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Calcio
Squadra forte nell'emergenza continua
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 09.01.2022)
Cinque partite non giocate, tre a rischio, la quarantena tolta a Torino, Udinese, Salernitana che potranno giocare il secondo turno del ritorno e confermata al Bologna (niente Cagliari-Bologna). Per le partite non disputate il giudice sportivo evita la buffonata del 3-0 a tavolino, memore della sentenza del Collegio di garanzia del Coni su Juventus-Napoli del campionato scorso.

La serie A procede in ordine sparso pur di non fermarsi. Si gioca con tredici calciatori disponibili, che ci sia però un portiere fra i tredici. Ma se dodici sono tutti attaccanti o tutti difensori come si fa a giocare? Il caos è totale.

La serie A, sotto il peso di 5 miliardi di debiti, si richiude in se stessa per raccogliere quel poco che, in piena pandemia, riesce ancora a racimolare fra diritti televisivi, sponsor e incassi al botteghino. La Lega s'è mostrata assolutamente impreparata di fronte alla nuova impennata del Covid. Ha dormito. Ha avuto il tempo per preparare soluzioni convincenti. Ha sfoderato il diktat: "Si gioca sempre, pronti a ricorrere contro le Asl". Una sfida alle istituzioni dello Stato.

Rigettata la proposta di rinviare le prime due giornate del girone di ritorno avanzata da quattro club, il Napoli fra questi, la Lega ha imposto: si deve giocare sempre e comunque. E la salute a rischio dei calciatori? Tace l'associazione di categoria.

È un campionato irregolare con squadre dimezzate costrette ad affrontare avversari al meglio della "rosa". Mercoledì l'incontro fra Lega di serie A, governo e regioni, presenti anche il basket e il volley, per arrivare a una regolamentazione uniforme e precisa nella ricerca di andare avanti senza sperequazioni e irregolarità.

Ieri, l'assemblea straordinaria della Lega ha partorito il solito topolino, un compromesso smaccato dopo il consiglio del governo (porte chiuse o autospensione del campionato). Per le giornate del 16 e 23 gennaio, negli stadi sarà ammesso un numero di spettatori non superiore a cinquemila.

Intanto, ci sarà il pienone a San Siro per la Supercoppa italiana fra Inter e Juventus di mercoledì prossimo. Altro focolaio.

Si gioca Napoli-Sampdoria. Strascici del match di Torino: la squalifica di Allegri per le proteste finali contro l'arbitro, la vecchia arroganza bianconera che non trova più sponde amiche; le perentorie richieste, a Napoli, nei confronti di Insigne, protagonista contro la Juve ma che ha già firmato per il Toronto, via la fascia di capitano, fuori addirittura dalle partite fino a maggio. Vedremo quale sarà l'atteggiamento dei tifosi questo pomeriggio al "Maradona".

Spalletti conferma la formazione che ha pareggiato contro la Juve. Non ha molte alternative. Avrà ancora una panchina risicata.

La Sampdoria arriva con una serie negative di sei partite (una vittoria, due pareggi, tre sconfitte). Il match ha le sue insidie. Essenziale il recupero di energie degli azzurri tre giorni dopo il notevole impegno contro la Juve.

Lobotka sta conquistando un posto stabile a centrocampo. È la novità più interessante. Lo slovacco è più padrone della zona rispetto a Fabian Ruiz. E, come Fabian era cresciuto giocando con Anguissa, così Demme, a Torino, è apparso migliorato con Lobotka.

Il centrocampo del Napoli è stato protagonista contro la Juve, surclassando quello bianconero. Protezione della difesa, palleggio volante, immediato movimento propositivo in attacco. Manca ancora nei centrocampisti azzurri la conclusione da fuori area contro difese raccolte.

Più di tutti, dovrebbe proporsi Zielinski che ha grandi qualità nel tiro. Le soluzioni dalla distanza potrebbero risultare necessarie contro una Samp molto chiusa.

Il rientro di Ghoulam è confortante. I centrali Rrahmani e Juan Jesus stanno sopperendo all'assenza di Koulibaly. Insigne può essere ancora un calciatore determinante nell'apertura del gioco, nella regia offensiva, nel sostegno generoso alla squadra. Gli manca il gol su azione (quattro centri su rigore). Mertens sa essere ancora l'attaccante azzurro più incisivo.

Il Napoli-bis può reggere le assenze per Covid e per la Coppa d'Africa. Il problema è la tenuta fisica sulla distanza. L'obiettivo concreto è non mollare il posto Champions. Respinto il primo assalto (Juventus). Ma la lotta continua e passa anche per queste partite con avversari minori come la Sampdoria.

La squadra ligure ha un rendimento migliore fuori casa (quattro sconfitte, sei a Marassi), una migliore tenuta difensiva esterna (14 gol rispetto ai 23 subiti in casa).

D'Aversa impiega il 4-4-2 con grande protezione dell'area di rigore. Difesa e centrocampo hanno giocatori solidi. I guizzi offensivi sono affidati a Gabbiadini e Caputo, punte che possono fare male anche nelle poche incursioni offensive, di rincalzo il sempiterno Quagliarella.

L'interrogativo è quanta energia avrà il centrocampo del Napoli per governare la partita come ha fatto a Torino. Non ci sono alternative in panchina.

I nuovi titolarissimi devono tenere botta. Cercare subito il vantaggio e poi gestire il match, abbassando il ritmo, sembra la strategia più adeguata. Bisognerà vedere che cosa concederà la Samp, giovedì infilata in casa dal Cagliari dopo essere andata in vantaggio.

8/1/2022
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