Calcio
Sfida aperta, verticalità contro sarrismo
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 03.09.22)
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Due squadre deluse e a pari punti (con Milan e Juventus). Lazio e Napoli, stasera all’Olimpico, recriminano ancora sul turno infrasettimanale.
A Genova, contro la Sampdoria, con la partita in pugno e il vantaggio di un gol la squadra di Sarri rinunciando a cercare il raddoppio con decisione (palo di Zaccagni) si è fatta raggiungere al 92’. Una vittoria buttata.
Il Napoli ha fatto peggio schierando una formazione rivoluzionata (sei innesti), a vuoto il debutto di Raspadori dal primo minuto.
Il pareggio col Lecce al “Maradona” è figlio di un primo tempo confuso e di una ripresa giocata affannosamente, senza lucidità (dieci opportunità per far gol, due le vere palle-gol fallite, Osimhen al 68’ e Politano al 71’).
L’obiettivo di entrambe le squadre è centrare la qualificazione per la prossima Champions, quest’anno con molti pretendenti.
Buttar via punti colpevolmente anche in questo inizio di campionato può essere fatale. Spalletti dice che il Napoli non è ancora quello dell’anno scorso che aveva più personalità.
L’Olimpico laziale risuona ancora del frastuono festante per la scoppola rifilata all’Inter (3-1). Il Napoli troverà un avversario agguerrito e un clima infuocato.
Questo “mezzo derby” del Sud ha antiche scorie. Non sarà una partita facile per l’arbitro milanese Sozza, solo una ventina di partite dirette in serie A.
Spalletti ricomporrà la squadra del 4-3-3 con i giocatori più affidabili e pronti in questo momento. Il dato negativo è che una formazione dichiaratamente offensiva ha segnato appena un gol nelle ultime due partite, per giunta con un cannoniere occasionale (Elmas).
C’è una involuzione di Kvaratskhelia dopo i fuochi d’artificio delle prime due partite. Il georgiano gioca troppo per sé e poco per la squadra. Tenace ma anche testardo nel volere giocare la palla sino a perderla.
A secco anche Osimhen nelle ultime due gare. Avrebbe bisogno di giocare a campo largo, nello stretto contro squadre chiuse non ha il guizzo vincente. A destra, sia Lozano che Politano friccicano ma non concludono. Se il potenziale offensivo azzurro, ritenuto il punto di forza, fallisce, allora il Napoli sparisce.
La Lazio è squadra che gioca, che ama palleggiare secondo i dettami di Sarri, il possesso-palla come primo comandamento sino a diventare lezioso, il gioco per il gioco sino a perdere di vista il risultato. È migliorata in difesa e ha il talento di Immobile, Milinkovic-Savic, Luis Alberto per risolvere le partite.
Lazio-Napoli sarà una sfida a viso aperto e il Napoli è chiamato a reggere il confronto con un avversario più organizzato, ma gli azzurri ritrovando il gioco verticale e avendo più campo come non è successo contro Fiorentina e Lecce possono sorprendere i bianco-azzurri. Ci vorrà però il miglior Napoli e la migliore condizione in cui mettere gli attaccanti. La partita non è solo la sfida a distanza tra Osimhen e Immobile.
Il centrocampo sarà determinante per tenere in pugno la gara. In zona, la Lazio sembra più potente per la sola presenza di Milinkovic-Savic. Sarri gioca molto sulle ali (da valutare le condizioni della caviglia destra di Felipe Anderson), Zaccagni è difficile da tenere e, a destra, si avvale degli inserimenti di Lazzari, incontenibile nelle proiezioni offensive.
Cataldi è il giocatore prezioso davanti alla difesa. L’ex milanista Romagnoli (problema muscolare a Genova che sembra rientrato) è il leader della difesa.
Si può battere la Lazio solamente con un gioco veloce, senza portare palla, aprendone la difesa con le ali, dando campo a Osimhen da lanciare nello spazio.
C’è bisogno dell’apporto di Zielinski per fare saltare il sistema difensivo laziale con Lobotka play basso. Con i cambi il Napoli sembra avvantaggiato. Simeone, scorcio di partita molto buono contro il Lecce, giocatore rapido in confidenza col gol, potrebbe risultare un inserimento di alta qualità.
Cominciano le coppe europee e si gioca ogni tre giorni. Il Napoli giocherà mercoledì contro il Liverpool in Champions, la Lazio giovedì contro il Feyenoord in Europa League, impegni entrambi casalinghi. Testa al campionato.
Il Napoli soprattutto deve riprendere a volare, pena un dannoso afflosciamento di entusiasmo.
È un giornata interessante con Milan-Inter e Fiorentina-Juventus. Colpi e contraccolpi sulla classifica.
Mercato chiuso al Gallia di Milano, dove debuttò e fece clamore Ferlaino, Sfumata la suggestione Ronaldo, il Vesuvio non brontola.
Per Keylor Navas se ne riparlerà a gennaio (intanto Meret ha parato un rigore).