Calcio
Una serata del Diavolo
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 07.03.2022)
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Il Milan si porta via dal "Maradona" il primo spareggio-scudetto. Batte il Napoli 1-0 con una deviazione sotto porta di Giroud su un tiraccio di Calabria. Il Napoli ha avuto quaranta minuti per rimediare. Non ha mai impegnato il portiere del Milan.
Loro sono forti, ma noi siamo al top aveva assicurato Spalletti alla vigilia. Il top non s'è visto. Il Napoli ha perduto le misure della partita dopo un inizio fiammeggiante. Non è stata mai la squadra lucida, concreta, precisa da scudetto.
Il Milan ha subìto l'inizio degli azzurri tenendo molto basso Tonali, portando un centrocampista (Kessie) a bloccare Lobotka, ispiratore del gioco azzurro, e controllando Fabian Ruiz con Bennacer.
Il piano tattico di Pioli era evidente. Graffiare il gioco del Napoli, stare addosso all'uomo che fa girare la squadra (Lobotka), circoscrivere l'offensiva di Fabian Ruiz, uscire con un difensore su Zielinski avanzato.
Sulle corsie, poi, contro il Napoli dell'inizio arrembante, Pioli teneva bloccati sia Calabria a destra che Theo Hernandez a sinistra.
Così disposto, il Milan ha concesso nulla al Napoli (due conclusioni fuori, Rrahmani al 2', Osimhen al 20'). Il Napoli ha presto smarrito l'inizio incoraggiante perché Insigne non si accendeva mai, Zielinski entrava nei suoi coni d'ombra, Osimhen era poco accompagnato, Politano era inefficace.
Spalletti urlava a Lobotka di portare meno la palla facendola invece girare velocemente. Ma lo slovacco era costretto a girare e rigirare perché i compagni si proponevano poco e male.
Quando il Milan ha capito che il Napoli non gli avrebbe fatto male, limitandosi a tenere sotto controllo Osimhen, Pioli ha "liberato" i suoi assi. Theo Hernandez è uscito dalla sua buca e Leao ha cominciato a fare Leao cavallo selvaggio, sia percuotendo il Napoli sulla fascia (Di Lorenzo e Politano per limitarlo) e poi infilandosi per vie centrali.
Il Milan si è preso così la partita cominciando a giocare da Milan, accompagnando l'azione offensiva con più uomini, mai scoprendosi in difesa con la posizione arretrata di Tonali. Il Napoli era costretto ad abbassare il baricentro cominciando a far fatica a uscire palla al piede. Osimhen scattava, ma era poco servito.
Nel primo tempo zero tiri in porta del Napoli, uno senza forza del Milan (27' Leao). Non si capiva se Spalletti e la squadra si stessero rendendo conto di "accompagnare" i Milan alla vittoria.
Niente di eccezionale creava la squadra rossonera, ma aveva la fortuna di andare in gol sul tiraccio scagliato da Calabria nel cuore dell'area azzurra che trovava la deviazione di Giroud (49').
Era continuo e concreto il lavoro dei centrocampisti del Milan, era evanescente e a strappi quello degli azzurri. Dopo la parata di Ospina sulla conclusione di Bennacer (55'), cominciava la girandola dei cambi.
Spalletti cambiava gli esterni d'attacco, Ounas per Politano e Elmas per Insigne (68'). Era una clamorosa bocciatura del gioco sulle fasce. Il Milan replicava con Rebic per Giroud e Krunic per Tonali.
Visibilmente, il Napoli non aveva la forza, l'incisività e la velocità per arrivare a Maignan. Spalletti impiegava anche Mertens (75' per Fabian Ruiz). Poi Anguissa per Lobotka e Lozano per Zielinski (82'). Confusione totale e arrembaggio scriteriato.
Il Napoli sfoderava cinque attaccanti, Ounas, Zielinski (Lozano), Osimhen, Mertens, Elmas senza arrivare mai ad impegnare Maignan.
Ormai il filo della partira era perduto. Il Napoli improvvisava un gioco occasionale, senza schemi precisi, affidato alla buona volontà dei singoli. C'era poco Mertens in campo, Lozano aveva qualche guizzo, Ounas era abbastanza fumoso, si perdeva a sinistra Elmas e ormai Osimhen era allo stremo dei tentativi di forzare il blocco difensivo rossonero.
Il Napoli attaccava confusamente per un pareggio che sembrava sempre più un miraggio. Il Milan si portava via la vittoria con pieno merito mancando il raddoppio nel finale con Hernandez (86') e Saelemaekers (94' salvataggio di Ospina).
Il "Maradona" s'era vestito a festa. La delusione è stata grande. Il Napoli retrocede al terzo posto, tre punti sotto al Milan capolista, un punto sotto l'Inter seconda. E, attenzione, la Juve sta avanzando e ora è a soli quattro punti dagli azzurri.
Sfuma lo scudetto, non c'è che dire. Salvare almeno il posto-Champions.
NAPOLI-MILAN 0-1 (0-0)
NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui, Fabian Ruiz (75' Mertens), Lobotka (82' Anguissa); Politano (68' Ounas), Zielinski (82' Lozano), Insigne (68' Elmas), Osimhen.
MILAN (4-2-3-1): Maignan, Calabria (80' Florenzi), Kalulu, Tomori, Hernandez, Bennacer, Tonali (68' Krunic), Messias (80' Saelemaekers), Kessie, Leao (89' Ibrahimovic), Giroud (68' Rebic).
ARBITRO: Orsato (Schio).
RETI: 49' Giroud.
SERIE A – 28ª GIORNATA
Inter-Salernitana 5-0, Udinese-Sampdoria 2-1, Roma-Atalanta 1-0, Cagliari-Lazio 0-3, Genoa-Empoli 0-0, Bologna-Torino 0-0, Fiorentina-Verona 1-1, Venezia-Sassuolo 1-4, Juventus-Spezia 1-0, Napoli-Milan 0-1.
CLASSIFICA
Milan 60; Inter 58, Napoli 57, Juventus 53, Atalanta, Roma 47, Lazio 46, Fiorentina 43, Verona 41, Sassuolo 39, Torino 34, Bologna 33, Empoli 32, Udinese 29, Sampdoria, Spezia 26, Cagliari 25, Venezia 22, Genoa 18, Salernitana 15.
*Due partite in meno: Salernitana e Udinese
*Una partita in meno: Inter, Atalanta, Fiorentina, Torino, Bologna, Venezia.