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Un vocabolario maschilista
Humor degli intelligenti
"Cortigiano"? Attenti a non fare errori quando scrivete. Se vi riferite ad un maschio, la parola significa soltanto "nobiluomo di Corte", se invece si tratta d'una donna è segno che volete dire "puttana", "prostituta", "mignotta".
"Mignotta"? Ma è un termine romanesco, volgare, irriferibile!
Nient'affatto, anzi deriva da un'espressione colta, antica, perfino semanticamente neutra, ed ha un'origine curiosa: l'hanno inventata i preti.
E' una definizione della burocrazia ecclesiastica del 700, quando la Chiesa cominciò a tenere l'anagrafe dei nati in ciascuna parrocchia.
Il neonato trovatello veniva schedato dal parroco come "figlio di madre ignota", abbreviato in "figlio di m.ignota".
Epiteto rimasto tuttora nel linguaggio popolare, a denotare un tipo aggressivo, capace di tutto, che si destreggia cinicamente nella vita, quindi molto furbo.
A Roma, in Toscana e Umbria è perciò anche un epiteto elogiativo, nello slang degli studenti e della mala.
E la madre del "figlio di m.ignota"? Doveva essere stata una poco di buono sul piano sessuale, dedussero crudelmente preti e popolino, giudicando puttane anche le povere e incolpevoli ragazze-madri, spesso "sedotte e abbandonate".
Eppure, "mignotta" restò come marchio d'infamia.
Ma torniamo al maschilismo del nostro vocabolario.
L'evidenza è tale che anche i maschilisti italiani più inveterati saranno costretti a sorridere per nascondere elegantemente una certa vergogna.
Basti dire che per "massaggiatore" in italiano s'intende un esperto di kinesiterapia, mentre la "massaggiatrice" è una prostituta che esercita in casa, e che fino a ieri nell'era pre-internet degli annunci economici sui giornali non faceva nulla per rifiutare l'equivoco semantico, anzi: "A.A.A. massaggiatrice offresi, citofono, ingresso indipendente..."
Insomma, è terribilmente maschilista e antifemminile il vocabolario della nostra bella lingua, lessicalmente una delle più ricche del mondo, perché ancora ha ufficialmente in vigore i termini del Trecento.
Questo, caso unico in Occidente, permette non solo a pochi specialisti universitari, ma anche ad una qualunque persona con un buon liceo classico di leggere e capire al volo, p.es., il Decamerone del Boccaccio, padre della lingua italiana.
In pratica, sono numerose le parole che al maschile hanno un significato alto, positivo o neutro; mentre al femminile diventano un appellativo insultante per la donna.
Praticamente tante variazioni su un tema unico: puttana, prostituta.
E' possibile vederlo scorrendo gli esempi che seguono, raccolti dall'amico napoletano Achille Della Ragione, versatile figura di uomo di cultura, medico ginecologo, esperto d'arte e storia locale, ricco tuttora - nonostante le vicissitudini che ha subìto - di quel gusto per l'humour che è tipico delle persone intelligenti.
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2009-06-03 13:35:15 - Nico Valerio

Articolo sfizioso
Come sempre irriverente, arguto, pungente, irrispettoso, inconmensurabile
2009-05-28 16:46:26 - Matilde (una sua ammiratrice)

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