Calcio
È stato il piede di Dries
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 07.01.2022)
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Ridotto ai minimi termini, recuperando in extremis i tre in quarantena (Rrahmani, Lobotka, Zielinski), con una panchina cortissima (quattro ragazzi della Primavera), con coraggio e una partita giocata bene, il Napoli respinge l'assalto della Juventus alle posizioni Champions pareggiando a Torino (1-1). I bianconeri restano a cinque punti dagli azzurri.
È stato il piede di Dries. Il gol di Mertens al 23' ha sorpreso la Juventus. La reazione bianconera è stata sempre scomposta. Il Napoli è stato più squadra con un palleggio insistito, ben condotto per attaccare e preciso nella fase difensiva.
È stato il centrocampo del Napoli a tenere in pugno la partita. Lobotka (il migliore), Demme e Zielinski, col concorso a destra di Di Lorenzo e Politano e, a sinistra, di Ghoulam (bel rientro da titolare dopo dieci mesi) e Insigne hanno fatto girare palla continuamente. Il centrocampo della Juventus è stato poca cosa.
Per il Napoli un gran risultato e una grandissima prestazione. Era in inferiorità rispetto alla fisicità della Juve e alla maggior disponibilità di giocatori da parte di Allegri. La Juve, nel secondo tempo, ha potuto sostituire cinque giocatori. Il Napoli appena tre. Emergenza totale in campo e in panchina.
La Juve ha confermato la sua annata grigia e Allegri non può fare miracoli. Ha vissuto sugli strappi di Chiesa (contenuto da Di Lorenzo) e Bernardeschi (sul quale usciva Juan Jesus). Cuadrado ha limitato gli inserimenti offensivi perché sul suo lato avanzava Ghoulam e c'era Insigne. Non ha brillato Locatelli.
Il Napoli è stato magnifico nella gestione della palla. Il vantaggio di Mertens (23' apertura di Insigne per Politano come ai tempi di Callejon, l'esterno resisteva alla pressione di Alex Sandro e toccava indietro per Dries che, in area, infilava in rete sul palo lontano).
La Juve aveva esordito con un pericoloso colpo di testa di McKenie a lato su corner (5'). Poi la partita passava nei piedi degli azzurri. Una squadra di gran movimento e avrà gioito Spalletti bloccato dal Covid a Napoli. La manovra del Napoli era continua con tocchi di prima, velocità, eccellente disposizione in campo. Portando l'attacco, il Napoli si apriva a ventaglio costringendo la Juventus a respingere la palla con poche occasioni per contrattaccare. Le volte che si riusciva veniva frenata davanti all'area azzurra.
Nel primo tempo non si registrava un solo tiro della Juve tra i pali di Ospina. Tutte conclusioni a lato (4) e il portiere azzurro doveva solo bloccare un cross di Alex Sandro.
Il Covid teneva fermi Osimhen, Lozano, Malcuit, Meret e lo stesso Spalletti, più Mario Rui che, squalificato, non avrebbe comunque giocato a Torino. Era indisponibile Fabian Ruiz. Mancavano i tre della Coppa d'Africa (Koulibaly, Anguissa, Ounas). Alla Juve mancavano solo Chiellini, Bonucci e Danilo.
Il Napoli ha superato brillantemente l'evidente condizione di inferiorità ritrovando il suo gioco molto in verticale e una impeccabile tenuta difensiva. Se non è riuscito a colpire ancora è stato perché la Juve faceva molta intensità nella sua area e troppo leggera era la presenza azzurra nei sedici metri bianconeri.
Al gol di Mertens non c'è stata una vera reazione della Juventus. A centrocampo dominava il Napoli e, quando la Juve riusciva a buttare palla avanti, Rrahmani e Juan Jesus non fallivano un pallone. Erano lesti i centrocampisti, soprattutto Lobotk e Demme, a rientrare per raccogliere i palloni dei difensori.
Il Napoli ha avuto una continuità impressionante e grande energia anche nel finale quando ha affrontato i tentativi di forza della Juventus.
Il primo tempo è stato di marca azzurra. E Sczczesny doveva sventare una conclusione di Zielinski (37') su assist di Insigne. L'occasione (unica) del raddoppio.
Nonostante le chiacchiere sulla firma di Lorenzo per il Toronto, il capitano ha giocato una partita di rilievo sia orchestrando il gioco offensivo sia arretrando a proteggere la difesa (come faceva anche Politano).
Il dubbio era il secondo tempo. Il Napoli avrebbe retto ancora? E quali sarebbero stati i cambi di Allegri che in panchina aveva Dybala, Kulusevski, Kean, Bentancur, De Sciglio, Arthur?
Ma il Napoli coraggioso del primo tempo non lasciava la scena. Soprattutto non si faceva sopraffare dopo il pareggio di Chiesa (54'), l'unico squillo juventino. La partita era ancora lunga da sostenere. Gli azzurri ce l'hanno fatta. Ospina doveva compiere una sola parata su una conclusione di Chiesa (61'). Non c'erano poi molti pericoli per il portiere azzurro.
Allegri cominciava con i cambi. Dybala per Bernardeschi e Bentancur per Rabiot (66'). Poi De Sciglio per il mediocre Alex Sandro e Kean per il deludente Morata (75'). Allegri schierava tutta la sua artiglieria. Anche Kulusevski per Chiesa (81'). Forze fresche. Ma il Napoli reggeva (76' Elmas per Politano).
Gli azzurri non solo difendevano con ordine, ma tornavano ad affacciarsi nella metà campo della Juve. E la squadra di Allegri, che nel finale attaccava con rabbia, non cavava niente. Pochi tocchi di Dybala, Kean bloccato da Juan Jesus, Kulusevski inesistente.
Il Napoli teneva la partita in pugno. Faceva blocco in difesa ma, a palla recuperata, si distendeva in attacco costringendo la Juve ad arretrare. Allarmava qualche contropiede bianconero, ma il Napoli era abile nel recuperare, rientrare e attestarsi in difesa.
C'erano Petagna per Mertens (88') e Zanoli per Lobotka (91'). La Juve cavava zero dai sette minuti di recupero. Aveva ragione Allegri alla vigilia: il Napoli è una squadra forte. Aveva preparato la partita per vincerla su un Napoli decimato, non c'è riuscito. Perché a Torino il Napoli in emergenza ha imposto il suo gioco. È stato superiore.
JUVENTUS-NAPOLI 1-1 (0-1)
NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Ghoulam; Demme, Lobotka (91' Zanoli); Politano (76' Elmas), Zielinski, Insigne; Mertens (88' Petagna).
JUVENTUS (4-3-2): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Rugani, Alex Sandro (75' De Sciglio); McKennie, Locatelli, Rabiot (66' Bentancur); Chiesa (81' Kulusevski), Morata (75' Kean), Bernardeschi (66' Dybala).
ARBITRO: Sozza (Seregno).
RETI: 23' Mertens, 54' Chiesa.
SERIE A - 20ª GIORNATA
Bologna-Inter non giocata, Sampdoria-Cagliari 1-2, Lazio-Empoli 3-3, Spezia-Verona 1-2, Atalanta-Torino non giocata, Sassuolo-Genoa 1-1, Milan-Roma 3-1, Salernitana-Venezia non giocata, Fiorentina-Udinese non giocata, Juventus-Napoli 1-1.
CLASSIFICA
Inter 46; Milan 45; Napoli 40; Atalanta 38; Juventus 35; Lazio, Fiorentina, Roma 32; Empoli 28; Bologna 27; Torino, Sassuolo 25; Sampdoria, Udinese 20; Venezia, Verona 17; Spezia 16; Cagliari 13; Genoa 12; Salernitana 8.