Calcio
La mano del diablo e quella de dios
di Mimmo Carratelli
(da: Corriere dello Sport del 21.12.2022)
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Comitato di liberazione da ogni paragone, somiglianza, bla-bla-bla e non nominare il nome di Diego invano e assemblea costituente per la stesura definitiva e mondiale della Carta di identità unica e sola del più grande, del più generoso, del più artista, del più tutto, Diego Armando Maradona, unico e impareggiabile, ineguagliabile e inavvicinabile in una mattinata argentina allo chalet di Mergellina di Peppino cameriere.
L'ora della decisione suprema è giunta, annuncia don Ciccio portiere di palazzo. La dichiarazione di unicità assoluta è stata consegnata a giornalisti, allenatori, calciatori, opinionisti e contaballe di tutto il mondo, aggiunge Salvatore pittore di alici. La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti, conferma Gennaro Piromallo salumiere.
La parola d'ordine è come Diego non c'è nessuno, dichiara don Ciccio portiere di palazzo.
Maradona è meglio è Pelè e
Messi è meglio di Cristiano Ronaldo, proclama ufficialmente don Ciccio portiere di palazzo. Non si discute, annuisce Saverio Malaspina ragioniere.
Basta con questa “
ammesca francesca” Messi come Maradona, san Gennaro non perdona, sottolinea Carminiello-a-rezza pescatore di fravaglia.
Messi è una gioia per gli occhi, Diego è stato una gioia per il cuore, precisa Carmelo Mirabello regista di teatro popolare. Messi è il più forte dei nostri tempi, Diego è il più grande di sempre, declama Enrico Pignatiello baritono mancato al San Carlo.
Messi col pallone fa cose che sconvolgono tutte le leggi della fisica, della dinamica e della meccanica quantistica, Diego è atomico, è la fusione che unisce tutti i Sud del mondo ed è la fissione accompagnata dall'emissione di pallonetti, rabone, colpi di tacco, colpi di testa a pelo d'erba, magie e incantesimi vari, proclama Pasquale Pazienza giornalista nucleare on-line.
Messi è la formula di Einstein, Diego è Einstein, non so se mi spiego, puntualizza Totonno Speranza direttore di centro commerciale.
“
Quant'è vera 'a maronn”, Diego è passione, sangue caldo, paladino, malandrino, riccioli neri, anima azzurra, incantatore, mano sinistra e piede mancino, si accalora don Peppino parcheggiatore allusivo.
Messi è sangue freddo e faccia di luna, Diego è il sole, aggiunge Gennaro Piromallo salumiere. Messi può solo copiare Diego come fece col gol di mano all'Espanyol vent'anni dopo la mano de dios nel cielo dell'Azteca, conferma Pasquale Pazienza giornalista on-line.
All'Azteca fu un colpo artistico, mentre contro l'Espanyol Messi fece un gesto disperato perché stava perdendo il campionato contro il Real Madrid, ricorda don Ciccio portiere di palazzo.
”
La mano del diablo”, scrissero i giornali di Madrid, precisa Salvatore pittore di alici.
Diablo non dios, sottolinea Saverio Malaspina ragioniere.
A Messi vogliamo bene,
è 'nu diavulillo, ma Diego
è 'o pateterno, concede Carmelo Mirabello regista di teatro popolare.
Diego e chi so può scurda',
Messi so scurdarranno, sentenzia don Peppino parcheggiatore allusivo. Diego è il mito, resta nella storia del mondo, Messi avrà un posto d'onore negli almanacchi, assicura don Ciccio portiere di palazzo. Maradona e
mi batte il corazòn, conclude Salvatore pittore di alici.