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Calcio
Allegri rischia di uscire fuori pista
di Mimmo Carratelli
(da: Roma dell' 11.09.2021)
Il Napoli guadagna Osimhen (squalifica dimezzata), la Juventus perde 200 milioni. È cambiato il mondo. Nell’ex madre di tutte le partite all’ombra del Vesuvio, questa Napoli-Juventus si ingarbuglia per indisponibilità e viaggi aerei.

Formazioni d’emergenza per i giocatori sudamericani che arrivano all’ultimo momento (Ospina, Cuadrado, Bentancur, Dybala, Danilo, Alex Sandro) e giocatori fuori gara per malanni (Demme, Lobotka, Zielinski, Chiesa). Difficoltà pari sui due fronti. E non c’è più Ronaldo.

Napoli-Juventus è un risiko. La Juve, attardata in classifica (un punto), rischia di uscire fuori pista. Il Napoli (sei punti) se perde non è la fine del mondo né del campionato. La Juve, rattoppata e non ancora rilanciata da Allegri, è all’esame di riparazione.

Sei anni fa (2015-16), la seconda Juve di Allegri cominciò allo stesso modo. Fino alla partita di Napoli, che perse, aveva raggranellato 5 punti in cinque partite (una vittoria e due pareggi). In tutto il girone d’andata fece 39 punti.

Ne conquistò 52 nel ritorno vincendo lo scudetto, nove punti avanti al Napoli. Ma quella era la Juve con Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Pogba e arrivarono Dybala, Khedira, Mandzukic, Alex Sandro. Ed era abituata vincere dopo i tre scudetti di Conte.

Questa Juve, disorientata da Sarri e Pirlo, sembra avere smarrito la ferocia agonistica degli scudetti a ripetizione. Allegri non l’ha ancora in pugno, si confida con Chiellini per capirla. Non ha fosforo, non ha ancora riguadagnato Dybala, procede a strappi, prende gol.

Ma, attenzione, pur con le assenze e zero vittorie in due partite, questa Juve dissestata può rivelarsi improvvisamente letale.

Ha le individualità (che Kean in nazionale!) per lasciare il suo marchio sul match giocando senza incantare. E il Napoli deve rappezzare il centrocampo anticipando il debutto di Anguissa, pubblicizzato come la nuova stella africana in maglia azzurra.

Le formazioni di emergenza e tutte le incognite dopo una sosta non consentono previsioni attendibili. Pare che Allegri, per dare solidità alla formazione, ripieghi su un concreto 4-4-2.

Avrà De Ligt e Chiellini per frenare Osimhen, avrà Kulusevski e Morata per colpire. Ha gli uomini per far gol (non molti), baderà ad alzare un bel muro bianconero di fronte a un Napoli che dovesse rivelarsi sbarazzino.

Sulle fasce non potrà volare per le assenze di Cuadrado e Alex Sandro. È il maggior vantaggio per il Napoli che ha una bella occasione per arricchire l’alto livello di classifica.

Fino al match in trasferta contro la Roma di Mourinho (nona giornata), la squadra di Spalletti ha una serie di avversari abbordabili (Udinese, Sampdoria, Cagliari, Fiorentina, Torino), mentre le famose altre sei sorelle destinate all’alta classifica si scontreranno tra loro (Milan-Lazio, Juve-Milan, Inter-Atalanta, Lazio-Roma, Atalanta-Milan, Juve-Roma, Lazio-Inter).

Il Napoli dovrà approfittarne per mettere molti punti in cascina perché poi gli toccheranno le sfide più solenni.

Napoli-Juventus con nuovi fremiti, lontanissimi però i tempi di Diego e Platini, lontani i tempi di Higuain da una parte e dall’altra.

Disturba la tradizione contraria di Spalletti con la Vecchia Signora: una sola vittoria in 25 sfide guidando Empoli, Sampdoria, Venezia, Udinese, Roma, Inter.

Max Allegri si ripresenta nella leggenda dell’eroe juventino: ha rifiutato il Real Madrid per allenare la Juve, eroe e martire a otto milioni l’anno.

In passato stava per allenare il Napoli, ma pare che le telefonate di De Laurentiis fossero meno affettuose di quelle di Ambra e se ne fece nulla. Corrono brividi postumi.
10/9/2021
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