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Cultura
"Napoli nobilissima" torna trimestrale
Alla Società napoletana di Storia patria presentato il quinquennio della quinta serie della celebre rivista fondata da Benedetto Croce
di Corrado Valletta
1892. Riccardo Carafa, Giuseppe Ceci, Luigi Conforti, Benedetto Croce, Salvatore Di Giacomo, Michelangelo Schipa e Vittorio Spinazzola, esponenti dell’intellighenzia partenopea di fine Ottocento, davano vita alla rivista Napoli nobilissima, con l’intento di scrivere una storia topografica e artistica della città di Napoli e con il fine, dichiarato, di contribuire alla «conservazione, al rispetto, al miglioramento di tutto quel che rappresenta il nostro patrimonio antico».

Di fascicolo in fascicolo, seguendo alterne vicende e fortune, questa storica testata è giunta fino a noi, passando per quattro direttori: Croce, per la prima serie; la seconda, da Giuseppe Ceci e Aldo De Rinaldis; dal 1961 con Roberto Pane, fino alla sua scomparsa; poi, dal 1987 al ’99 sotto la direzione di Raffaele Mormone. L’ultima (direttore responsabile Angelo Rossi che, dal 1948, ne è anche editore con la sua Arte Tipografica) avviata nel 2000 ha di recente celebrato – presso la Società napoletana di Storia patria – il quinquennio di attività.

Tra gli abbonati alla rivista, figurano pure le più rilevanti biblioteche del pianeta. Uno dei tanti riconoscimenti che indennizzano gli sforzi del comitato di direzione scientifica formato da Ferdinando Bologna, Mario Del Treppo, Giuseppe Galasso, Giulio Pane e Pasquale Villani, del coordinatore Stefano Palmieri, nonché della redazione che si avvale di numerosi collaboratori.

L’editore Angelo Rossi – sulla scorta dei segnali di stima e dell’attività centenaria – auspica contributi più lauti da parte della Regione, nella fattispecie chiamata in causa con il Servizio Cultura che la presidenza Bassolino ha avocato a sé e che con la legge numero 30 del ’90, distribuisce contributi alla promozione dell’editoria campana. «Napoli nobilissima – dicono al Servizio Cultura coordinato da Maria Grazia Falciatore – rientra, e da tempo, tra le testate sussidiate dalle provvidenze. Non solo, Napoli nobilissima è sempre in bell’evidenza negli stand delle manifestazioni fieristiche cui la Regione Campania partecipa». Ammettono una sensibile flessione per l’allocato budget ma – in attesa che la notizia incassi il crisma dell’ufficialità – parrebbe dietro l’angolo un’inversione di tendenza per l’anno in corso.

napoli.com vigilerà sugli impegni assunti dalla Regione Campania.

La relazione di Giulio Pane per il quinquennio della quinta serie della rivista



• Approfondimento

Napoli Nobilissima - cronologia
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 come “rivista di topografia e arte napoletana”, proseguì regolarmente le pubblicazioni fino al 1906, quando lo stesso Croce -impegnato nello sviluppo del proprio lavoro storico e filosofico - ne sancì la cessazione.

La rivista fu poi ripresa, con lo stesso orientamento di contenuti e rubriche, alcuni anni più tardi, a cura di Giuseppe Ceci e Aldo De Rinaldis, e proseguì la pubblicazione periodica dal 1920 al 1922 come “rivista d’arte e di topografia napoletana”. Tale breve pubblicazione in continuità, costituisce la seconda serie della “Napoli nobilissima” a cui fa seguito una lunga interruzione.

Solo nel 1961, su iniziativa di Roberto Pane - che ne fu direttore fino alla sua scomparsa, con un obiettivo centrato su “arti figurative, archeologia e urbanistica”, vicino all’indirizzo intuito da Croce al momento del suo commiato - la “Napoli nobilissima” riprese le pubblicazioni, con rinnovata veste tipografica e impegno civile. La terza serie della rivista si concluderà con l’annata 1986, per la scomparsa di Roberto Pane (luglio 1987).

La quarta serie - con contenuti e argomenti del tutto affini a quelli della precedente - diretta da Raffaele Mormone, si dispiegherà tra il 1987 e il 1999, fino alle dimissioni del suo direttore. Nel periodo, verranno - in particolare - pubblicati gli atti del convegno promosso in onore di Roberto Pane, nonché una raccolta di saggi scritti per il decennale della sua scomparsa.

La quinta serie della rivista, avviata con una struttura direzionale (Ferdinando Bologna, Mario Del Treppo, Giorgio Fulco(†), Giuseppe Galasso, Marcello Gigante(†), Giulio Pane, Pasquale Villani) e redazionale più ampia (coordinamento Stefano Palmieri, segretaria Vittoria Papa Malatesta, redazione Stefania Adamo Muscettola(†), Rosanna Cioffi, Nicola De Blasi, Renato Di Benedetto, Arturo Fittipaldi, Carlo Gasparri, Cristina Giannini, Giovanni Muto, Matteo Palumbo, Francesco Starace, Tobia R. Toscano, Giovanni Vitolo) e un orientamento di argomenti integrato con apporti di altre discipline, ha ripreso le pubblicazioni come “rivista di arti, filologia e storia” con l’annata 2000, ed è attualmente in corso.

La titolarità della testata - prima dell’antica tipografia di Valdemaro Vecchi di Trani - passò all’editore Ricciardi, che affidò all’editore Morano, la gestione della seconda serie, e successivamente all’Arte Tipografica di Angelo Rossi senior, attività proseguita dai figli Angelo Jr. e Ruggero fino ad oggi.

Ringraziamo il professor Giulio Pane per l'approfondimento cronologico

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23/1/2006
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