Calcio
“Capitani per sempre”
di Adriano Cisternino
 |
Text Size |
 |
“
Capitani per sempre”, l'ultimo libro di Gianfranco Coppola raccoglie – come annuncia chiaramente già il sottotitolo – “
storie e leggende di campioni con la fascia, dal Napoli ai grandi club del calcio italiano”; 230 pagine, 16 euro, per i tipi di “Le Varie”, la giovane casa editrice che fa capo a Marco Lo Basso, con le foto di Pietro Mosca e la prefazione di Marino Niola. Campioni con la fascia, dunque, o la fascia che rende campioni, si potrebbe dire, perché è proprio quella striscia di stoffa avvolta sul braccio che conferisce a chi la porta impegno e responsabilità diverse e superiori a tutto il resto della squadra.
Il capitano infatti spesso non è il giocatore più bravo o più prestigioso, ma è quello che rappresenta tutti, in campo e fuori, verso l'arbitro, verso i dirigenti, verso i tifosi, e quindi deve avere qualità ed esperienza, tecniche ed umane, che vanno al di là della bravura dei piedi.
Il libro dunque è una carrellata di campioni e di firme del giornalismo italiano che racontano questi personaggi nella storia del calcio, depositari di particolari peculiarità, non tanto o non solo per i loro meriti tecnici, ma per un'impronta che spesso va al di là del rettangolo verde.
Dal Napoli ai grandi club, rivela subito la copertina, ed i nomi che scorrono lungo le pagine naturalmente non potevano che partire da lui, il 10, Diego Armando Maradona, cui Bruscolotti cedette spontaneamente la fascia, “
... ma ci devi far vincere lo scudetto” aggiunse, dandogli subito una grossa responsabilità in più, che Diego non rifiutò. E mantenne la parola.
Ma la lista dei nomi che hanno fatto la storia del calcio innanzitutto per la fascia e per tutto quello che ne è derivato, in campo e fuori, è lunga e ricca di nomi prestigiosi, a cominciare da Antonio Juliano, che è l'origine e all'origine del progetto, e poi Pesaola, Bruscolotti, Ferrara e tanti altri, a partire da “
Pippone” Innocenti, la cui fama proseguì attraverso l'omonimo bar di via S. Brigida, a Giovanni Di Lorenzo, l'ultimo dei capitani azzurri, e poi i capitani più significativi del nostro campionato, dei nostri campionati, da Giancarlo Antognoni a Caterina Morace e Sara Gama, a Buffon, Cannavaro, Facchetti. Vialli, fino a Zoff, in ordine rigorosamente alfabetico.
Raccontati e celebrati attraverso le firme di tanti giornalisti italiani, di quelli che li hanno conosciuti bene, nelle città e nei club di appartenenza. Ed infine Gigi Riva e Pelè, due “
non-capitani” ma che la fascia l'hanno conquistata “
ad honorem” perché hanno rappresentato i loro club e le loro nazionali con un'impronta incancellabile.
Il libro è stato presentato nel salone d'onore della Canottieri Napoli con la partecipazione di Andrea Juliano, figlio di Antonio, e di Corrado Ferlaino, storico presidente del Napoli, in una sala affollatissima, anche da numerosi co-autori dei testi in un pomeriggio che, in fondo, è stato anche un omaggio alla figura-simbolo del “
capitano”. È quello che il libro celebra.