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Cultura
Al Posillipo un quartetto speciale
di Adriano Cisternino
Il Posillipo e il jazz, un connubio che funziona. Dopo le fortunate serate con Max Ionata e Michela Sabia, è in arrivo (giovedì 17) un appuntamento con il jazz più classico ed esaltante per gli appassionati di questo genere musicale.

Sul palco del circolo rossoverde convergeranno in una promettentissima “réunion” quattro musicisti di grande spessore: Giovanni Amato alla tromba, Francesco Nastro al pianoforte, Antonio De Luise al contrabbasso e Claudio Romano alla batteria.

Che dire? Giuseppe Reale, direttore artistico di questi eventi, ha messo insieme un poker di musicisti da sold out, ed infatti le prenotazioni fioccano con notevole intensità per questo evento dal sapore spiccatamente mainstream.

Giovanni Amato, classe '67 da Nocera Inferiore, è una delle trombe più rinomate d'Italia a livello internazionale.

Partendo dai dischi di Lee Morgan e Clifford Brown, ascoltati da bambino nella casa paterna (trombettista pure lui), la sua fantasia e il suo talento lo hanno portato al fianco, tra gli altri, di artisti di fama mondiale come Dee Dee Bridgewater o Lee Konitz.

Amato e Nastro, oltretutto, sono legati da un'amicizia umana e professionale che parte da lontano: ancora ragazzini e praticamente coetanei, studiavano assieme, anche perché nati e cresciuti a pochi chilometri di distanza (Nastro è di Castellammare), cioè abbastanza vicini di casa, prima di partire ciascuno per la sua strada, col suo strumento, e poi ritrovarsi un'infinità di volte sul palco o in sala di registrazione.

Il dialogo fra i due, insomma, sicuramente ricco e articolato, non avrà bisogno di prove, perché sarà come una rimpatriata fra vecchi amici sul comune territorio della musica condivisa.

Al loro fianco, al contrabbasso, un De Luise che - ricorda Nastro - è un fuoriclasse da quando era ancora minorenne e non poteva guidare, per cui al pianista talvolta toccava andarlo a prendere a casa (a Salerno) e poi riaccompagnarlo, pur di suonare insieme.

La sezione ritmica è completata da Claudio Romano alla batteria, maestro di uno strumento dalla rinomata tradizione napoletana che vanta nomi storici come Gegè Di Giacomo, Tullio De Piscopo e Tony Esposito.

Innumerevoli le sue collaborazioni, dal jazz al pop, tante le presenze in tivù e le partecipazioni a festival e rassegne di vario respiro musicale.

Per un gruppo simile, la scaletta della serata non sarà un problema. Potrà essere stabilita anche qualche ora prima del concerto: pezzi standard della tradizione americana in prevalenza, ma anche qualche tuffo nella canzone napoletana, naturalmente rielaborata dalla fantasia e dall'improvvisazione di professionisti del jazz quali quelli chiamati per la serata.

11/11/2022
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