Recensioni
Fispes, storie di sport come terapia vincente
di Adriano Cisternino
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Scrittore? No, solo “
il traduttore di storie di uno sport come terapia vincente, ma attento a non scivolare nel pietismo o nella commiserazione”. È la felice autodefinizione che Franco Esposito ha dato di sé nel presentare “
L'insuperabile è imperfetto”, sua ultima fatica editoriale (la n.23), nel salone dei trofei del Circolo Posillipo.
Al suo fianco, oltre al vicepresidente rossoverde Filippo Smaldone a fare gli onori di casa, Francesco de Luca, capo della redazione sportiva de “Il Mattino”, la giornalista Carmen Fimiani, l'attore Antonello Cossia che ha letto alcuni brani del libro, e due protagoniste del libro stesso: Maria José Giorio, atleta paralimpica, un metro e diciotto di altezza, lanciatrice del peso e del disco, e la sua allenatrice Ivana Di Pilla.
Conduzione vivace affidata al giornalista Gianluca Vigliotti. Il presidente del circolo, Aldo Campagnola, giunto più tardi per impegni personali, ha rivolto un cordiale saluto ai presenti.
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La Fispes e i suoi splendidi atleti, lo sport come spinta per vivere” è il sottotitolo del libro edito da Absolutely Free (303 pagine, 20 euro) che si avvale della prefazione di Emanuela Audisio, editorialista di “La Repubblica”, e della presentazione di Sandrino Porru, presidente della Fispes, acronimo di Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali: fondata nel 2010 è regolarmente affiliata al Comitato Italiano Paralimpico.
In copertina l'immagine di Monica Contrafatto, Ambra Sabatini e Martina Caironi avvolte nel tricolore, rispettivamente bronzo, oro e argento a Tokio 2020.
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Ma la disabilità esiste davvero?” Si chiede Sandrino Porru nel suo intervento iniziale. E la risposta se la dà subito perché scaturisce dalla sua ormai lunga esperienza di vita: “
La disabilità non è altro che una componente della naturale diversità delle persona”.
Partendo da queste premesse Franco Esposito racconta col suo stile immediato e senza fronzoli decine di storie meravigliose che rivelano un mondo semisconosciuto di persone colpite da incidenti di vario tipo ma che, anziché maledire il destino, si è rimessa alla guida della propria vita - come osserva la Audisio - cercando di capire che cosa fare con quello che gli resta. E molti di loro hanno raggiunto traguardi impensabili.
Ecco allora Assunta Legnante, detta “
cannoncino”, lanciatrice del peso, diventata cieca a 34 anni, due ori e due argenti alle paralimpiadi. E Roberto La Barbera, amputato di una gamba a 18 anni, ex-ballerino diventato saltatore in lungo. E Riccardo Cattaneo, nato senza la mano sinistra e due terzi d'avambraccio, diventato portiere della nazionale amputati, ma pratica anche sci e snowboard.
E le storie sono tante, tutte meravigliose, tutte straordinarie, raccontate senza retorica ma con tanta passione, la passione di chi ama lo sport in tutte le sue sfaccettature come Franco e ne ha scoperta una che, fra le tante, merita certamene il podio.
Tante storie, insomma, tutte diverse, per come sono nate e per come si sono sviluppate, ma tutte con un minimo comune denominatore: la disabilità considerata non un ostacolo ma solo una compagna di viaggio. Per un libro unico e ricco di umanità, semplice quanto autentica.