Calcio
Hasta siempre comandante Koulibaly
di Mimmo Carratelli
(da: Guerin Sportivo, novembre 2021)
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Un giorno all'improvviso, come si dice nel golfo azzurro dove pure
li pisce tifano Napoli, l'elevato dalle colline toscane Luciano Spalletti di Certaldo, Firenze, Italia annunciò al popolo delle conferenze-stampa e agli armigeri dello spogliatoio d'avere insignito Kalidou Koulibaly di Senegal del grado di comandante senza nulla togliere ad Achille Lauro, con rispetto parlando, Comandante storico della città di Napoli dai tempi di Monzeglio ai giorni di Ferlaino.
L'elevato Spalletti, prendendo a prestito i versi di Carlos Puebla di Manzanillo, Cuba, cantore della revolucciòn, declamò con l'emozione dei momenti fatali: "
Aquì se queda la clara, la entrañable trasparencia de tu querida presencia, comandante Koulibaly".
Ovacciones. Al capitano Lorenzo Insigne di Frattamaggiore, Napoli, restarono i gradi di capitano.
Spalletti, con l'acume che lo distingue, aveva colto al volo il gesto iconico di Koulibaly nella notte del 20 settembre a Udine quando il Senegalese, dopo avere rifilato il terzo gol del Napoli al portiere Silvestri, nell'entusiasmo della goleada, aveva salutato militarmente in mezzo al campo.
Quel gesto ha suggerito a Spalletti, il bell'uomo venuto da Toscana parlando un'altra lingua ma sapendo allenare, di conferire ufficialmente il grado di comandante a Koulibaly di Senegal. Questi sono i fatti.
In tutto e per tutto, il Senegalese con la faccia tonda di bimbo su una roccia d'uomo merita il grado e l'appellativo. Giunto ai 30 anni, gli ultimi otto a Napoli in maglia azzurra, più di trecento partite e gol memorabili, Kalidou Koulibaly è uno dei più forti difensori al mondo.
Rafa Benitez, che lo volle al Napoli chiamandolo sul cellulare mentre Kalidou, nella stazione ferroviaria di Genk in Belgio, aspettava l'amico Ahmed, gli impartì lezioni decisive. Facendogli rivedere i filmati delle partite, mentre Koulibaly credeva d'avere fatto bene, Benitez gli diceva: "
Hai fatto una bella cazzata". "
Mister, ma ho rinviato la palla". E Benitez: "
È stato solo culo. Hai recuperato il pallone per la tua forza fisica. Un attaccante più abile te l'avrebbe soffiato".
Gioca semplice, Kalidou. Questo è stata l'instancabile raccomandazione di Benitez a Koulibaly. E oggi che Kalidou gioca semplice ha pochi rivali al mondo nel suo ruolo di difensore centrale.
Questo, però, è solo l'aspetto tecnico. La tattica l'imparò durante i pranzi dei giocatori. Benitez, come soleva fare Francesco Scoglio, gliela spiegava muovendo i bicchieri sul tavolo, i bicchieri di vino erano gli avversari.
Koulibaly venne al Napoli per sei milioni di euro al Genk. Incontrandolo, De Laurentiis gli disse: "
Ma come? Mi avevano detto che eri alto 1,92". Kalidou rispose: "
Sono alto 1,86". L'ineffabile presidente ribatté: "
Per i centimetri che mancano chiederò al Genk di restituirmi qualche milione".
I centimetri sono quelli che sono, e non sono pochi, ma il Koulibaly di questa stagione va mostrando una maturità piena che gli era sempre mancata. Ora gioca semplice, ricordando il consiglio di Benitez. La palla deve essere pulita, gli diceva il madrileno, non sporcarla. Cioè non bisticciare col pallone, non complicarti la vita volendo strafare, un difensore non deve mai strafare.
Koulibaly non si concede più quegli strafalcioni che rovinavano le partite del Napoli. Ora, da comandante, comanda il gioco. Non è solo il difensore insuperabile, ma gioca da regista arretrato. Ha acquisito una calma olimpica con l'eccezione degli "
strappi" furiosi coi quali decide di abbandonare la difesa per "
tagliare a fette" il campo e gli avversari. Al suo passaggio l'erba del campo si apre.
Un anno fa, nella crisi economica acuita dal Covid, il presidente Aurelio De Laurentiis chiedeva 50 milioni in contanti per cedere Kalidou che gli costa, di stipendio, dodici milioni lordi annui, il meglio stipendiato della "
rosa" del Napoli.
A fine campionato scorso, lo stesso Kalidou chiese di essere ceduto. Ma tutto è cambiato (un giorno all'improvviso, ovviamente). Non solo Kalidou è rimasto con grande trasporto per la maglia azzurra e una appartenenza napoletana che accarezza i cuori dei tifosi del golfo, ma avendo iniziato la sua migliore stagione consente oggi al presidente De Laurentiis di chiedere per la sua cessione la cifra doppia di cento milioni.
Nel calcio di questi tempi post-moderni di sceicchi arabi, satrapi russi e facoltosi imprenditori americani, ha fatto bingo acquistando il Newcastle per 360 milioni l'ultimo arrivato dai pozzi di petrolio dell'Arabia Saudita, lo sceicco Mohammed bin Salman di bella presenza e di provata amicizia col leader politico italiano Matteo Renzi, nonché principe ereditario della corona saudita, vice custode delle due Sante Moschee, Cavaliere dell'Ordine del Pakistan, Grand Cordone dell'Ordine della Repubblica tunisina e presidente di un Fondo di investimenti il cui patrimonio è valutato 430 miliardi.
Dopo le avances-non-avances del Paris Saint Germain dell'ex tennista e ultra benestante qatariota Nasser Al-Khelafi, del Mancheter City dell'immobiliarista ricco sfondato degli Emirati Khaldoon Al Mubarak e del Manchester United della famiglia americana dei Glazer di Rochester e di molti dollari, pare che si sia seriamente invaghito di Khalidou Koulibaly lo sceicco saudita del Newcastle della città di Newcastle nel nord-est dell'Inghilterra, un po' sotto Edimburgo e sopra Middlesbrough, adagiata su un fiume, il Tyne, che ha trenta milioni di anni, a nove miglia dal Mare del Nord e famosa per i cantieri navali.
Da Mergellina calamita 'e marenare al Mare del nord con i suoi 54mila chilometri cubi d'acqua gelida, il passo che frutterebbe al Napoli 100 milioni è lungo, ma la tentazione è grande e, comunque, di là da venire perché quest'anno Kalidou Koulibaly è e resta il comandante del Napoli. Nelle gare di entusiasmo avanza impetuoso, nelle partite felici va a cercare il gol.
Come pochi azzurri, nella storia azzurra, Koulibaly ha segnato due gol decisivi alla Juventus, impresa riuscita nell'antichità a Sallustro, Jeppson, Altafini e Pogliana, prima dello storico calcio di punizione di Diego Armando Maradona, e qui, nel golfo, la Juventus è considerata l'avversario indomabile da domare, il pensiero fisso di batterla, la goduria massima battendola.
Perciò, comandante Kalidou Koulibaly, noi ti ricorderemo anche per la fiondata di testa del 22 aprile 2018 che abbatté Buffon e la Juve, ed era notte a Torino, le 22,30 di una domenica di sogno, e per il recente colpetto sotto porta al pallone sfuggito a Szczesny delle ore 19 del sabato 11 e benedetto di settembre, l'ultima soddisfazione contro i bianconeri.
Ma non è tempo di ricordi e lo sceicco Mohammed bin Salman può attendere, e Newcastle è lontana, e qui tutto sta andando a gonfie vele, comandante Kalidou Koulibaly, godiamocela ancora insieme. Il tuo contratto azzurro scade nel 2023, rimani con noi sino alla fine, 'o Vesuvio è tranquillo, Spalletti è tranquillo e quello che più conta è che Aurelio De Laurentiis è tranquillo.
Bisogna solo giocare semplice come diceva Rafa Benitez, la semplicità è la nota fondamentale di ogni vera eleganza ha detto Coco Chanel. Semplicemente vostro, comandante Koulibaly.
Hasta siempre.