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Calcio
E Spalletti copia Pioli
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 14.03.2022)
Domato il bau-bau veronese al Bentegodi da due gol di Osimhen (bene, bravo, bis) che fanno balzare il Napoli al secondo posto del trenino-scudetto.

Due a uno in un match saldamente nei piedi e nella testa degli azzurri. La più forte difesa del campionato ha concesso al Verona un solo tiro in porta ed è stato il gol di Faraoni nel finale.

Spalletti sfodera un opportuno 4-3-3 tenendo a mente la lezione del Milan al "Maradona" dove i rossoneri con la marcatura a uomo dei centrocampisti azzurri spensero il Napoli inaridendone le fonti di gioco e così prendendo il comando della partita. A Verona, Spalletti ha fatto come Pioli aveva fatto a Napoli.

Il centrocampo dei veronesi è stato dissolto dalle marcature di Anguissa su Ilic, Lobotka su Barak, Fabian Ruiz su Tameze (poi Bessa).

Con Di Lorenzo padrone della fascia destra (contro Depaoli all'inizio) e Mario Rui vigile a sinistra su Faraoni, il Napoli ha dissolto il quadro tattico di Tudor isolando Simeone (neanche un tiro in porta) e tenendo lontano Caprari (francobollato da Rrahmani). La difesa alta degli azzurri ha messo sistematicamente il Verona in offside. È rimasto così all'asciutto il trio dei goleador veneti (Simeone 15 gol, Barak 10, Caprari 10).

È tornato alla grande Lobotka che col suo movimento continuo ha costretto Barak a ripiegare togliendolo dall'intesa ravvicinata con Caprari e Simeone. È tornato in forma Anguissa che ha contenuto le iniziative di Ilic recuperando palloni su palloni. Concreto Fabian Ruiz che, giocando più avanti, sulla sinistra azzurra, ha costretto Tameze e poi Bessa ad arretrare.

Vincendo tutti i duelli, in un match uomo contro uomo, il Napoli s'è presa la partita con grande autorità. Ha lasciato al Verona una inutile superiorità di fraseggio (57 per cento di possesso nel primo tempo) privilegiando l'attacco con lanci lunghi mirati su Osimhen.

Il nigeriano, per foga, è andato su tutti i palloni per toccarli di prima, lasciandoli spesso agli avversari dopo le spizzate di testa, anziché controllarli trattenendoli per far salire la squadra. Ma ha colpito alla prima occasione e, man mano, ha saputo governare meglio la palla e, col bis nella ripresa, ha sancito la vittoria azzurra.

L'atteggiamento "difensivo" dei centrocampisti del Napoli, pronti soprattutto a non far giocare gli avversari diretti, aggredendoli alti, ha tolto alla squadra di Spalletti il solito giro-palla, ma è stata la mossa vincente per spegnere sul nascere le velleità del Verona.

Non hanno brillato gli esterni, Politano e Lozano dall'inizio, poi Elmas e Insigne, così che l'attacco del Napoli è stato squisitamente in verticale per linee centrali con i veronesi in difficoltà a contenere Osimhen.

I due gol sono nati da altrettante rimesse laterali eseguite fulmineamente. Sulla prima scattava Politano per il cross a Osimhen, imperioso nello stacco di testa, rubando il tempo a Gunter e sovrastando Sutalo. Napoli in vantaggio al 14' e quarto gol di testa di Osi. Sulla seconda rimessa laterale s'involava di forza Di Lorenzo fornendo a Osimhen la palla del raddoppio (71').

Il secondo gol del Napoli veniva a interrompere la confusa pressione del Verona a caccia del pareggio, mentre Ospina rimaneva infortunato al polso destro in una uscita bassa e in mischia su Ceccherini, restando però al suo posto, e Osimhen subiva l'ennesima entrataccia di Gunter rimanendo dolorante alla spalla destra.

La partita del Verona è stata una continua e inutile rincorsa senza la possibilità di orchestrare un'azione ben congegnata. Il Napoli ha avuto il difetto di non cercare più spesso il tiro da fuori dopo le due conclusioni di Fabian Ruiz nel primo tempo (22' salvataggio di Montipò, 40' tiro a lato).

Soprattutto nel secondo tempo, sul minimo vantaggio, gli azzurri hanno avuto l'opportunità di concludere da fuori area, ma preferivano girare palla all'indietro per stanare il Verona e verticalizzare all'improvviso.

Dopo un'ora di gioco, Spalletti cambiava gli esterni d'attacco (Elmas per Politano e Insigne per Lozano) cavandone poco. La partita si faceva un po' confusa col Verona innervosito e falloso (ammoniti Gunter e Ceccherini).

Il Napoli raddoppiava continuando a tenere in pugno il centrocampo dove imponeva la sua costante iniziativa. Alla partitissima di Lobotka si aggiungeva nel secondo tempo uno straripante Di Lorenzo con la forte percussione con cui favoriva il secondo gol di Osimhen.

Il Verona resuscitava apparentemente andando in gol con Faraoni (77' colpo di testa sul cross di Tameze), ma braccato in ogni zona del campo non riusciva a creare altri pericoli.

Lo score finale era di otto conclusioni dei veronesi fuori bersaglio e dell'unico tiro in porta con gol di Faraoni, mentre il Napoli infiocchettava la supremazia offensiva con lo spettacolare incrocio dei pali colto da Mario Rui (89').

Il Napoli resisteva senza affanno alla confusa pressione veronese del finale (otto minuti di recupero) col Verona in dieci per il secondo "giallo" a Ceccherini (83').

Nel recupero, Tudor rafforzava la squadra inserendo Cancellieri per Barak, Hongla per Ilic, Casale per Tameze, un centrocampo tutto nuovo (90').

Petagna sostituiva Osimhen, Zielinski prendeva il posto di Fabian Ruiz. Sfortunato Petagna che restava in campo appena quattro minuti arrendendosi a un infortunio muscolare alla gamba destra (entrava Ghoulam).

Il Napoli resiste nel condominio di testa a tre punti dal Milan capolista e tenendo a bada la risalita della Juventus che resta al quarto posto, quattro punti dietro agli azzurri.

La vittoria di Verona è stato un capolavoro tattico di Spalletti con l'abbandono del 4-2-3-1 e il 4-3-3 con cui ha bloccato la squadra veneta di cui si temeva la superiorità a centrocampo dove il Napoli ha comandato la partita.

Col nuovo modulo, Spalletti ha lasciato fuori Insigne e Zielinski ottenendo più forza nella zona centrale con un vigoroso Fabian Ruiz, un indomabile Anguissa e Lobotka, lottatore e regista. Era una partita di lotta, più che di tecnica, per le caratteristiche della formazione di Tudor, e il Napoli è stato uno splendido lottatore.

Il successo di Verona ridà slancio al Napoli dopo la frenata dei cinque punti nelle ultime quattro gare. Spalletti voleva una squadra pronta alla battaglia e l'ha avuta. Al Bentegodi il Napoli ha sfoderato un vigore tutto nuovo sotto il cielo azzurro.
E Spalletti copia Pioli

A Verona sfodera un 4-3-3 con i centrocampisti a uomo sugli avversari diretti spegnendo la squadra veneta come aveva fatto il Milan a Napoli. Osimhen: bene, bravo, bis…

VERONA-NAPOLI 1-2 (0-1)

NAPOLI (4-3-3)
: Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui, Anguissa, Lobotka, Fabian Ruiz (90' Zielinski), Politano (63' Elmas), Osimhen (90' Ptagna, 94' Ghoulam), Lozano (63' Insigne).

VERONA (3-4-2-1): Montipò, Sutalo, Gunter, Ceccherini (83' espulso), Faraoni, Tameze (90' Casale), Ilic (90' Hongla), Depaoli (37' Bessa), Barak (90' Cancellieri), Caprari, Simeone.

ARBITRO: Doveri (Roma).

RETI: 14' e 71' Osimhen, 77' Faraoni.

POSSESSO: 49-51 (57-43 primo tmpo)

TIRI: 8-13 (1-4 in porta)

PASSAGGI: 327-349

OCCASIONI: 10' Simeone fuori; 22' FABIAN RUIZ, Montipò respinge; 40' FABIAN RUIZ, fuori; 68' Barak testa, fuori; 82' Barak testa, alto; 87' ELMAS prima, DI LORENZO dopo, portiere salva; 89' MARIO RUI incrocio pali; 92' INSIGNE, fuori.

SERIE A - 29ª GIORNATA
Salernitana-Sassuolo 2-2, Spezia-Cagliari 2-0, Sampdoria-Juventus 1-3, Milan-Empoli 1-0, Fiorentina-Bologna 1-0, Verona-Napoli 1-2, Atalanta-Genoa 0-0, Udinese-Roma 1-1, Torino-Inter 1-1, Lazio-Venezia (lunedì).

CLASSIFICA
Milan 63; Napoli 60; Inter 59; Juventus 56; Atalanta e Roma 48; Fiorentina, Lazio 46; Verona 41; Sassuolo 40; Torino 35; Bologna 33; Empoli 32; Udinese 30; Spezia 29; Sampdoria 26; Cagliari 25; Venezia 22; Genoa 19; Salernitana 16.
*Due partite in meno: Salernitana e Udinese
*Una partita in meno: Inter, Atalanta, Fiorentina, Torino, Bologna, Venezia.



13/3/2022
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