Calcio
Napoli-Inter sfida-scudetto
mezzo secolo dopo San Siro
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 31.01.2022)
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L'arbitro Gonella e la partita persa a Milano fu la prima volta azzurra di correre per vincere il campionato. Otto le corse-scudetto del Napoli. Le imprese sfiorate con Vinicio e Marchesi. I due successi con Maradona, ma anche la vittoria mancata nel 1988 contro il Milan e nel 1989 contro l'Inter. L'ultimo assalto tricolore con Sarri.
Emozione, eccitazione, rivoluzione. Napoli-Inter di sabato 12 febbraio (ore 18 al "Maradona") sarà una partita-scudetto? Appuntamento solleticante. Scontro appassionante.
Alla sosta: Inter punti 53, Napoli 49 (-4 ma l'Inter deve recuperare la partita di Bologna). Tutto è possibile sotto il cielo di Fuorigrotta. Napoli-Inter si giocherà dopo Inter-Milan (sabato 5 febbraio) e Venezia-Napoli (domenica 6 febbraio).
LA SFIDA
Dall'Inter di Conte all'Inter di Simone Inzaghi senza più Lukaku e Hakimi. Più manovriera. Dopo 22 partite, ha gli stessi punti dell'anno scorso, il migliore attacco (dieci gol più del Napoli) e la migliore difesa subito dopo quella azzurra (17 gol incassati, Napoli 16). Sono 26 i gol dei suoi migliori cannonieri (11 Lautaro Martinez, 9 Dzeko, 6 Calhanoglu) contro i 27 del Napoli (7 Mertens, 5 Fabian Ruiz, 5 Osimhen, 5 Zielinski, 5 rigori Insigne).
Sinora l'Inter ha incassato una sola sconfitta (1-3 a Roma dalla Lazio a metà ottobre). Da allora, una striscia di 14 partite utili (11 vittorie, 3 pareggi). A San Siro non hanno perso l'Atalanta (2-2) e la Juventus (1-1). Inter imbattuta sul suo campo (9 vittorie, 2 pareggi).
L'Inter si presenterà al "Maradona" con lo stesso ruolino esterno del Napoli (7 vittorie, 3 pareggi, 1 sconfitta). Fuori casa, sconfitta dalla Lazio, l'Inter non ha vinto sui campi dell'Atalanta (0-0), del Milan (1-1) e della Sampdoria (2-2).
Finora, la differenza fra Inter e Napoli la fa il bottino interno (Inter 29 punti, Napoli 25).
Nello stesso periodo della striscia positiva dell'Inter (36 punti), il Napoli con una partita in più ha raccolto 25 punti (7 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte).
OSIMHEN
All'andata a Milano, l'Inter prevalse 3-2 (17' Zielinski, 25' Calhanoglu rigore, 44' Perisic, 61' Lautaro Martinez, 79' Mertens) ponendo fine alla strepitosa serie iniziale del Napoli (10 vittorie, 2 pareggi). L'Inter si salvava nel finale quando gli azzurri, rilanciati dal gol di Mertens, avevano due occasioni per strappare un rocambolesco pareggio: miracolo di Handanovic e traversa sul perentorio colpo di testa ravvicinato di Mario Rui (91'); palla alle stelle di Mertens dopo un sensazionale sfondamento di Anguissa (97').
Il lungo recupero (8') si rese necessario per due scontri durissimi (50' Skriniar-Osimhen, 81' Ospina-Dzeko) oltre che per otto sostituzioni. Fu la partita in cui Osimhen riportò la frattura dello zigomo sinistro uscendo dal campionato.
Nonostante la sconfitta, il Napoli rimase in testa con 32 punti insieme al Milan. L'Inter si avvicinò a quattro punti. L'Inter è andata in testa alla 17ª giornata (Inter-Cagliari 4-0, Napoli-Empoli 0-1, Udinese-Milan 1-1) e non ha più mollato il comando del campionato.
Napoli-Inter di sabato 12 febbraio è sfida d'alta classifica, in vantaggio stavolta la squadra di Simone Inzaghi.
Cinquantuno anni fa, proprio contro l'Inter il Napoli si inserì per la prima volta nella corsa-scudetto. La storia si ripete. Allora si giocò a Milano.
1970-71
Terzo anno di Chiappella sulla panchina azzurra. Sormani, 31 anni, è l'acquisto più importante per una accoppiata tutta brasiliana con Altafini, 32 anni. Chiappella ha a disposizione Zoff, Improta, Panzanato, Pogliana, Zurlini, Bianchi, Ghio, Altafini, Juliano, Sormani, Ripari, Hamrin, Monticolo, Abbondanza e Gaspare Umile siciliano di Marsala per poche partite.
Sorpresa delle sorprese. Il Napoli fila in testa dalla prima giornata. La difesa è una fortezza. L'attacco fa pochi gol, ma bastano gli 1-0 per battere Varese, Sampdoria, Fiorentina, Juventus (rete di Pogliana), Vicenza.
Alla decima giornata viene su il Milan di Rocco con Cudicini, Schnellinger, Benetti, Rivera, Prati che vince al San Paolo 1-0 sul campo, poi 2-0 dal giudice sportivo per i fuochi d'artificio che colpiscono due rossoneri. Il Milan va in testa, tallonato dal Napoli.
AVANZA L'INTER
Alla sedicesima giornata viene avanti l'Inter di Invernizzi (che ha sostituito Heriberto Herrera dopo cinque partite). Inter e Napoli inseguono il Milan. Alla ventunesima giornata Milan 32 punti, Inter 31 e Napoli 29 (la vittoria vale due punti). Corsa-scudetto a tre. La Juventus è lontana.
Il Napoli sale a Milano per affrontare l'Inter. È il 21 marzo 1971. Primavera a San Siro. Chiappella schiera Zoff; Ripari, Pogliana; Zurlini, Panzanato, Bianchi; Sormani, Juliano, Umile, Altafini, Improta. L'Inter scende in campo con Vieri (46' Bordon); Bellugi, Facchetti; Bedin, Giubertoni, Burgnich; Jair (82' Frustalupi), Bertini, Boninsegna, Mazzola, Corso.
All'andata il Napoli ha battuto l'Inter 2-1: vantaggio nerazzurro con Jair al 50', rimonta azzurra in cinque minuti con Pogliana al 70' e Ghio al 75'.
GONELLA
Il Napoli stava vincendo anche a Milano. Colpo di testa di Juliano, respinta difettosa di Lido Vieri, gol di Altafini (40’). Gonella espelle Burgnich per un fallo su Umile (44’). Nell’intervallo, Sandro Mazzola si precipita nello spogliatoio dell’arbitro. “Gonella, lei sta favorendo il Napoli, si dia una regolata perché qui finisce male” urla.
Intermezzo azzurro in tribuna-stampa. Peppino Pacileo, il nostro sovrano nelle trasferte al seguito del Napoli, accende la pipa mandando segnali di fumo verso il golfo azzurro. Romolo Acampora mi chiede la seconda Marlboro, dal taschino della sua giacca spunta un pacchetto delle medesime sigarette, ma non si toccano, è la sua pochette intoccabile. Nino Masiello scriverà uno dei suoi "pezzi" mirabili per "Tuttosport". Carletto Iuliano, per l'anima mia, rovescia la cronaca del match nel microfono del suo personalissimo telefono. Ciccio Degni del "Corriere dello Sport" sorride.
Napoli in superiorità numerica nella ripresa mentre cala la nebbia. La partita si capovolge. Gonella assegna un rigore all’Inter per un fallo discutibile di Panzanato su Mazzola (che forse se l’era cercato). Boninsegna batte un rigore irregolare fermandosi a metà corsa, segna (55’) e raddoppia in acrobazia di testa (58’). Il Napoli è tagliato fuori dalla corsa scudetto.
CHIAPPELLA
Nelle restanti partite, l'Inter fece 15 punti, il Napoli 11. L'Inter vinse il campionato quattro punti davanti al Milan e sette davanti al Napoli. Alla squadra azzurra rimase il record della difesa meno battuta: 19 reti in trenta partite, diciotto gare senza prendere gol.
A Milano, rimasero famose le frasi di Chiappella. “
Abbiamo segnato troppo presto”. “
Giocare in undici contro dieci è sempre difficile”. Chiappella, il brontolone di Rogoredo, ci raccontava la rissa di Belfast con la nazionale nel dicembre del 1957, pugni, calci e spintoni, Peppone tra i lottatori più scatenati contro i nord-irlandesi, e lo scudetto che aveva vinto nel 1956 con la Fiorentina di Fulvio Bernardini, in campo Julinho, alto e magro, baffetti alla Clark Gable, la migliore ala destra brasiliana dopo Garrincha, e Magnini, Cervato, Giuliano Sarti, Miguel Montuori, il piccolo toro argentino con padre di origini napoletane, e Virgili, filiforme centravanti friulano, soprannominato Pecos Bill, che segnò 21 gol per lo scudetto.
STORIA
Come cinquantuno anni fa riecco Inter, Napoli e Milan in corsa-scudetto. E Napoli-Inter al "Maradona". Stavolta il Napoli se la gioca in casa. Vibra 'o surdato 'nnammurato. C'erano una volta al San Paolo i centomila cuori. Stadio strapieno, entusiasmo a mille, record di incassi. Annate irripetibili. Il calcio è cambiato. È cambiata, a Napoli, la passione per la squadra azzurra.
Nelle 14 partite casalinghe dell'era De Laurentiis contro l'Inter, il Napoli ha messo insieme otto vittorie, cinque pareggi, una sconfitta. L'anno scorso, con Gattuso, 1-1 contro l'Inter di Conte. Una traversa (29') e un palo (38') di Lukaku. Fra i due pericoli scampati, il Napoli andava in vantaggio (36') con un cross basso di Insigne che Handanovic, pressato da De Vrij, non tratteneva spingendo la palla in rete. Il pareggio nerazzurro nella ripresa (55') con una "rasoiata" di Eriksen che raccoglieva un rinvio di Manolas.
Ritornato in serie A (2007), il Napoli batté due volte l'Inter al San Paolo. Zalayeta firmò l'1-0 del 2007-08 e l'1-0 del 2008-09. Cavani fece tre gol, uno su rigore, nel 3-1 del 2012-13. Due volte il Napoli rifilò quattro gol all'Inter: nel 2013-14 con Higuain, Mertens, Dzemaili e Callejon (4-2) e nel 2018-19 con Zielinski, Mertens e doppietta di Fabian Ruiz (4-1).
Nel campionato 2019-20, l'unica vittoria dell'Inter a Napoli in questi ultimi quattordici anni (3-1) con doppietta di Lukaku e gol di Lautaro Martinez, per gli azzurri Milik.
SCUDETTO
Dopo la mancata impresa contro l'Inter a San Siro del 1970-71, il Napoli ha giocato altre sette volte per vincere il campionato. Nel 1974-75 con la squadra di Vinicio. Nel 1980-81 con Marchesi in panchina. Il Napoli di Maradona campione d'Italia nel 1986-87 e 1989-90, secondo nel 1987-88 e nel 1988-89. Infine, l'impresa con Sarri nel 2017-18, l'anno dei 91 punti, primato assoluto nella storia azzurra.
Torino, 6 aprile 1975. Stadio Comunale. Settantamila spettatori, metà napoletani. All'assalto della Juventus il Napoli di Vinicio con Carmignani; Bruscolotti, Pogliana; Burgnich, La Palma, Orlandini; Massa, Juliano, Clerici, Esposito, Braglia.
La caccia si apre alla 20ª giornata quando il Napoli si porta a quattro punti dalla Juve, poi a due sole lunghezze quando i bianconeri perdono il derby col Torino di Pulici e Graziani (2-3) e il Napoli si presenta a Torino per la sfida-scudetto.
Azzurri baldanzosi contro la Juve allenata da Parola con Zoff; Gentile, Cuccuredu; Furino, Morini, Scirea; Damiani, Causio, Anastasi, Capello, Bettega. Bianconeri in vantaggio al 19': cross di Damiani, Pogliana in ritardo, Causio infila nel "sette" alla sinistra di Carmignani.
Vinicio freme. La ripresa resterà indimenticabile. Punizione dal limite, Capello centra la traversa. Massa salta tre bianconeri, si ferma, tocca a Juliano, gran botta di destro del capitano, gol per l'uno a uno (59'). Entra Altafini per Damiani (75').
A cinque minuti dalla fine, Zoff nega a Juliano il gol del sorpasso. All'88' la beffa di Josè: corner di Causio, Carmignani fallisce l'intervento, Cuccureddu colpisce il palo, sul rimbalzo la zampata di Altafini (2-1). Addio scudetto. La Juventus sarà campione d'Italia, il Napoli secondo a due punti dai bianconeri.
AUTOGOL
Il Napoli di Rino Marchesi con Castellini; Bruscolotti, Marangon; Guidetti, Krol, Ferrario; Damiani, Vinazzani, Musella, Nicolini, Pellegrini, campionato 1980-81, in corsa per lo scudetto. Insegue la Roma di Liedholm con Pruzzo, Falcao, Bruno Conti, Di Bartolomei, Ancelotti e la Juventus di Trapattoni con Zoff, Cabrini, Scirea, Tardelli, Bettega.
Alla 26ª giornata, sono in testa alla pari Juventus, Napoli e Roma. Sogno tricolore nel golfo. Il Napoli non perde da 15 giornate (10 vittorie, 5 pareggi) e si gioca Napoli-Perugia a Fuorigrotta, 26 aprile 1981, secondo pienone di sempre (89.365 spettatori). Partita morta al primo minuto: traversone di Di Gennaro, ala sinistra del Perugia, svirgolata clamorosa di Ferrario in acrobazia, palla alle spalle di Castellini. Autogol. Tutta la gara ancora da giocare. La maledizione di tre pali e di un numero imprecisato di salvataggi del portiere perugino Malizia inchiodò il Napoli allo 0-1.
Ancora quattro giornate da giocare. Il Napoli restò attaccato alla Juventus che andò in testa. A due punti dai bianconeri, gli azzurri affrontarono la Juve al San Paolo con lo scudetto in ballo. Seconda maledizione. La Juve si limitò a tenere palla, il pareggio le stava bene. Il Napoli doveva vincere per agganciare i bianconeri e giocarsi lo scudetto allo spareggio.
La svolta nella ripresa. Palo di Marocchino in apertura del secondo tempo e Juve in vantaggio al 64': azione combinata da Tardelli e Marocchino, assist per la conclusione di Verza e deviazione di Guidetti nella porta di Castellini. Secondo decisivo autogol in quel campionato. La Juve si portò via l'1-0 e lo scudetto.
MARADONA
Nei sette anni di Diego lo scudetto vinto nel 1987 tre punti avanti alla Juventus e nel 1990 due punti avanti al Milan. E gli scudetti perduti nel 1988 e nel 1989.
1 maggio 1988 al San Paolo. "
Non voglio vedere una sola bandiera rossonera" urla Maradona contro il Milan di Sacchi. Il Napoli ci arriva sullo slancio di 19 vittorie.
Il Napoli soffre a centrocampo dove Ancelotti domina con la sua falcata e la saggezza del gioco. De Napoli lo patisce. C'è da bloccare il rotore di trecce rasta di Gullit. Ci prova Moreno Ferrario, uno degli stopper più forti della storia azzurra. In seconda battuta va Ciro Ferrara. Ultimo baluardo Alessandro Renica, un battitore libero che è secondo solo a Franco Baresi, allungando le gambe avrebbe fermato anche il traffico di Napoli.
I rossoneri sembrano il doppio, sono dappertutto. È l’intensità voluta da Sacchi. Il Napoli è una farfalla, il Milan una tigre. Il vantaggio del Milan è una maledizione per il Napoli, piegato da una “
palla morta” davanti a Garella che Virdis batte in gol (36’). La barriera azzurra aveva deviato la punizione di Ancelotti e il pallone era ricaduto nei sedici metri. Più lesto di tutti il Baffo sardo a toccarla in rete.
Il Napoli ha una reazione timida, ma agguanta il pareggio. La barriera del Milan devia alle spalle di Giovani Galli la punizione battuta da Maradona (45’).
Il Napoli può farcela? Non ce la fa perché il Milan nel secondo tempo è una macchina da guerra. Entra Van Basten e Gullit, imprendibile, crossa per Virdis, testa e gol (68’). Doppietta di Pietro Paolo Baffo Virdis per il sorpasso. Il gol di Van Basten (76') si porta via la partita e lo scudetto. Careca conclude il match al 78'.
Bianchi nel primo tempo schierò Bagni centravanti per rafforzare il centrocampo. Nella ripresa fece giocare Giordano e, nel finale, Carnevale per Bruscolotti (73').
INTER
Senza storia il campionato 1988-89 stradominato dall'Inter di Trapattoni con Zenga, Bergomi, Berti, Matthaeus, Serena, Brehme e Ramon Diaz che era stato nel Napoli sei anni prima.
Si defila il Milan più attento agli impegni in Europa. Il Napoli regge la sfida con l'Inter nel girone d'andata (Inter 28 punti, Napoli 27), si schianta nel ritorno (Inter 30 punti, Napoli 20). Al San Paolo fa 0-0 nello scontro diretto. A Milano, 2-1 per l'Inter (36' Careca, 49' autogol di Fusi, 83' Matthaeus).
L'Inter conduce in testa dalla prima giornata all'ultima con una serie di record. Vinse 26 partite su 34, il Napoli 18. Distacco finale: Inter campione con 58 punti, Napoli secondo 47.
91 PUNTI
Storia dell'altro ieri lo scudetto perso con Sarri nel campionato 2017-18 conquistando 91 punti, record nella storia azzurra. È duello con la Juventus di Allegri. Per dieci giornate, gli azzurri tengono a bada la Juventus (+1 in classifica). Il patatrac alla 28ª giornata dopo che il Napoli ha perso in casa con la Roma (2-4) e pareggiato a Milano con l'Inter (0-0). La Juve schizza in testa con 4 punti di vantaggio.
Confronto diretto a Torino la sera del 22 aprile 2018. Colpaccio azzurro (1-0) col gol di Koulibaly al 90'. Il Napoli si porta a un punto dalla Juve. Nel turno successivo il flop.
Al sabato, la Juve batte l'Inter a San Siro (3-2, gol vittoria di Higuain all'89') in una partita chiacchierata, arbitrata da Orsato. Alla domenica, il Napoli crolla a Firenze, schiantato da una tripletta di Simeone (0-3). Affrontò la gara senza più speranze di acciuffare la Juve. Mancavano ancora quattro partite, resa anticipata degli azzurri.