Calcio
Campo piccolo e avversario temibile
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 08.05.3021)
 |
Text Size |
 |
Spezia-Napoli, la partita dei destini incrociati, salvezza e Champions in gioco, cercasi punti disperatamente a quattro giornate dalla fine. Nessuno può sbagliare. Il Napoli rischia.
Pomeriggio di fuoco nel piccolo stadio ligure, recinto angusto che esalterà maggiormente l'intensità di gioco della formazione di Vincenzo Italiano, 44 anni, origini siciliane, nato in Germania, ex centrocampista in piccole squadre, di passaggio al Genoa e al Chievo. Ha fatto dello Spezia la rivelazione del campionato, una squadra irriducibile, schemi mandati a memoria, possesso e aggressività offensiva. Prende gol, ma non si abbatte, fa il suo gioco, corre per novanta minuti.
Lo Spezia è tre punti sopra la zona-retrocessione. Sta costruendo sul suo campo la salvezza: 12 punti nelle sette partite del girone di ritorno al "Picco" (una sola sconfitta) dopo i 6 punti nell'intero girone d'andata. Ha bastonato il Milan (2-0), ha impattato con Atalanta (0-0) e Inter (1-1). Gioca uno spudorato 4-3-3 da provinciale di lusso.
È l'avversario, ricordando lo scherzetto dell'andata, che metterà a dura prova le ambizioni europee del Napoli. Solo una squadra azzurra di forte temperamento, oltre le qualità tecniche, potrà far punti a La Spezia.
Preoccupa il fiato corto del Napoli nel finale col Cagliari. Lo Spezia non darà tregua. È formazione tambureggiante che non va mai in soggezione. Il Napoli sarà capace di tenere basso il ritmo della partita togliendo all'avversario la sua arma migliore, la velocità delle esecuzioni?
Il primo segreto di Pulcinella è far correre la palla senza correre dietro allo Spezia. Il secondo segreto è creare campo aperto per scatenare Osimhen presidiando il centrocampo e giocando palloni lunghi.
Se il Napoli schiererà una difesa inedita (Manolas-Rrahmani), per le indisponibilità di Koulibaly e Maksimovic, allo Spezia mancherà per squalifica l'attaccante più imprevedibile, l'angolano Nzola (9 gol).
Curiosamente, i destini incrociati di Spezia e Napoli dipendono anche da Benevento-Cagliari per la salvezza e da Juventus-Milan per la Champions. Le due partite si giocheranno domani. Napoli e Spezia devono giocare oggi senza fare calcoli. Chi perderà punti pagherà un pegno pesante per gli obiettivi nel mirino.
Il pareggio col Cagliari è stato l'ultimo bonus speso dagli azzurri che ora non possono più sbagliare. Quattro vittorie nelle restanti quattro partite, oggi a La Spezia, poi Udinese in casa, Fiorentina fuori e, per chiudere, Verona a Fuorigrotta.
È un diktat che pretende dal Napoli il massimo sforzo, la migliore condizione fisica e la capacità di lottare. La tecnica non basterà. Sono partite di cappa e spada. Il fioretto non serve. Contro il Cagliari, Osimhen guerriero ha dato l'esempio fino a prendersi tre punti di sutura in testa.
Il Napoli ha le armi per farcela se ritrova il gioco incisivo sugli esterni (Politano dall'inizio), ma soprattutto se non lascerà allo Spezia il pallino del gioco. La palla deve andare sempre avanti. Fabian Ruiz deve sveltire i suoi tocchi, Demme deve essere meno sbilanciato in avanti. Osimhen avrà avversari di stazza sia che giochi il tedesco Chabot (1,95) che il croato Erlic (1,93).
Saranno duelli aspri in ogni zona del campo. I difensori centrali azzurri dovranno dar palla speditamente senza avanzare, senza lasciare spazi. I più piccoli dello Spezia, il romano Ricci (1,76) e il napoletao Verde (1,68), muovono la palla velocemente. Il colombiano Agudelo sarà una freccia nel fianco sinistro del Napoli (Hysaj). Il ghanese Gyasi impegnerà il fianco destro riducendo forse la spinta di Di Lorenzo.
Italiano ha giocatori eclettici non facili da contenere, hanno il passo rapido e l'automatismo negli scambi. Sarà una partita da cuore in gola. Il Napoli non potrà giocarla senza dare tutto se stesso. Coraggio e precisione. Ogni palla persa sarà un pericolo.
Il miglior Zielinski potrebbe essere l'arma in più per disorientare la difesa spezzina. Ma ci sarà da fare intensità a centrocampo dove lo Spezia si muove agevolmente.
Dopo tre giorni ci sarà l'Udinese a Napoli. Si va avanti senza respiro. Qui si fa la Champions o si muore.