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Calcio
Un recupero propizio per rilanciarsi
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 28.02.2024)
All’insegna del fattore X (col Barcellona 1-1, a Cagliari 1-1) nel regime forzatamente dietetico di Francesco Calzona, giovandosi del rientro di Osimhen per mettere dentro due palloni da pareggio, niente altro produce una squadra da tempo ex campione d’Italia.

Involuzione di Kvaratskhelia, due volte sostituito mentre l’agente del giocatore sottolinea l’interessamento di molti club esteri per il georgiano, altri mal di pancia in vista.

Errori in difesa con l’eterna lagna di Kim se ne è andato via. Centrocampo in affanno. Natan scomparso dagli schermi e si sa poco di Dondencker.

Posizione in campo e ruolo da definire per Lindstrom e Traoré, ma soprattutto per Raspadori, giocatore di talento e grande investimento azzurro.

 Dettagli, mentre stanno tutti bene, giusto il film di Tornatore e il giudizio di Calzona, ma è la testa che non funziona. Dalla testa degli azzurri è volato via lo scudetto. Improvvise amnesie, incertezze, affanno e il ritorno confuso al 4-3-3.

Da valutare un cambio di modulo tattico. Cercasi soluzione disperatamente, mentre il campionato si è stancato di aspettare la riscossa del Napoli, inchiodato a centro-classifica, lontanissima la zona-Champions.

In vista della rifondazione promessa si discute se non sia il caso, nella prossima stagione, di restare fuori dalle altre competizioni europee in modo da rifondare con calma e senza “distrazioni” a metà settimana.

L’abile strategia finanziaria di De Laurentiis sopporterà per un’annata il mancato introito della Champions, ma l’anno successivo il rientro sulla massima scena europea sarà vitale.

Il Napoli gioca oggi il recupero col Sassuolo a Reggio Emilia, un confronto di pura disperazione tra la squadra emiliana in zona-retrocessione (esonerato Dionisi, in panchina Emiliano Bigica, giocatore azzurro nel disfacimento di fine secolo tra Ferlaino e Corbelli) e la formazione napoletana alla ricerca di una linea di galleggiamento dignitosa.

Ormai non resta che chiedere un finale di campionato meno deludente. Il Napoli non vince in trasferta da tre mesi, dal 2-1 a Bergamo che, con Mazzarri dopo Garcia, illuse sulla ripresa degli azzurri. Hanno fatto seguito, fuori casa, quattro sconfitte e due pareggi.

Nel girone di ritorno, il Sassuolo non ha ancora vinto una partita (cinque sconfitte, un pareggio). Due mesi fa, l’ultima vittoria, 1-0 alla Fiorentina. La squadra emiliana aveva iniziato il campionato battendo la Juventus 4-2 in casa e l’Inter 2-1 a San Siro. Poi, il crollo.

Pesante l’infortunio di Berardi (menisco a gennaio). Ceduto Frattesi all’Inter, incassati 26 milioni dal riscatto di Raspadori. Il Sassuolo perde improvvisamente la vena di squadra d’assalto, di tecnica pregevole, di schemi ben collaudati, sempre agevolmente a metà classifica. I gol di Pinamonti (9) e del norvegese Thorstvedt (4) puntellano un attacco diventato poco prolifico.

Rispetto a Cagliari come sarà il Napoli? Riacquisterà gioco e senso collettivo? Poiché domenica sera, al Maradona, ci sarà la Juventus, sfida sempre “sensibile” per la passione azzurra, sarebbe opportuno arrivarci con un franco successo a Reggio Emilia.

Napoli-Juventus e, successivamente, Barcellona-Napoli sono due appuntamenti da non fallire per tirarsi su in questa stagione negativa. Due botte di vita per dimenticare gli orrori.



28/2/2024
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