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Calcio
Napoli: most ridicolous
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 25.04.2022)
C'è un programma su Sky, Most Ridicolous, in cui ne succedono di tutti i colori, beffe, errori da ridere, sbagli clamorosi, picchiate contro il muro, scivoloni, equivoci. Il Napoli che ha perduto a Empoli (2-3) va inserito di diritto nel tragicomico programma di Sky.

Quello che è successo nel finale di gara al "Castellani" è più che most ridicolous. È stato lo sfaldamento di una squadra che ha ceduto un vantaggio di due gol a un avversario ardimentoso, ma nulla più.

In otto minuti, dall'80' all'88', il Napoli ha collezionato una serie infinita di errori individuali. La palla persa da Malcuit sul primo gol dell'Empoli. La palla giocata male da Meret per il pareggio dei toscani. Il Napoli che rimane in attacco e prende gol di rimessa per la clamorosa rimonta della squadra di Andreazzoli, discepolo ingrato di Spalletti.

L'Empoli non vinceva da sedici partite. Ultima vittoria proprio contro il Napoli al "Maradona" quattro mesi fa. Ha ripetuto l'impresa.

A Napoli era stata una beffa (il gol di nuca di Cutrone), a Empoli non si sa come definirla, ha fatto tutto il Napoli. Fra andata e ritorno l'Empoli si è preso sei punti. Alla 34ª giornata, Spalletti ha gli stessi punti di Gattuso nel campionato scorso.

Non sono bastate la nuova conduzione tecnica e la retorica rotonda del toscano Spalletti, sarò con te e tu non devi mollare, siamo da scudetto e bisogna crederci, dobbiamo far felice Napoli.

Il risultato è uguale se non peggiore dell'operato del cupo e introverso calabrese Gattuso che non giocò per lo scudetto.

A Empoli non è tramontato un sogno, piuttosto è venuta l'amara conferma che questo Napoli, come le squadre precedenti di Sarri e Gattuso, non ha tutte le qualità necessarie per essere una formazione competitiva ad alto livello. Illude col bel gioco, inanella una serie di successi da applausi, poi cade sugli ostacoli più impensabili, si pianta e cancella tutto quanto di buono sembrava avesse incamerato.

Si può parlare di un ciclo finito, da Benitez a Spalletti? È improprio. Molti giocatori sono cambiati, molti il Napoli ne ha ceduti di eccellente valore. Il ciclo, semmai, s'era chiuso con la delusione dei 91 punti di Sarri.

Fallita la ricostruzione con Ancelotti, vituperato Gattuso, ecco Spalletti, rientrato in gioco dopo due anni cosiddetti sabatici, che sembrava avesse valorizzato l'intera "rosa" e dato al Napoli un gioco più concreto, limitando il possesso-palla e prediligendo il calcio verticale.

Soprattutto sembrava avere assicurato una guida saggia, compattando una squadra che usciva da una rivolta e da una Champions mancata. Si può discutere Spalletti, ma alla fine sono i giocatori che vanno in campo.

L'interrogativo è: il Napoli ha mezzi giocatori e non i leggiadri fenomeni che avevamo pensato?

Col tonfo di Empoli, il Napoli dà via libera e Inter e Milan verso lo scudetto. Ora deve proteggere la qualificazione Champions (+9 sulla Roma, quinta).

Nonostante tutto e la profonda delusione di Empoli, non dovrebbe fallire il traguardo fra terzo e quarto posto.

A Empoli, mancavano Koulibaly squalificato e Lobotka indisponibile. Le assenze non giustificano il crollo. Spalletti ha optato per una squadra offensiva, Mertens "sotto-punta" a Osimhen, Lozano e Insigne larghi. Rischiava a centrocampo (Anguissa e Fabian Ruiz), ma non aveva di fronte il Real Madrid.

Il Napoli è apparso subito lento, come se fosse stanco, e dopo uno scoppiettante inizio di intesa fra Mertens e Osimhen in profondità e i palloni messi in area da Lozano per Osi, la squadra si è adagiata in un gioco stucchevole di molti passaggi e nessun esito.

È apparso subito evidente che il centrocampo dell'Empoli, ispirato dall'albanese Asllani, sostenuto da Zurkowski e Bandinelli e assistito dalle discese del terzino sinistro Parisi, poteva creare problemi a un Napoli in inferiorità numerica in zona.

Tutti abbiamo pensato che sarebbe stato meglio avere Demme là in mezzo anziché Fabian Ruiz, mezz'ala leggera senza coperture difensive.

Nella fase passiva, il Napoli era in difficoltà sulla destra per la prestazione mediocre di Zanoli. Nella fase di possesso, mancavano le giocate rapide e geniali di Lobotka. In attacco c'era un Lozano molto motivato e anche Insigne faceva la sua parte. C'erano più palloni per Osimhen sotto il controllo del casertano Luperto (1,91), ex azzurro, pronto il fiorentino Viti (1,90) a raddoppiare.

Il Napoli giocava quasi in souplesse come se dovesse vincere la partita per superiore nobiltà. L'Empoli non stava proprio a guardare, nè era disposto a essere punito da un Napoli molle.

La squadra toscana riusciva a sgusciare di rimessa con buona velocità e organizzazione di gioco, da qui la sensazione immediata che il Napoli stava messo male a centrocampo.

Poiché gli attacchi del Napoli (conclusioni di Insigne, Fabian Ruiz, Osimhen) producevano zero, l'Empoli prendeva coraggio e si prendeva la partita nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo con Meret chiamato a salvarsi dalle incursioni di Verre (38') e Asslani (40').

Il calcio crudele puniva la squadra toscana perché nel suo migliore momento andava sotto. Cross di Lozano, "velo" di Osimhen a centro area, battuta a rete di Mertens (44') per il vantaggio azzurro.

La partita si metteva bene per il Napoli oltre i suoi pochi meriti. Spalletti, a inizio di ripresa, sostituiva Zanoli in difficoltà con Malcuit. E quando arrivava il raddoppio di Insigne (53' sull'assist di Anguissa che conquistava palla a centrocampo) sembrava che il Napoli potesse portarsi a casa la vittoria per proseguire nella corsa-scudetto. Stava vincendo con la vecchia guardia Mertens-Insigne.

Ma scurdammoce 'o passato. Non era un grande Napoli e il "piccolo" Empoli non mollava. A questo punto, sembrava inevitabile l'ingresso di Demme per sostenere il centrocampo che pativa la maggiore velocità e l'intesa del centrocampo toscano con le due punte, Cutrone e Pinamonti, che facevano un gran lavoro rientrando.

Era Andreazzoli a fare i primi cambi per immettere energie fresche nella sua squadra (61' Henderson per Bandinelli e Cacace per Parisi, 66' Bajrami per Verre e Di Francesco per Cutrone).

Dalla panchina del Napoli nessun segno per rafforzare la fase difensiva, ma addirittura un cambio poco condivisibile (68' Zielinski per Lozano e ritorno al 4-3-3). C'era anche Stulac per Asllani (69') e metà Empoli ritoccato entrava in partita con più convinzione.

Spalletti inseriva Politano per Mertens (77'), probabilmente a caccia del terzo gol della sicurezza, ma il problema era che l'Empoli prendeva sempre più il predominio a centrocampo.

Malcuit, peggio di Zanoli, perdeva palla e Henderson, uno dei nuovi entrati, andava a scuotere la rete di Meret (80'). Non c'era da stare tranquilli perché il Napoli non aveva equilibrio, non era più squadra, perdeva palla facilmente e si condannava a un finale confuso che sarà anche letale.

Quando all'83' Meret, per rimettere in gioco la palla, volendo dribblare Pinamonti che gli stava addosso finiva invece col battere contro l'attaccante, la palla finiva in rete per il pareggio dell'Empoli super galvanizzato.

Il Napoli non c'era più, nè con la testa nè con i piedi. Peggiorava la prestazione di Fabian Ruiz, era insignificante l'ingresso di Zielinski, Malcuit in bambola, non c'era più attacco e nemmeno difesa.

Spalletti sostituiva Insigne con Ounas (85'). Il Napoli aveva problemi dietro, ma Spalletti operava solo cambi offensivi inseguendo una vittoria che si risolveva in una deplorevole sconfitta.

Il terzo gol dell'Empoli, e il suo meritato successo, avendo giocato con più equilibrio, saltato il Napoli a metà campo e, insidiatolo sulle fasce, arrivava con la squadra azzurra in attacco.

Vicario lanciava lungo a destra per Bajrami che crossava a sinistra per Pinamonti poco pressato da Malcuit e gol del centravanti. Requiem per il Napoli.

Fischi dei tremila napoletani assiepati nel settore ospiti del "Castellani" sotto la pioggia. Delusione profonda.

Nervosismo di Osimhen per i fischi. Intervento di De Laurentiis: tutti subito in ritiro per evitare lo scotto dell'anno scorso, fuori dalla Champions, ballano 50 milioni europei, guai a perderli.

Evitare il peggio con un futuro di stipendi ridotti, cessioni e Spalletti chissà, forse, ma. Quasi nel ventennale della gestione De Laurentiis il Napoli è a una svolta pericolosa.

Ci mancava Empoli. Chiamate uno psichiatra.

EMPOLI-NAPOLI 3-2 (0-1)

NAPOLI (4-2-3-1)
: Meret; Zanoli (46' Malcuit), Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui, Anguissa, Fabian Ruiz, Lozano (68' Zielinski), Mertens (77' Politano), Insigne (85' Ounas), Osimhen.

EMPOLI (4-3-1-2): Vicario, Stojanovic, Viti, Luperto, Parisi (61' Cacace), Zurkowski, Asllani (69' Stulac), Bandinelli (61' Henderson), Verre (66' Bajrami), Cutrone (66' Di Francesco), Pinamonti.

ARBITRO: Marinelli (Tivoli).

RETI: 44' Mertens, 53' Insigne, 80' Henderson, 83' e 88' Pinamonti.

SERIE A - 34ª GIORNATA
Torino-Spezia 2-1, Venezia-Atalanta 1-3, Inter-Roma 3-1, Verona-Sampdoria 1-1, Salernitana-Fiorentina 2-1, Bologna-Udinese 2-2, Empoli-Napoli 3-2, Genoa-Cagliari 1-0, Lazio-Milan 1-2, Sassuolo-Juventus lunedì.

CLASSIFICA
Milan 74, Inter 72, Napoli 67, Juventus 63, Roma 58, Fiorentina, Lazio 56, Atalanta 54, Verona 49, Sassuolo 46, Torino 43, Udinese 40, Bologna 39, Empoli 37, Spezia 33, Sampdoria 30, Cagliari 28, Salernitana, Genoa 25, Venezia 22.
*Una partita in meno: Inter, Atalanta, Fiorentina, Torino, Bologna, Venezia, Salernitana.
25/4/2022
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