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Calcio
Il Napoli vince rischiando nel finale
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 13.11.2022)
Il Napoli stradomina l'Udinese per 80 minuti al "Maradona", segna tre gol, Silvestri ne evita altri due, poi nel finale la squadra azzurra esce dalla partita e due gol dei friulani mettono a rischio l'undicesima vittoria consecutiva che va comunque in porto (3-2), a chiusura di questo primo spezzone di campionato.

È stata la terza partita senza Kvaratskhelia, tre vittorie.
Sventolano nello stadio strapieno gli striscioni "La capolista se ne va". Oggi giocano Milan-Fiorentina, Juventus-Lazio e Atalanta-Inter.

Gli inseguitori possono perdere punti. Ma che rischio ha corso il Napoli nel finale contro l'Udinese.
Inspiegabile lo smarrimento nell'ultimo quarto d'ora, recupero compreso. Il Napoli non c'era più e solo la confusione con cui l'Udinese s'è lanciata per acciuffare il pareggio ha evitato la delusione dello stadio festante.

È finita con Mario Rui che spazzava due volte l'area azzurra, Ostigard che liberava di testa, Lobotka che usciva dalla fase difensiva serrata palla al piede.

Avanti nessuno teneva più palla e l'Udinese rilanciava il pallone per assediare il Napoli davanti alla sua area. Confondevano il Napoli il gol improvviso di Nestorovski (79') e l'errore di Kim che liberava Samardzic al gol (82'). In tre minuti, l'Udinese si portava da 0-3 a 2-3. Mancava ancora un bel po' di partita.

Per 80 minuti ci si era chiesto ma quanto è forte questo Napoli, capace di battere qualunque avversario, quelli tecnici e quelli fisici (l'Udinese è una squadra di watussi).

Meret (bravo anche in alcune uscite fuori area sui palloni in profondità dell'Udinese) costruiva il primo tassello della vittoria opponendosi di piede alla deviazione ravvicinata di Deulofeu (7'). Gran parata.

L'Udinese cominciava di gran carriera. Ma veniva prima delusa dal gol di Osimhen (15' colpo di testa sul cross di Elmas) e poi frustata dal raddoppio di Zielinski (31' azione a campo aperto con l'Udinese avanti, contropiede di Osimhen a destra, lancio a Lozano da centravanti e conclusione di Zielinski).

L'Udinese abbassava le vele. Aveva impostato una partita con l'ambizione di vincerla. Sganciava sulla sinistra Pereyra, cercava Beto sotto il controllo di Kim e Deulofeu sfoggiava il suo talento.

Lo spagnolo doveva abbandonare il campo per infortunio (26' entrava Success).

Ma non era questo il danno maggiore dei friulani già privi di Becao, Udogie e Mekengo. Il danno era Bijol (1,90) martirizzato da Osimhen, era Ebosse in difficoltà su Lozano, era Arslan travolto da Anguissa.

Il danno dell'Udinese era la superiorità netta del Napoli. Lobotka, oscurato da Deulofeu, poi da Success, e raddoppiato da Walace se avanzava, creava meno, ma era un baluardo davanti alla difesa.

Era Anguissa a trascinare il Napoli con gli esterni Lozano ed Elmas molto attivi, Osimhen travolgente. Kim e Juan Jesus tenevano l'uno contro uno, Beto sempre circondato, Olivera attento sulla sua fascia, Di Lorenzo in appoggio costante a Lozano. Zielinski alternava luci e ombre.

Nella ripresa, Spalletti decideva di avere più chances in attacco inserendo Mario Rui per Olivera (46') e il Napoli spingeva di più a sinistra.

Sottil replicava sostituendo Arslan col miglior talento di Samardzic (57'). Ma era il Napoli a dominare. Ostigard per l'ammonito Juan Jesus e Politano per Lozano (59').

Era naturale che gli azzurri centrassero il terzo gol. Se l'Udinese era caduta la prima volta con la difesa schierata, beffata dal colpo di testa di Osimhen, subiva gli altri due gol sbilanciata in avanti.

Anche la terza rete veniva a campo aperto da un lancio di Anguissa per Elmas che evitava Perez e infilava (58'). Poi era Silvestri con due portentosi interventi a negare il gol ad Elmas (61') e a Osimhen (74').

La partita era tutta in pugno al Napoli, l'Udinese sembrava mollare e ci si avviava verso un finale tranquillo.

Illusione. Il Napoli si rilassava ed era costretto ad abbassarsi troppo sotto l'improvvisa pressione friulana. C'era Ndombele per Zielinski (67'). L'Udinese impiegava giocatori freschi: Jajalo per Walace, Nestorovski per Beto (70').

La squadra friulana si scuoteva. Arrivava due volte in gol con i giocatori subentrati nella ripresa. Il Napoli sembrava avere esaurito tutte le sue risorse migliori. Aveva il fiato corto. Difendeva in massa e sapeva farlo da grande squadra. Alla fine, inchiodava l'Udinese alla sconfitta.

Osimhen sempre più capocannoniere (7 gol nelle ultime sei partite). Zielinki al secondo gol consecutivo (aveva segnato anche contro l'Empoli). Elmas, sempre più sorprendente, alla sua terza rete oltre all'assist dell1-0 e al gran tiro sventato da Silvestri.

Si riprende a gennaio. Alla grande. E a spron battuto. Mercoledì 4 gennaio: Inter-Napoli. Venerdì 13: Napoli-Juventus. In mezzo la Sampdoria a Genova.

NAPOLI-UDINESE 3-2 (2-0)

NAPOLI (4-3-3)
: Meret; Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus (59' Ostigard), Olivera (46' Mario Rui); Anguissa, Lobotka, Zielinski (67' Ndombele); Lozano (59' Politano), Osimhen, Elmas.

UDINESE (3-5-2): Silvestri; Perez, Bijol, Ebosse; Ehizibue, Lovric, Walace (70' Jajalo), Arslan (57' Samerdzic), Pereyra; Deulofeu (26' Success), Beto (70' Nestorovski).

ARBITRO: Ayroldi (Molfetta).

RETI: 15' Osimhen, 31' Zielinski, 58' Elmas, 79' Nestorovski, 82' Samardzic.
12/11/2022
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