Calcio
Scudetto, punto e daccapo
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 13.02.2022)
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Il big-match per lo scudetto fra Napoli e Inter al "Maradona", conclusosi con un pareggio (1-1), lascia le cose come stavano alla vigilia. Se ne avvantaggia l'Inter che tiene il Napoli sotto a un punto e ha una partita da recuperare (a Bologna). Il Milan (stamane contro la Sampdoria) potrebbe profittarne: se vince, va in testa.
Il Napoli non ha avuto gran che fortuna nel primo tempo stradominato chiudendolo col vantaggio minimo del rigore di Insigne. L'Inter, nella ripresa, non ha avuto la forza di vincere dopo avere fulmineamente acciuffato il pareggio con Dzeko badando molto a non scoprirsi.
Nel primo tempo, il Napoli ha letteralmente soffiato la partita all'Inter conquistando il centrocampo dove si temeva l'inferiorità numerica degli azzurri contro il 3-5-2 dei milanesi. Con un palleggio continuo e molta corsa, il Napoli era padrone della gara.
Scontato il gioco delle coppie come s'era previsto alla vigilia: Zielinski-Brozovic, Fabian Ruiz-Calhanoglu, Barella-Lobotka. L'Inter giocava più di posizione che di pressing lasciando al Napoli di manovrare. I tre centrocampisti azzurri, liberi di muoversi, senza essere asfissiati da una marcatura a uomo, comandavano il match. Erano rapidi e in continuo movimento.
Il palleggio del Napoli lasciava l'Inter fuori partita. Ed era un palleggio fatto nella metà campo interista. La squadra di Simone Inzaghi, arretrando, si spaccava in due, lasciando Dzeko e Lautaro abbandonati in avanti senza rifornimenti. E poiché nè Dumfries, noto "centometrista", sprintava a destra, nè Perisic era pericoloso a sinistra, il Napoli giostrava a piacimento.
Lobotka impostava da dietro, Fabian Ruiz e Zielinski si trasformavano in mezzeali d'attacco. Spalletti all'ultimo momento schierava Koulibaly (Juan Jesus in panchina). Inter al completo, ma molto guardinga aspettandosi il Napoli d'assalto nel primo tempo da contenere e poi si vede.
Dalla pressione del Napoli, l'Inter si liberava dopo un quarto d'ora e per dieci minuti dava l'impressione di entrare in partita, ma non faceva danni. Il Napoli riprendeva la sua giostra.
Intanto gli azzurri erano in vantaggio col sesto rigore di questa stagione di Insigne (7' agganciato in area Osimhen da De Vrij). Zielinski colpiva il palo esterno (13'). Osimhen batteva sull'esterno della rete (27'). Insigne con una mezza rovesciata mandava la palla oltre la traversa (29').
Il Napoli creava le occasioni per raddoppiare, ma non le concretizzava. La prima e unica conclusione dell'Inter nel primo tempo si registrava al 36' (colpo di testa centrale di Dzeko, controllato da Ospina). Nella ripresa, zero minacce per il portiere azzurro.
Per un problema al polpaccio, Politano era costretto a lasciare facendo posto a Elmas (26'). Il macedone diventava il punto debole del Napoli. Col suo solito gioco anarchico non era di alcun aiuto alla squadra. Spalletti l'avrebbe ripreso più volte. Falliva anche un gol.
Dopo avere prodotto molto gioco e annullata l'Inter, il minimo vantaggio del Napoli all'intervallo era veramente poca cosa. Nella ripresa, accadeva quel che si temeva. Il Napoli pagava il grande dispendio di energie del primo tempo e l'Inter veniva a galla. Ma era più una prova dimostrativa di essere in campo che una feroce determinazione a prendersi il match.
Il Napoli del secondo tempo era la copia sbiadita della squadra della prima fase della gara. L'Inter non ha saputo profittarne. Agguantava immediatamente il pareggio (47' Dzeko, favorito da un rimpallo su Koulibaly), ma non andava oltre. Un Napoli affaticato riusciva a controllare la migliore disposizione in campo degli interisti e la loro migliore iniziativa (sterile). Brozovic, Barella e Calhanoglu prendevano la gara in pugno. Il centrocampo azzurro, non più brillante, era costretto a subire e a rimediare, ma non costruiva più gioco.
Pure, le occasioni per vincere erano del Napoli e non dell'Inter. Il salvataggio di piede di Handanovic su Osimhen (55'), dopo un errore difensivo di Barella e Brozovic, e la sventurata conclusione di Elmas sul portiere nerazzurro (69'). E al 79' la lunga fuga in contropiede di Insigne si concludeva con un tiro per Handanovic venendo a mancare il giusto movimento di Osimhen a ricevere palla in posizione favorevole.
Sul versante interista non si registrava una sola palla pericolosa per Ospina, mentre Koulibaly faceva più volte muro (soprattutto contro Dumfries) sulle puntate dei nerazzurri. C'era sempre il pericolo che l'Inter trovasse il gol su una palla sporca o sui calci piazzati.
Spalletti prima sostituiva Fabian Ruiz con Anguissa (74'), poi cercava di muovere diversamente la squadra con gli ingressi di Ounas per Insigne, Mertens per Osimhen e Juan Jesus per Zielinski (83'). Contemporaneamente nell'Inter entravano Sanchez per Lautaro Martinez e Vidal per Calhanoglu.
Spalletti disponeva il Napoli con una difesa a tre (Rrahmani, Koulibaly, Juan Jesus) alzando gli esterni Di Lorenzo e Mario Rui. Il Napoli più dell'Inter mostrava di voler vincere, ma l'attacco dei piccoletti (Ounas e Mertens) produceva niente. A centrocampo Lobotka sopravviveva al gran lavoro del primo tempo e Anguissa faceva il suo.
L'Inter non era mai efficace ed è stato un peccato non batterla. A Sanchez la difesa azzurra non concedeva una sola giocata delle sue, Dzeko veniva contenuto senza affanno, Perisic non entrava mai da protagonista, Barella, più avanzato, non faceva danni e solo Dumfries si rendeva pericoloso ma solo sul primo spunto.
Nel secondo tempo più favorevole all'Inter, la squadra di Simone Inzaghi (squalificato, in tribuna) non piazzava un solo pallone tra i pali di Ospina. La migliore difesa del campionato del Napoli ha smorzato l'attacco più ruggente dell'Inter.
Forse è stata proprio un'occasione persa per gli azzurri perchè l'Inter, quando è stata più propositiva nel secondo tempo, non ha fatto danni e, sul taccuino, brillano le occasioni mancate dal Napoli (in parte sventate da Handanovic).
La partita ha confermato che il Napoli è a buon diritto fra le formazioni che giocano per lo scudetto. Ma, ora, il calendario è favorevole all'Inter (Inter-Sassuolo, Genoa-Inter, Inter-Salernitana), mentre il Napoli affronterà due trasferte consecutive (Cagliari e Lazio) e poi avrà il Milan al "Maradona".
Nel frattempo, torna l'Europa. Il Barcellona (giovedì 17 in Spagna) per il Napoli. Il Liverpool per l'Inter in Champions. Messe così le cose, il Milan che non ha impegni europei potrebbe profittarne, nei prossimi tre turni: Salernitana-Milan, Milan-Udinese, Napoli-Milan. L'Inter conserva il vantaggio virtuale del recupero del match a Bologna.
LE PROSSIME
Ecco i prossimi tre turni per Inter, Napoli e Milan.
26ª giornata: Cagliari-Napoli, Inter-Sassuolo, Salernitana-Milan.
27ª giornata: Lazio-Napoli, Genoa-Inter, Milan-Udinese.
28ª giornata: Napoli-Milan, Inter-Salernitana.
NAPOLI-INTER 1-1 (1-0)
NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz (74' Anguissa), Lobotka; Politano (26' Elmas), Zielinski (83' Juan Jesus), Insigne (83' Ounas); Osimhen (83' Mertens).
INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Dimarco (90' D'Ambrosio); Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu (83' Vidal), Dzeko, Lautaro Martinez (83' Sanchez).
ARBITRO: Doveri (Roma).
RETI: 7' Insigne su rigore, 47' Dzeko.