Calcio
La Juve c'è, ora servono due vittorie
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 15.05.3021)
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Per il posto Champions, un "
siluro" e un rigore di Cuadrado tengono in corsa la Juventus che, in dieci nella ripresa, batte l'Inter (3-2) nel match-clou di Torino. L'Inter non ha dato l'impressione di volerla vincere.
Ora il Napoli è padrone del suo destino. Deve vincere le due ultime partite per tenere dietro la Juventus. Vincere oggi a Firenze, battere fra sette giorni il Verona a Fuorigrotta. Ci vorranno carattere, convinzione, determinazione.
Ed eccoci a Firenze, fatale due volte al Napoli. La Fiorentina, otto punti sopra la zona-retrocessione, è già salva. Mercoledì ha patteggiato un pareggio sul campo del Cagliari, zero tiri in porta di entrambe le squadre. Si fa così, in Italia. L'ha salvata Iachini tornando sulla panchina viola: 10 punti in otto partite col ventunenne centravanti serbo Dusan Vlahovic (1,90) alfiere della salvezza, undici gol nelle ultime dieci gare.
Questa Fiorentina ora in pace con se stessa potrebbe non chiedere nulla al Napoli, ma non farà sconti da squadra libera e non proprio bella, tosta anzi quando occorre (3-0 sul campo della Juve, 2-0 nell'ultima in casa contro la Lazio). Squadra capace di exploit improvvisi.
Centrocampo robusto, Pulgar e Amrabat guerrieri di ogni trincea, esterni double-face (Caceres e Biraghi) difendono a attaccano nel 3-5-2 di Iachini, Bonaventura genio trentenne vagante per il campo, Castrovilli interno di tocco svelto, il geniaccio del vecchio Ribery (38 anni) e i gol serbi di Vlahovic.
Il Napoli dovrà sudarsela. I viola potrebbero avere il dente avvelenato per lo 0-6 dell'andata a Fuorigrotta. C'era Prandelli e giocò il nostro amabile Callejon.
Nel rush delle ultime quattro partite tutte da vincere per conquistare il posto Champions senza dipendere dai risultati delle concorrenti, dopo le vittorie su Spezia e Udinese, mitragliando nove gol nelle porte avversarie, il Napoli è all'ultima curva pericolosa.
Giocando come ormai sa, eccellente condizione fisica, stato di forma brillante, formazione-standard, tutti per Osimhen e Osimhen per tutti, può farcela, capace di spaventare e mettere sotto la Fiorentina cercando il campo aperto con baricentro basso e il 4-4-2 delle ultime equilibrate esibizioni.
La Fiorentina cercherà un mezzogiorno di fuoco? Vorrà farsi bella sotto gli occhi di Gattuso che potrebbe allenarla nella prossima stagione?
Dipende tutto dal Napoli, prendendo palla dall'inizio, imponendo gioco veloce, dritto verso la meta del gol, con mezza squadra in grado di andare a bersaglio (Insigne 18 reti, Lozano 11, Osimhen 10, Mertens 9, Politano 9, Zielinski 8 nel settore alto dei marcatori del campionato).
Non scherziamo, ma achtung, siamo a Firenze. Due volte fatale. Con Sarri e ai tempi di Maradona. La prima volta cedendo lo scudetto al Milan (1988), la seconda lasciandolo alla Juventus (2018). L'1 maggio 1988, il Milan di Sacchi vince al San Paolo e sorpassa il Napoli in testa alla classifica. Il Napoli potrebbe lottare ancora per lo scudetto, ma la domenica successiva, senza Maradona, cade a Firenze (2-3) e si arrende.
Trent'anni dopo, il Napoli di Sarri cede di schianto a Firenze (0-3) il giorno dopo la vittoria della Juve a Milano contro l'Inter (3-2), arbitro Orsato, polemiche e vecchi merletti, comunque scudetto alla Juve.
Scurdammoce 'o passato.