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Calcio
Dea gratias, che colpo!
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 04.04.2022)
Bergamo alta, Bergamo bassa, Bergamo bellissima. Senza Osimhen e Rrahmani squalificati, senza Di Lorenzo, Petagna, Ounas e Meret indisponibili, il Napoli sbanca Bergamo e abbatte l'Atalanta (3-1) feroce, ma tutta in avanti e perciò vulnerabilissima in contropiede. Cade la Dea con tutti i suoi difensori.

Era una trasferta temuta, il Napoli ha piazzato il colpo-scudetto. Ora tocca al Milan (stasera contro il Bologna) rintuzzare la sfida azzurra. Nelle previsioni generali, il Napoli veniva dato battuto a Bergamo e il Milan trionfante sul Bologna e in fuga tricolore.

Niente fuga, il Napoli gli è addosso.
L'Atalanta, non più brillante come ai bei tempi, ha pagato la sua presunzione di squadra d'attacco aggressiva e con la difesa a uomo poco protetta. Il Napoli ha gradito il campo largo regalatogli da Gasperini e ha colpito in maniera chirurgica.

Contro la pressione bergamasca il Napoli non ha mai buttato palla per liberarsene, l'ha giocata sempre, anche rischiando qualche errore, anche ripiegando e dovendo ricominciare daccapo.

L'Atalanta è rimasta sorpresa da un avversario che non è crollato sotto la sua aggressività offensiva e l'ha infinocchiata ribaltando il fronte con pochi tocchi.

Si potrebbe dire una vittoria all'italiana, difesa che regge e attacco che punisce con pochi spunti, ma il Napoli non è stato la vecchia Inter di Helenio Herrera, piuttosto l'Italia mondiale di Bearzot, una squadra manovriera con un gioco molto incisivo.

Ospina ha sventato due conclusioni, Malimonskyi (8') sullo zero a zero e Boga (76') quando l'Atalanta aveva pericolosamente accorciato le distanze (2-1) e cinque minuti prima del volo definitivo del Napoli col terzo gol.

Zaniolo, prima partita da titolare, è stato uno dei migliori in campo frenando gli esterni mancini dell'Atalanta e dando il là al primo gol. Sull'altro lato, Mario Rui (spesso misconosciuto) è stato un piccolo-grande combattente, spazzando l'area azzurra in tre pericolose occasioni e andando persino al tiro.

Koulibaly iniziava male, ma poi diventava il sovrano del match, lasciando inutili piroette a Muriel, e ispirava con un lungo lancio la terza rete. Juan Jesus impeccabile su Malinovskyi.

Notevole era il contributo di Anguissa e soprattutto il sacrificio tattico di Zielinski, mai così presente ed efficace nella fase passiva.

In attacco, gli esterni Politano e Insigne si sono sacrificati molto in copertura, Insigne ha segnato il rigore del primo vantaggio e ha scodellato a Politano l'astuta punizione del raddoppio. Mertens è stato vivacissimo, spesso messo giù da Palomino, cedendo fisicamente alla distanza.

Il Napoli ha vinto da squadra con uno schieramento compatto ed elastico, ha retto l'Atalanta che voleva spadroneggiare nella metà campo azzurra, ma faceva fatica ad entrare nell'area di Ospina e, davanti ai sedici metri, trovava una puntuale e collettiva opposizione. Uno per tutti e tutti per uno.

Spalletti ha preparato la sfida con grande sapienza e gli azzurri hanno applicato alla perfezione il programma strategico del tecnico. Spalletti ha messo a nudo i difetti dell'Atalanta che, puntando sulla sua forza fisica, lascia la difesa a uomo e va coralmente all'attacco. L'abilità del Napoli l'ha vinta sulla fisicità dell'Atalanta.

Dea gratias, che colpo!
Una proiezione di Zanoli per Mertens, una percussione centrale di Lobotka e un lancio di Koulibaly hanno confezionato il successo azzurro, undicesima vittoria fuori casa, firmato da Insigne (rigore), Politano ed Elmas.

L'Atalanta pressava, tutta rovesciata nella metà campo del Napoli, lasciando una invitante prateria alle scorrerie azzurre. Il Napoli ha avuto il merito di non sprecare le azioni favorevoli. Lo score dei tiri dice tutto: 19 conclusioni degli atalantini, 6 del Napoli, ma la differenza l'hanno fatto i tiri in porta, tre per l'Atalanta cavandone appena un gol (due parate di Ospina), cinque per il Napoli col tris delle segnature.

È stato un Napoli magnifico, uscito alla grande dai primi dieci minuti sotto tono, imprecisi, con l'Atalanta addosso. Il Napoli non sapeva come prendere la partita, errori e indecisioni, palloni subito nei piedi dei bergamaschi. C'era il timore fondato di un clamoroso tracollo.

Ma appena Zanoli andava avanti lanciando lungo a Mertens, l'Atalanta cadeva pagando il vuoto lasciato nella sua metà campo. Sul centravanti azzurro usciva Musso e, anticipato da Mertens nel tocco di palla, il portiere frenava irregolarmente il belga ed era il Var (l'arbitro aveva assegnato il corner!) a decretare il rigore indiscutibile. Insigne con un tiro forte e preciso portava in vantaggio il Napoli (13').

Cominciava un'altra partita dopo i primi dieci minuti sofferti dal Napoli. L'Atalanta faceva girare palla vorticosamente, ma non riusciva a sfondare concludendo sempre fuori bersaglio. Lobotka riduceva a zero la regia di Koopmeiners e, a sua volta, volava per sostenere l'offensiva azzurra, rara ma terribilmente efficace.

Era lo slovacco a prendersi tutto il campo, uscendo dalle retrovie, un volatone centrale irresistibile superando ogni opposizione, fino a che, prima di entrare in area, Palomino lo atterrava. Astuta e spettacolare la punizione battuta da Insigne oltre la barriera con Politano che sorprendeva la difesa atalantina andando a segnare con una girata di destro (37').

L'Atalanta cercava di replicare continuando a invadere la metà campo del Napoli, avanzando sugli esterni con Hateboer e Muriel, spingendo centralmente con Freuler e De Roon, avanzando i terzini, sempre scoperta e invitante. Per poco non la castigava Koulibaly, spintosi avanti, stordendo Palomino nell'uno contro uno su un vertice dell'area bergamasca, il tiro del senegalese non era irresistibile e Musso poteva parare.

Il 2-0 del Napoli all'intervallo era tanto clamoroso quanto abilmente costruito. Gasperini correva ai ripari passando a una difesa a quattro e inserendo due freschi attaccanti Boga per Hateboer e il russo Miranchuk per Malinovskyi. Boga cominciava i suoi balletti, prima a destra, poi a sinistra, ed era un pericolo costante.

Quando sul cross di Miranchuk, De Roon al centro dell'area napoletana tra Koulibaly e Zanoli, troppo libero, insaccava di testa (58') si è temuta la riscossa dell'Atalanta e il cedimento del Napoli per stanchezza.

Spalletti inseriva Elmas per Politano (59'), comunque il Napoli reggeva. L'Atalanta perdeva Djimsiti per infortunio muscolare (63' dentro il danese Maehle). La partita non cambiava perché il Napoli restava ben dentro al match sul piano fisico e quello tattico.

Le ultime mosse di Spalletti erano il cambio Lozano-Insigne e Fabian Ruiz-Zielinski (70'). Ospina negava il gol a Boga (76') con un gran balzo sotto la traversa e Spalletti metteva il sigillo alla partita anche con i cambi.

Koulibay si sganciava dalla difesa e con un lancio lungo raggiungeva Lozano accompagnato da Elmas, il messicano in fuga per vie centrali regalava al macedone, spostatosi a sinistra, la palla del tre a uno (81').

I cambi di Gasperini erano di pura disperazione, dentro altri attaccanti (83' Pasalic per Freuler, il guineano Cisse per Muriel). Ma il Napoli non consentiva alcun avvicinamento, figuriamoci la rimonta.

Malcuit per Mertens (88') perché il piccolo belga non ne aveva più e il Napoli incartava una vittoria netta e scintillante. Atalanta ancora in ginocchio sul suo campo (quinta sconfitta). I colossi di Gasperini (Scalvini 1,94, Dmjisiti 1,90, Palomino 1,88) abbattuti dai piccoletti di Spalletti.
Golia ha perso ancora una volta.

ATALANTA-NAPOLI 1-3 (0-2)

NAPOLI (4-3-3)
: Ospina; Zanoli, Kouliabaaly, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski (70' Fabian Ruiz); Politano (59' Elmas), Mertens (88' Malcuit), Insigne (70' Lozano).

ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Scalvini, Palomino, Dmjisiti (63' Mahle); Hateboer (46' Boga), De Roon, Freuler (83' Pasalic), Zappacosta; Koopmeiners; Malinovskyi (46' Miranchuk), Muriel (83' Cisse).

ARBITRO: Di Bello (Brindisi).

RETI: 13' Insigne rigore, 37' Politano, 58' De Roon, 81' Elmas.

3/4/2022
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