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Calcio
Annata sporca e Aurelio aspetta ‘a sciorta
di Mimmo Carratelli
(da: Corriere dello Sport del 16.04.2024)
Gogna e vergogna per il pareggio col Frosinone. Il passato è passato, il presente è inesistente, il futuro è scuro scuro.

La confusione regna sovrana a Napule carta sporca e Aurelio aspetta ‘a sciorta. Manna cade dal cielo di Torino. Manna, mormora la bambina mentre pieni di pianto ha gli occhi.

Scudetto stracciato. Cercasi stadio. Cercasi allenatore. Cercasi chi prenderà il posto di Osimhen. Trattative complicate da note, sottonote, eccezioni, prescrizioni e codicilli di Aurelio. Siamo a cavillo.

Momento bellico. La dichiarazione di guerra è stata recapitata a Palazzo San Giacomo. Il miliziano belga Leander Dendoncker, in prestito al Napoli dall’Aston Villa Comunale, l’ha consegnata al piantone dell’edificio municipale. Noi tireremo diritto, firmato Aurelio De Laurentiis, con postilla spezzeremo le reti a Bagnoli.

Siamo all’ultimo stadio. Tra De Laurentiis e Raffaele Fitto, pugliese fatto a Maglie, Salento, scendendo, salendo, ministro per gli affanni europei, incontri segreti per lo stadio a Bagnoli, spero, promitto e iuro reggono un fottuto futuro. Smentita l’indiscrezione Bagnoli non si Fitto a meridionali.

L’esile sindaco della città delle voragini Gaetano Manfredi, nativo di Ottaviano (non ci darèmm la mano), emette esili rimbrotti, si spiega e non si spezza, lo stadio a Bagnoli non si farà mai, Bagnoli non è l’Arizona e se De Laurentiis stona cantano mille capi neri. Mal Comune in mezzo al guado.

Politici di bello aspetto dell’era bassoliniana, di quando a Bagnoli tra l’irrinunciabile colmata e i detriti dell’Ilva si voleva fare la Coppa America, la barzelletta del secolo, dichiarano lo stadio a Bagnoli è una bestemmia, là si farà un grande parco verde dove nascono speranze che si chiamano mo’ so’ cazzi.

Venti e trenta di guerra nel golfo azzurro. Fibrillazione ultra’ di nce simme appicicate, nce simme riappaciate pe’ turnarce appicica’, canta Sergio Bruni, e il Vesuvio guarda e dice pecché pecché ogne sera penzo al Napoli comm’era...

Appare sugli schermi comm’era, il film dello scudetto, “Sarò con te”, equivoco a Forcella “Sarà Conte”, elogio della vittoria della dissipazione, scudetto fughe e tradimenti. Irrisione popolare Aure’ comme si’ bell a cavallo ‘e ‘sto Chiavell. Lamento nei Quartieri spagnoli mo’ ti si fatta ‘na squadra scullata, prende gol a ogni partita.

Sono in arrivo gli arabi, Capitàn Petrolio, che vogliono comprare Napoli, opportunità turistiche e impianti sportivi. La città aspetta lo sceicco, Aure’ passa ‘a mano, dancillo ‘o Napule a ‘nu sultano con Anguissa, Lobotka e Politano.

Aurelio protesta: il sultano sono io. Nelle stanze della Filmauro passano i sommergibili, agili e invisibili. Sono gli allenatori sotto traccia per il Napoli futuro. Aurelio parla con tutti, ha un dialogo per capello, telefona, conclude, esclude, tratta, ritratta.

Vincenzo m’è frate a mme. Vincenzo Italiano. Un brodo per il Napoli futuro. Il dado è tratto.

La città vuole Andonio Conde, l’agghiacciande, ma Aurelio vuole dargli 10 euro per mangiare in un ristorante da 100 euro, è un problema.

Fallisce il cinepanettone Motta, l’allenatore brasiliano non si fa trovare, è come cercare Thiago in un pagliaio.

Piacciono anche Palladino, Gilardino e Pollicino. Il Gasperini dentistt e non carbonaro. Ma, forse, per risalire occorrerebbe una scala a Pioli.

Vengono inseguiti molteplici giocatori. Dieci calciatori nel mirino per la prossima stagione. Aurelio sa chi pescare.

Tra un mese, tra un amo. Come avrebbe scritto Françoise Sagan.
16/4/2024
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