Laden, fra Islam e terrore
Si narra che Maometto sia nato da queste parti, ed in particolare alla Mecca, la città santa per i musulmani, la città dove andare in pellegrinaggio almeno una volta nella vita. L’Islam è nato da queste parti, la maestosa e nobile cultura coranica comincia proprio dall’Arabia Saudita. Pensate un po’, che i primi seguaci del profeta, non erano né potenti né numerosi, ed erano anche tacciati di satanismo, a causa di alcuni controversi versetti delle predicazioni di Maometto. La loro storia, come la nostra storia, è fatta di persecuzioni, martiri, supplizi, e poi c’è la diffusione, l’espansione a macchia d’olio. Come noi, c’è la guerra santa, il potere temporale dei capi religiosi. Proprio tutto come noi. L’Islam, che oggi non per colpa di Maometto fa tanta paura al mondo occidentale, è nato proprio in Arabia Saudita, che ancora oggi è una terra nobile, ricca culturalmente, ma oscura, dai mille enigmi, e dai segreti che forse è meglio non rivelare. Da Maometto a Bin Laden il passo è breve, lo sceicco del terrore, reso celebre dopo i fatti drammatici dell’undici settembre 2001 è, proprio come il profeta, nato in Arabia Saudita (ma nella capitale Ryadh), devoto alla religione islamica, ed in un certo senso anch’egli “profeta convertitore di anime”. Non bestemmio, Bin Laden non è l’Islam, e non rappresenta i tanti musulmani moderati, ma è altresì vero che rappresenta altri, tanti altri, musulmani, integralisti, terroristi, chiamateli come vi pare, che in un certo senso ripercorrono quella espansione culturale, arretratezza sociale e di pensiero, negazione delle libertà, guerra santa, che era propria del nostro Medio Evo. L’Arabia Saudita coi i suoi tanti i suoi misteri, ancor di più sono i suoi fantasmi da non far uscire dall’armadio, eppure quel che si vede fa già paura, con il terzo millennio del mondo cominciato, forse, come era stata scritta la storia dell’Arabia: una lenta, sanguinosa, inesorabile espansione a macchia d’olio.

Geografia
Poco da dire riguardo la geografia dell’Arabia Saudita. Interessante il fatto che, a causa del deserto, non sono ben delineati i confini a sud con Yemen e Oman, e la superficie dello stato è stimata intorno ai 2.230.000 km2. Meno dell’1%  del territorio è destinato all’agricoltura, questo perché la regione è interamente desertica. Tantissime sono le zone disabitate, anche sulla costa del Mar Rosso. Interessante la situazione per ciò che riguarda l’Isola di Tiran al largo di Sharm el Sheik. L’isola, come anche alcune altre minori, sono possedimento saudita, ma date in concessione allo stato egiziano, per favorire il turismo, in quanto sono parte del parco nazionale di Ras Mohammed, con la barriera corallina più bella del mondo.

Sport
Lo sport principale in Arabia Saudita è il calcio, con la nazionale “verde” che ha raccolto anche diverse soddisfazioni a livello internazionale. Il paese ha ospitato le prime edizioni della Confederation Cup, lanciando nel palcoscenico mondiale questa importantissima competizione. A livello continentale la nazionale ha vinto diverse volte la Coppa d’Asia, e si è qualificata alle ultime quattro edizioni dei mondiali. Da ricordare la prima volta, nel 1994, quando grazie al genio-sregolatezza Al Owairan, i sauditi si qualificarono per uno storico ottavo di finale. La più prestigiosa squadra di club, l’Al Hittiad, ha in queste ore dichiarato l’interessamento per il portoghese dell’Inter Figo. Poi ci sono gli sport locali. Diffusissimi quelli acquatici, folcloristici le corse di cavalli arabi e cammelli, e l’arte dell’equitazione. Sorprendente l’arte della falconeria, che costituisce forse l’attività più amata da queste parti

Gastronomia, tradizioni e curiosità
Fra i piatti più cucinati e conosciuti dell’Arabia Saudita, c’è il famosissimo Falafel, carne in polpetta e ceci, che spesso all’esterno diventa condimento del khobos, pano azimo non lievitato. Verdura e carne, in particolare pollo (dajaj), sono diffusissimi in tutta la regione. Fra le bevande, oltre ai famosi caffè e the, non possiamo non citare il latte di Cammello, un tantino aspro, ma ricco di vitamine. L’Arabia Saudita, a differenza di altri paesi arabi, non ha moltissime tradizioni legate alla religione. Oltre al Ramadan, mese santo di digiuno e preghiere, va ricordato il festival di Jenadriynah, che anima le vie e le piazze delle città, con balli, canti, gare di cammelli e cavalli.

Turismo
Ottenere il visto per entrare in Arabia Saudita è veramente complicato, e nelle sezioni successive capirete anche il perché. Accessibile dall’Egitto e con visto egiziano la meravigliosa isola di Tiran nel Mar Rosso. Per il resto, ci sono località, sempre sul mar Rosso, da far invidia anche all’Egitto, ma solo negli ultimi tempi, con una politica criticatissima dagli integralisti islamici e dai conservatori, il re Fahd sta aprendo le porte al turismo. Recentemente è stato aperto anche un sito internet: http://www.the-saudi.net/saudi-arabia/tourism.htm

Come arrivare
Le aree turistiche saudite, oltre alla già citata isola di Tiran, si trovano sul mar Rosso, e sono Damman, Alkhobar, Taif, Al Baha e Abha, raggiungibili dall’aeroporto internazionale di Jeddah. Non è possibile infatti accedere attraverso navi dall’Egitto, in quanto non ve ne sono. Consigliabile è organizzare un pacchetto vacanze o crociera con un’agenzia, per gli amanti del fai da te, consultare http://www.nasaviation.com/, il sito della compagnia aerea locale. Per Jeddah e Damman ci sono inoltre voli low cost dagli Emirati Arabi Uniti. Da Jeddah è facilmente raggiungibile anche la città santa della Mecca. Per andare nella capitale, invece, Ryiadh, oltre alle compagnie già citate, è possibile raggiungere il paese dall’Italia, con uno scalo in Germania o Egitto, a prezzi che variano dai 750 ai 1200 a/r tasse incluse.

Alloggiare in Arabia Saudita
Gli alberghi turistici in Arabia Saudita sono in gran parte sulla costa, ma prenotare da casa diventa sempre più difficile, in quanto le stanze sono tutte pre-acquistate da tour operator locali e stranieri, o non hanno ancora una corretta diffusione con siti web. Alla Mecca e dintorni, è possibile trovare tantissime pensioni, usate nei tanti periodi di pellegrinaggio. In ogni caso, per legge saudita, occorre una prenotazione ed invito, che spesso fornisce l’agenzia, quindi sempre meglio rivolgersi a loro anche per l’acquisto fai da te di un alloggio, visto che in internet si trova poco e spesso è difficile contattare le proprietà. Provare a prenotare tramite sito: http://www.hoteltravel.com/it/saudi_arabia/index.htm

Cosa vedere in Arabia Saudita
A cominciare dai luoghi turistici, il paese presenta una delle barriere coralline più belle al mondo, ed anche le spiagge bianche ed infinite, fanno da cornice ad un paese, che con il suo deserto, e le meravigliose oasi, è da mille e una notte. Non solo natura in Arabia. Alla Mecca ed a Medina da non perdere una visita nei principali siti religiosi (evitare l’affollatissimo giorno dell’Haji). A Medina c’è la tomba di Maometto, alla Mecca la casa di dio, la fonte sacra, e la pietra sacra (la tradizione vuole l'abbia portata sulla terra l’arcangelo Gabriele dal paradiso terrestre).
A Riyadh, capitale, ci sono tantissime moschee, a cominciare dalla Moschea Antica che sovrasta la città, sino al quartiere vecchio, dove una passeggiata è caratteristica ed assolutamente da non perdere. Folklore, cultura e semplicità, opposti ai grandi palazzi moderni, al palazzo reale, alle costruzioni tecnologiche, fanno di Riyadh una città araba tendente all’ammodernamento, da vedere.

Documentazione necessaria per l’ingresso nel paese (da viaggiaresicuri.mae.aci.it)Passaporto: necessario, con una validità residua di almeno sei mesi alla data della partenza.
Visto d’ingresso: La rete diplomatico-consolare saudita rilascia visti d’ingresso per affari, familiari al seguito, transito o pellegrinaggio (Hajj o Umrah).  I visti d’ingresso non vengono rilasciati all’aeroporto o alla dogana.  La validità dei visti per affari va da uno a sei mesi.  I visti per turismo sono emessi solo per viaggi collettivi “group tours” preventivamente approvati.  I visti di transito sono rilasciati ai passeggeri che intendono proseguire il viaggio con un volo entro le 12 ore successive senza lasciare l’aeroporto o fare altra tappa nel paese. 
Tutti gli stranieri devono ottenere il visto per entrare nel paese tranne:
• i cittadini dei paesi del Consiglio di Cooperazione dei Paesi del Golfo (il Regno del Bahrein, lo Stato del Qatar, il Sultanato di Oman, lo Stato del Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti);
• i residenti titolari di visti di uscita/re-ingresso.

Il visto d’ingresso è stato talvolta rifiutato a persone che sono nate in Israele o vi hanno viaggiato/vissuto.
I visti sono concessi esclusivamente su richiesta di un garante saudita (sponsor).  L’Ambasciata d’Italia ed il Consolato Generale d’Italia a Gedda non possono sponsorizzare i privati cittadini per l’ottenimento del visto d’ingresso.  In particolare, le donne devono essere accompagnate dal proprio sponsor o comunque dal marito, padre, fratello, figlio maggiorenne.
Per lasciare l’Arabia Saudita i residenti devono disporre di visto di uscita o uscita/re-ingresso.  Esso non è richiesto ai viaggiatori temporanei e viene apposto su autorizzazione dello sponsor. 
La moglie italiana di un cittadino saudita, le figlie maggiorenni di padre saudita ed i figli italiani di padre saudita, prima di compiere l’età di 21 anni, possono lasciare il paese solo se autorizzati dal padre oppure da un familiare autorizzato a ciò.  In casi particolari, l’Ambasciata d’Italia può intervenire presso il governo Saudita per facilitare il rimpatrio di una cittadina italiana, ma non può ottenere il permesso di rimpatrio dei minori senza il consenso del padre saudita.

Numeri utili
Ambasciata d'Italia a Riyadh
Diplomatic Quarter
P.O.Box 94389
11693 Riyadh
Saudi Arabia.
Tel.: +966 1 4881212
       (Centralino operativo
       24 ore con indicazione
       cellulare d'emergenza)
Fax: +966 1 4881951
E-mail: ambasciata.riad@esteri.it
Polizia: Tel. 999 
Vigili del fuoco: Tel. 998
Pronto soccorso: Tel. 997

Informazioni generali
Capitale: Riyadh
Popolazione: 22.540.000
Superficie: 2.240.000 km2
Fuso orario: + 2 rispetto all'Italia; +1 quando in Italia vige l'ora legale
Lingue: Arabo, Inglese
Religioni: Musulmana.
In Arabia Saudita non è permesso pubblicamente il culto di religioni diverse da quella musulmana.
Moneta: Ryal saudita
29/12/2006
  
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