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Cultura
Nastro-Mallardo, due pianoforti alla Reggia di Portici
di Adriano Cisternino
Jazz e classica, gli estremi si toccano, e si fondono in un concerto che si annuncia con un tocco di nobiltà anche nella sede.

Martedì 13, ore 21, area della pallacorda alla Reggia di Portici, col fresco della sera, due pianoforti a coda e due pianisti di diversa estrazione ma di grande spessore artistico.

Francesco Nastro, il jazz in bianco e nero, e Nello Mallardo, pianista titolare dell'orchestra del San Carlo, insieme per una serata di musica senza confini.

Nastro-Mallardo, un binomio tutt'altro che casuale. Oltre ad essere vecchi amici, i due si sono già ritrovati varie volte in passato sul palco, l'ultima al Ravello festival di qualche anno fa e fu un successo straordinario: “Abbiamo entrambi gli stessi gusti musicali – spiega il maestro Nastro – e quando suoniamo insieme si fondono l'estro del jazz e la completezza della classica. Ne scaturisce un fraseggio che sembra uscire da un solo pianoforte”.

È l'ennesima testimonianza che, come ribadisce Nastro: “...la musica non ha generi né confini. L'unica differenza sta nella musica di qualità e musica scadente”.

Nastro-Mallardo dunque, nonostante la apparente diversa estrazione, è un duo affiatato, titolare ormai di un repertorio collaudato che spazia da brani di Brahms o Liszt, inevitabilmente rivisitati, agli standard tradizionali della musica afro-americana. Senza tralasciare i classici napoletani, filtrati attraverso la fantasia del jazz.

Tra i pezzi nella scaletta di martedì sera, infatti, non dovrebbe mancare la celeberrima “Na voce, 'na chitarra e 'o ppoco ‘e luna”, celeberrimo pezzo in ricordo di Ugo Calise di cui il 6 maggio scorso è stato celebrato il centenario della nascita.

Nastro-Mallardo, infine, è anche il progetto in via di realizzazione di un disco che rappresenti la testimonianza di questo sodalizio artistico chiaramente ben riuscito, visto che viene riproposto da anni con successo.

11/7/2021
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