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Cronaca
E’ morta Aurora Corcione Sandoval
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 02.09.22)
Si è spenta a 90 anni, compiuti il 20 giugno scorso, Aurora Corcione Sandoval che ha avuto un ruolo importante nella vita di Achille Lauro e nella storia del Napoli.

Nata a Valencia, in Venezuela, sposò Antonio Corcione, costruttore edile di Padula che proprio a Caracas fece la sua fortuna. Al rientro in Italia, nel 1958, Corcione divenne un uomo fedele al Comandante Lauro e presidente del Napoli per breve tempo nel 1968 quando, il 7 dicembre di quell’anno, morì dopo una lunga malattia.
Aurora ereditò dal marito il 30 per cento delle azioni del Napoli per un valore di 36 milioni di lire.

Ed eccola al centro della storia del Napoli a metà gennaio 1969, il giorno in cui Corrado Ferlaino salì di corsa i 102 scalini dei tre piani del palazzo al numero 209 di via Manzoni dove abitava Aurora con la figlia Raffaella.

Dalla vedova Corcione Ferlaino andò su suggerimento di Lauro per prendersi le azioni del Napoli. Il Comandante voleva far fuori Roberto Fiore, la cui popolarità al tempo di Sivori e Altafini lo aveva irritato, agevolando Ferlaino.

Ad Aurora Sandoval, l’Ingegnere sventolò un assegno di 70 milioni. Giunse trafelato dopo avere fatto le scale a quattro a quattro, mentre i fratelli Raffaele e Francesco Mercadante, uomini di Fiore, prendendo l’ascensore, arrivarono dopo di lui.

Si racconta che la signora Sandoval fece accomodare in una stanza i Mercadante e in un’altra Ferlaino.

A quest’ultimo disse: “Di là c’è l’ingegnere Mer …”. Non finì la frase perché Ferlaino la interruppe: “Qui se c’è un ingegnere, l’ingegnere sono io”. In realtà, Aurora Sandoval era stata autorizzata da Lauro a cedere le azioni a Ferlaino.

L’Ingegnere era salito dalla vedova Corcione d’accordo, si fa per dire, con Roberto Fiore e i suoi amici: avrebbero gestito il Napoli insieme (Fiore deteneva il 21 per cento delle azioni).

Ma, quando Ferlaino con le azioni acquistate da Aurora Sandoval scese in strada, a Fiore che gli chiese: “Abbiamo comprato?” rispose “Io ho comprato”.

Fiore, sconfitto, vendette successivamente le sue azioni a Ferlaino per 185 milioni. L’Ingegnere divenne il padrone del Napoli.

Di quel giorno Ferlaino mi raccontò: “La signora Sandoval era molto legata al Comandante. Era innamorata di Lauro. Non so se fosse una relaziona platonica o qualcos’altro. In ogni caso, da una porta a vetri c’era una ragazza che ci spiava. Era la figlia della signora Sandoval, Raffaella. Poteva avere 18 anni, era proprio una bellissima ragazza. Quel giorno non mi portai via solo le azioni del Napoli, ma anche il cuore di Raffaella. Una relazione tempestosa. Due mesi insieme, due mesi no. Poi lei sposò un venezuelano”.

Raffaella Corcione, 71 anni, nata a Caracas, donna affascinante come sua madre, arrivò in Italia dopo avere frequentato la Scuola d’arte Studio Sancho nella capitale venezuelana.

In Italia, ha approfondito i suoi studi diventando un’affermata artista, scultrice, designer, fotografa. È lei, Raffaella, che mi ha raccontato il rapporto sentimentale tra la madre e Lauro. “È stata una bellissima storia d’amore. Lauro era molto affezionato a mio padre e gli fu vicino durante la lunga malattia.
Fu allora che il Comandante vide mia madre. Sette mesi dopo la morte di mio padre, Lauro chiese a mia madre di sposarlo. Lei gli disse che doveva regolare la sua posizione con Eliana Merolla. Doveva sposare la ragazza. La loro storia era di dominio pubblico. Lauro sposò Eliana dopo che era morta la moglie, donna Angelina. Mia madre fu soddisfatta che avesse, come dire?, sistemato la ragazza. Lauro le disse: adesso posso dedicarmi a te. È stato un rapporto molto bello. Io ho considerato Lauro come il mio secondo padre e il nonno dei miei figli. Era un uomo sensibile e generoso. Conservo gelosamente le lettere fra lui e mia madre. Un amore di altri tempi, pulito, forte, tenero, appassionato
”.
2/9/2022
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