Calcio
Secondo pareggio del Napoli
di Mimmo Carratelli
(da: Roma dell’1.09.2022)
 |
Text Size |
 |
Non è ancora il Napoli di Raspadori, in campo dal primo minuto e sostituito nell’intervallo (Zielinski), ma la formazione con sei ritocchi in avvio ha complicato la partita col Lecce che porta via un punto dal “Maradona” con pieno merito (1-1).
Il Lecce si è difeso attaccando nel primo tempo, si è stretto addosso alla sua area nella ripresa. Secondo pareggio consecutivo del Napoli che si stacca dalla testa della classifica, due punti sotto la Roma.
Il turn-over fa male? Molte squadre l’hanno praticato in questo periodo di incontri ravvicinati, non è andata bene, è andata male al Napoli. Quando Spalletti nella ripresa è ricorso alla “
vecchia guardia” (46’ Zielinski per Raspadori e Lobotka per Ndombele, 56’ Kvarastkhelia per Elmas, 72’ Lozano per Politano, poi anche Simeone per Anguissa all’85’ per un finale tutto all’attacco) il Napoli ha creato dieci opportunità per prendersi la partita, ma non c’è riuscito. Il Lecce ha resistito sino ai sette minuti di recupero.
Torna l’antico dilemma. Se si vuol fare turn-over è meglio cominciare con i soliti facendoli riposare dopo? Il Napoli h scelto le novità che hanno prodotto un primo tempo confuso.
Spalletti ritoccava profondamente la squadra. Due novità in difesa: Ostigard per Rrahmani e Olivera per Mario Rui. A centrocampo, riposo per Lobotka, dentro Ndombele. Dal primo minuto Raspadori (Zielinski in panchina).
Ritocchi anche sugli esterni: Politano per Lozano, Elmas per Kvaratskhelia. Spalletti non rinuncia a Osimhen. Il turn-over è giustificato dagli incontri ravvicinati di questo periodo (sabato con la Lazio a Roma e poi scatterà la Champions). La “
rosa” del nuovo Napoli è ampia e di alta qualità. Ma è mancato il risultato.
Ndombele si è distinto nel bene (molti palloni giocati, più di Raspadori) e nel male (il rigore su Di Francesco). Olivere ha spinto nel primo tempo, è stato più cauto nella ripresa quando il Lecce ha inserito il piccolo talento brasiliano Strefezza per il contropiede. Raspadori non veniva mai cercato, ma anche lui non trovava mai la posizione giusta. Il Napoli del primo tempo è stata poca cosa. Confusione e niente altro.
Il Lecce aveva l’opportunità di andare in vantaggio su rigore. Colombo batteva Meret dal dischetto, ma l’arbitro faceva ripetere il tiro non avendo fischiato la battuta. Sulla ripetizione, Meret annullava il tiro dello stesso Colombo (24’).
Sembrava il segnale buono per scuotere il Napoli che, tre minuti dopo, andava in gol con Elmas (27’) sul cross di Politano. Ma il Lecce replicava immediatamente con un tiro improvviso e da fuori area di Colombo (31’), un ragazzo cresciuto nelle giovanili del Milan.
Nella ripresa la ridda dei cambi di Spalletti, ma la vittoria non arrivava nonostante il Napoli, ritoccato dopo l’intervallo, risultasse più pericoloso.
Nell’assalto azzurro, Kvarstkhelia era troppo individualista, perdendo quasi sempre la palla. Si appannava Zielinski e Osimhen non la spuntava contro i centrali del Lecce, ma aveva anche quattro opportunità per concludere. Qualche guizzo di Lozano, un buon apporto alla manovra di Lobotka, ma il Napoli pressava senza mai trovare la via della rete.
Elmas (48’), Zielinski (50’), Osimhen (64’ e 68’), Politano (71’), Lozano (72’), Olivera (76’), Di Lorenzo (86’), Osimhen (83’ e 92’) si avvicinavano al gol senza concludere. Il portiere Falcone faceva poche parate essenziali, le altre conclusioni azzurre fallivano il bersaglio.
Il Napoli ha perso la verve delle prime due partite, incartato a Firenze e tenuto a bada dal Lecce. Qualcosa sta sfumando.
A Firenze aveva subito l’aggressività dei viola. Contro il Lecce ha patito il gioco svelto dei salentini, bravi a fare densità a centrocampo e pericolosi in attacco. Il piccolo zambiano Banda è stato un tormento per Di Lorenzo. Ma tutto il centrocampo del Lecce ha tenuto in scacco i centrocampisti azzurri.
Si è fatta sentire la fatica di Firenze. Ma non ci sono giustificazioni valide per un Napoli che si è imballato nel primo tempo e ha attaccato nella ripresa con scarsa lucidità.
CALENDARIO
Si intensificano gli impegni con l’inizio della Champions. Cinque partite nei prossimi 15 giorni. Sabato il Napoli a Roma contro la Lazio, mercoledì 7 il Liverpool al “Maradona”, sabato 10 Napoli-Spezia, martedì 13 la trasferta degli azzurri in Scozia contro il Glasgow Rangers, domenica 18 Milan-Napoli.
CALCIOMERCATO
Con la cessione di Fabian Ruiz al Paris Saint Germain (23 milioni) dopo quella di Koulibaly al Chelsea (38 milioni) il Napoli ha tenuto in equilibrio le cifre del calciomercato: 61 milioni in entrata, 68 in uscita. Fabian Ruiz era costato 23 milioni pagati al Betis, ha giocato nel Napoli 166 partite con 22 gol. Koulibaly era stato preso per 8 milioni dal Genk.
NAPOLI-LECCE 1-1 (1-1)
NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Kim, Olivera, Anguissa (85’ Simeone), Ndombele (46’ Lobotka), Politano (72’ Lozano), Raspadori (46’ Zielinski), Elmas (56’ Kvarastkhelia), Osimhen.
LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Pezzella, Baschirotto, Tuia; Helgason (46’ Gonzalez), Hjulmand, Askildsen (62’ Blin), Di Francesco (62’ Strefezza), Colombo (70’ Ceesay), Banda (74’ Listkowsi).
ARBITRO: Marcenaro (Genova).
RETI: 27’ Elmas 31’ Colombo.
SERIE A – 4ª GIORNATA
Sassuolo-Milan 0-0, Inter-Cremonese 3-1, Roma-Monza 3-0, Empoli-Verona 1-1, Sampdoria-Lazio 1-1, Udinese-Fiorentina 1-0, Juventus-Spezia 2-0, Napoli-Lecce 1-1, Atalanta-Torino 3-1, Bologna-Salernitana 1-1.
CLASSIFICARoma, Atalanta 10; Inter 9; Napoli, Milan, Lazio, Juventus 8; Udinese, Torino 7; Sassuolo, Fiorentina, Salernitana 5; Spezia 4; Empoli 3; Sampdoria, Verona, Lecce, Bologna 2; Monza, Cremonese 0.