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Recensioni
Santa Lucia, di Marco Chiappetta
di Giovanna D’Arbitrio
Scritto e diretto dall’esordiente regista Marco Chiappetta, Santa Lucia racconta la storia di Roberto (Renato Carpentieri), scrittore divenuto cieco che dopo 40 anni, per la morte di sua madre, ritorna da Buenos Aires a Napoli, nel quartiere di Santa Lucia.

Per lui è l’occasione di rivisitare la città in compagnia del fratello Lorenzo (Andrea Renzi), un musicista mancato, per ricordare i luoghi in cui sono cresciuti. A quanto pare Roberto nasconde un segreto che ha causato la sua partenza e ora Lorenzo vorrebbe scoprirlo.

Come molti sanno, Santa Lucia è il quartiere di Napoli più presente nelle canzoni dedicate ai migranti, intrise di profonda nostalgia e Santa Lucia, inoltre, è la santa protettrice dei non vedenti, due temi ben interpretati da Renato Carpentieri e Andrea Renzi nel ruolo del fratello che da piccolo era geloso di Roberto più coccolato dalla madre in quanto ritenuto più fragile: torna così la memoria di un’infanzia trascorsa a Napoli, una città che Roberto ora può rivivere solo con gli occhi dell’immaginazione e il potere della sua sensibilità.

Quando ho lasciato Napoli all’età di 20 anni per vivere a Parigi - afferma il regista - la mia città mi mancava così tanto che quando camminavo per il lungosenna chiudevo gli occhi e sognavo di essere lì: il fiume era il mare, l’odore era quell’odore, incontravo sulla strada i fantasmi del mio passato, rivivevo nella mente scene della mia vita, e sentivo davvero di essere di nuovo a Napoli, e tutto era possibile nell’oscurità.
Così iniziai a chiedermi: cosa succederebbe se un uomo tornasse dopo un lungo esilio nella sua città natia, nei luoghi della sua vita, e non potesse più vederli? Come potrebbe un cieco distinguere la realtà dal sogno e dai ricordi? L’idea del film è raccontare il viaggio nel passato di un uomo senza futuro, il punto di vista di un cieco che non può più vedere ma solo sentire con gli altri sensi, immaginare, ricordare.
Una cecità più metaforica e poetica, che fisica. La città che Roberto attraversa insieme al fratello Lorenzo è una Napoli inedita e senza tempo, cupa, spettrale, abbandonata e minacciosa, come un enorme, silenzioso cimitero, popolata solo da fantasmi e visioni di un passato lontano, insieme meraviglioso e terribile.
Roberto passa da un ricordo all’altro, da un luogo dell’anima all’altro, come in un labirinto, ricucendo il mosaico della sua vita alla ricerca del pezzo mancante. Questo viaggio nella memoria è raccontato mescolando passato e presente in un vertiginoso flusso di coscienza, una sola unità di azione, spazio e tempo, come se questi eventi avvenissero per la prima volta davanti agli occhi ormai spenti di Roberto, testimone della sua stessa vita, che vede senza vedere
”.

Notevoli regia e sceneggiatura di Marco Chiappetta, il cast includente Renato Carpentieri, Andrea Renzi, Biancamaria D'Amato, Edoardo Sorgente, Antonia Marrone, Alfredo Ciruzzi Paese, la fotografia di Antonio Grambone, il montaggio di Giogiò Franchini.

Marco Chiappetta è nato a Napoli nel 1991 dove si è laureato in Lettere Moderne all’Università Federico, specializzandosi poi in cinema all’Université Paris Diderot.
Ha iniziato a realizzare cortometraggi all'età di 17 anni, presentati in numerosi festival. Per anni ha realizzato i backstage di film e serie TV per produzioni prestigiose come Warner Bros e Disney, tra cui tutti gli ultimi lavori di Ferzan Ozpetek.

Ecco il trailer ufficiale del film:
https://www.youtube.com/watch?v=447C_FiaiHk
5/11/2022
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