Calcio
A testa alta nella tana di Anfield
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 01.11.202 )
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Il Napoli della supremazia in Italia e del primato in Europa si infila stasera nell'urlo di Anfield, la tana tempestosa dei reds, per lasciare ancora una volta il segno del suo gioco impareggiabile. Glielo impone questa sua stagione strepitosa.
Contro il Liverpool gli azzurri si giocano (relativamente) il primo posto del girone Champions che eviterebbe un sorteggio degli ottavi più impegnativo.
Il Napoli potrebbe anche perdere in una certa misura senza fallire l'obiettivo, ma non è squadra di calcoli e convenienze. A Liverpool giocherà per vincere.
È un Napoli che non si "adatta" all'avversario e non si impiglia in marchingegni tattici. Fa il suo gioco puntuale e spumeggiante per essere sempre padrone delle partite. E ha una difesa capace di reggere gli urti più forti.
È il Liverpool che deve venir fuori in una stagione poco felice, a metà classifica in Premier e bastonato dal Napoli in Champions. Non è più la macchina da guerra di Klopp. Qualcosa s'è inceppato. Salah a trent'anni ha perso lo smalto dei tempi magnifici e non c'è più Sadio Manè ceduto al Bayern per 32 milioni, la difesa non è impenetrabile.
Gli infortuni sono stati tanti, ancora indisponibili Diego Jota, Matip, Luis Diaz, Robertson l'ultimo a cedere. Nel gioco dei cinque cambi, il Napoli sembra avvantaggiato.
Sabato, il Liverpool si è fatto infinocchiare in casa dal Leeds (1-2) prendendo il secondo gol a un niente dalla fine su un traversone di Wilfied Gnonto, l'italiano di genitori ivoriani che è tra i nuovi ragazzi di Mancini.
È stata una partita di palloni lunghi, scaraventati in profondità e da un lato all'altro del campo. Il portiere del Leeds ha sventato tre conclusioni di Nunez, una di Salah, una di Firmino. Il Liverpool ha attaccato a testa bassa, infilato in contropiede.
Sembrava essersi rilanciato, il Liverpool, dopo le vittorie sul Manchester City e sul West Ham. La sconfitta fuori casa col Nottingham e quest'ultima col Leeds all'Anfield lo hanno ricacciato in una stagione complicata. Appena due vittorie nelle ultime sette partite.
La sfida col Napoli lo solleciterà ad una prestazione d'orgoglio e aggressività. Ma dovrà pur preoccuparsi degli azzurri, il potenziale offensivo di Spalletti mette paura a tutti. Attaccherà con lanci lunghi, sfuggendo al centrocampo napoletano, e martellerà di cross l'area di Meret.
La difesa col gigantesco Kim può reggere. Se poi il Liverpool dovesse allungarsi, il Napoli potrebbe punirlo severamente rilanciando la palla a Osimhen e a Kvaratskhelia.
Il Napoli sa giocare di spada e di fioretto e ha le soluzioni per affrontare qualsiasi partita. Un gol di Raspadori, il fioretto, e un gol di Osimhen, la spada, hanno risolto le partite complicate contro Spezia a Roma.
Poiché gli esami non finiscono mai, e c'è una certa maliziosa attesa di vedere un Napoli più "
umano", diciamo pure alla prima sconfitta, Liverpool definirà meglio la statura europea degli azzurri e, sabato prossimo, l'Atalanta a Bergamo indicherà il livello di prepotere del Napoli in Italia (intanto il Milan si è allontanato a sei punti e c'è proprio l'Atalanta a cinque).
La scossa che sa dare l'Anfield, una gabbia rossa con la famosa curva Klop urlante, è notevole, superiore alla muraglia giallorossa dell'Olimpico che il Napoli ha già provato senza patirla.
Gli spalti dell'Olimpico sono lontani dal terreno di gioco, quelli dell'Anfield incombono sul campo.
Il Napoli non dovrebbe soffrire più di tanto l'"assedio" del tifo inglese. Le condizioni ambientali potranno incidere all'inizio, poi il Napoli entrerà bene in partita affrontando il prevedibile assalto dei reds che partiranno ventre a terra fiondando palloni verso l'area azzurra. Il Liverpool vorrà spaventare il Napoli al pronti via per smontarne immediatamente i congegni di gioco.
Nell'unico girone di Champions senza pareggi, Liverpool-Napoli potrebbe segnare la prima "x". Nel Napoli da verificare Anguissa e Zielinski, la condizione fisica del primo e la determinazione del secondo (due gol al Liverpool all'andata, uno su rigore).
La difesa lavorerà sodo con l'aiuto di centrocampisti e attaccanti che rientrano contro il tridente Salah-Firmino-Nunez, quest'ultimo si annuncia come il più pericoloso.