Calcio
Ritorna la squadra che vince
di Mimmo Carratelli
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(da: Roma del 03.10.2021)
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A Firenze, Spalletti rimette in pista il Napoli che, dalla vittoria sulla Juve e dall'arrivo di Anguissa, ha proposto una formazione-standard, scalfita dal turn-over e sconfitta nel match con lo Spartak Mosca.
I titolarissimi esistono. Ma Spalletti è abile e convincente nel coinvolgere da protagonisti anche le seconde linee con l'aiuto dei cinque cambi. Nessuno viene escluso nel progetto complessivo. È il passo in avanti del nuovo tecnico rispetto ai precedenti che emarginavano i rincalzi.
La partita di Firenze viene semplificata come la sfida fra i due bomber, Osimhen e Vlahovic, appaiati a quota 4 gol nella classifica dei cannonieri del campionato, però l'attaccante viola ha usufruito di tre rigori.
Sempre semplificando, c'è anche la sfida fra i due massimi fantasisti, Lorenzo Insigne 30 anni e Nicolas "
Speedy" Gonzalez, il mancino argentino di 23 anni, sbocciato nel club di Maradona, l'Argentinos Juniors, giunto in viola dopo tre anni nello Stoccarda e costato la bella cifra di 27 milioni, l'acquisto più oneroso della gestione Commisso. Rivedremo Callejon che, a 34 anni, è ancora là, cavallino prezioso sulla fascia destra.
Fiorentina e Napoli annunciano un identico 4-3-3. Se Spalletti sta rilanciando il Napoli, Vincenzo Italiano reduce dal "
miracolo" Spezia ha riportato la Fiorentina alla ribalta come non succedeva dai tempi di Batistuta.
La Fiorentina di Italiano ha l'ambizione di avvicinare le famose "
sette sorelle" che guidano il campionato. Anche il confronto fra i due tecnici, 43 anni Italiano e 62 Spalletti, due generazioni a confronto, sarà una bella sfida, l'esperienza dell'allenatore azzurro e la sfrontatezza di quello viola.
Nei confronti con tre delle "
sette sorelle", la Fiorentina ha ceduto sul campo della Roma (1-3) e ha perso in casa dall'Inter (1-3) dopo avere dilapidato tutte le energie nel vigoroso primo tempo chiuso in vantaggio, ha vinto a Bergamo sull'Atalanta (2-1).
Il Napoli è la quarta "
sorella" che metterà alla prova le alte ambizioni della Fiorentina di Italiano. Ma anche la Fiorentina, rivelazione del campionato, sarà un bel banco di prova per il Napoli.
Il Napoli è sei punti avanti alla Fiorentina, ha segnato sette gol in più dei viola, ne ha subiti sette in meno. Il confronto di stasera, che si annuncia molto ardente, come piace alla Fiorentina, azzererà questi numeri per un match alla pari.
La formazione viola ha mediamente un possesso-palla superiore all'avversario (53 per cento contro l'Inter), un baricentro medio-alto (ma è stato basso nelle vittorie sul Torino in casa, Atalanta e Udinese fuori), ha inquadrato la porta 23 volte nelle sei partite giocate (sei tiri contro l'Inter, ma appena due contro Roma, Atalanta e Udinese). Ha un centrocampo di lotta (Pulgar, Duncan, Amrabat) e di governo (Bonaventura). Concede mediamente quattro tiri nella porta di Dragowski (1,91). Sono numeri che fanno pensare a una squadra molto equilibrata.
Contro l'Inter l'ha tradita la foga del primo tempo. Ne dovrebbe avere fatto tesoro e, contro il Napoli, non sprecherà tutte le energie nel primo tempo. Ma la Fiorentina di Italiano è squadra costruita per attaccare e tenere un ritmo alto. Il Napoli deve aspettarsi che la squadra viola partirà "
a tavoletta". Gli azzurri dovranno giocare da grande squadra allentando la spinta toscana col fare girare sapientemente la palla per colpire in velocità.
Sono ormai note le caratteristiche di Osimhen e la Fiorentina non offrirà spazi al nigeriano i cui movimenti a rientrare per ripartite "
a freccia" non sono però facilmente domabili. Sarà una sfida dura e c'è da raccomandare a Victor di tenere i nervi saldi.
I cambi offrono maggiori soluzioni al Napoli soprattutto sugli esterni (Politano/Lozano, Ounas). E c'è Mertens che già freme. Si spera nella "
buona luna" di Zielinski per avere chances superiori. Koulibaly, un po' disorientato contro lo Spartak, dovrà riprendere la sua sicurezza.
Fiorentina-Napoli è una partita tutta da decifrare sul campo. La condizione fisico-mentale del Napoli sarà determinante. Come la Roma, la Fiorentina o vince (quattro volte) o perde (due). Non ha ancora conosciuto il pareggio.