Calcio
Decisiva e drammatica per la Juve
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 07.04.3021)
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Si gioca la partita più lunga dell'anno, 185 giorni dal 4 ottobre, due rinvii, maldicenze e speculazioni, sentenze, ricorsi e classifica sospesa.
Questo e altro è Juventus-Napoli di questa sera a Torino diventata improvvisamente spareggio per un posto Champions fra due squadre che, secondo i numerologi del pallone, hanno dilapidato 16 punti ciascuna, sarebbero potute essere lassù, davanti a tutte e, invece, si sfideranno per il quarto posto.
I 16 punti sperperati dalla Juventus si riferiscono a cinque pareggi e due sconfitte contro squadre di caratura inferiore, il Napoli li ha invece persi in due pareggi e quattro sconfitte contro formazioni abbordabili.
Il traguardo Champions, in palio stasera, vale 50 milioni e questo attizza maggiormente i due club afflitti dai disagi economici acuiti dalla pandemia, soprattutto la Juventus che ha debiti per quasi 400 milioni e non ha ancora pagato ai suoi giocatori le ultime quattro mensilità.
Il crollo clamoroso della Juventus, ma nessuno ha chiesto l'esonero di Pirlo, nessuno volendo mancare di riguardo alla Vecchia Signora e all'ex asso dal volto straziato, è ovviamente superiore al passo ridotto del Napoli al quale i loggionisti del tifo e un qualche emerito commentatore cartaceo hanno intimato invece la cacciata di Gattuso in un clima da santa inquisizione.
I bastian contrari, dopo avere mandato all'inferno Gattuso e il Napoli, oggi con clamorose marce indietro inneggiano a entrambi e, con un ottimismo di facciata, pretendono la vittoria a Torino perché "
la Juve non è più la Juve" reduce da una sconfitta (in casa col Benevento) e un pareggio "
disperato" contro il Torino quart'ultimo, mentre il Napoli ha infilato quattro vittorie consecutive (due in casa di Milan e Roma). Pronti, ovviamente, loggionisti e commentatori contrari a riportare Gattuso e il Napoli sul Golgota se falliranno la trasferta torinese.
La partita è difficile perché il Napoli avrà di fronte una Juve che dovrà rimedire "a tutti i costi" al disastro dello staff tecnico, Nedved e Paratici in vetrina all'ombra del più piccolo degli Agnelli: i cambi degli allenatori (Allegri e Sarri a libro paga anche dopo l'esonero, 30 milioni lordi al primo, 20 milioni al secondo) e le due ultime sessioni di calciomercato costate 310 milioni, mentre permane (nel pesante quadro complessivo del costo-stipendi per 451 milioni) lo stipendio annuo dei 31 milioni a Cristiano Ronaldo che non ha garantito la Champions.
La Real Casa pretenderà che la squadra esprima tutta la proverbiale ferocia agonistica contro il Napoli per evitare il flop totale della stagione (la Juve dovrà giocare fra undici giorni sul campo dell'Atalanta e ospiterà l'Inter nella penultima di campionato).
La vittoria sul Napoli è indispensabile per non affondare definitivamente perdendo la Champions. Basterà alla Juve questo "
propellente" per giocare una partita ad altissima tensione ed efficacia?
Pirlo, con l'ombra di Allegri dietro l'angolo, ha definito importante ma non decisivo il match col Napoli. L'impressione è che sia importante per il Napoli, ma oltremodo decisivo per la Juve che, perdendo, rischia di scivolare indietro. Ma che partita farà o potrà fare il Napoli?
Il vanto degli azzurri è il potenziale offensivo (terzo attacco del campionato, davanti alla Juve). In che modo potrà esprimersi all'Allianz Stadium? I punti di forza della Juve sono i due esterni, Cuadrado e Chiesa, capaci di saltare l'uomo, mirare la porta e mettere in area traversoni pericolosamente radenti. Sulle fasce il Napoli sarà costretto a una attenzione continua e ai raddoppi di marcatura. Ecco il punto. In un ipotetico 4-4-2 con Mertens punta e Zelinski mezz'ala, quanto Lozano e Insigne dovranno sacrificarsi sulle loro fasce perdendo freschezza in attacco?
Il Napoli non potrà ripetere la partita dell'1-0 a Fuorigrotta contro la Juve sbrindellata di quel match. Cioè non potrà pensare a una gara "
conservativa" favorendo la pressione offensiva della Juve che potrà risultare costante e asfissiante abbattendo qualsiasi resistenza.
Se il Napoli si tirerà addosso la Juventus, alla fine cederà magari su un "
volo pindarico" di Cristiano Ronaldo che arriva dove osano solo gli ascensori. Il Napoli non ha neanche le qualità per fare catenaccio e gli errori dei difensori azzurri sono spesso presenti. In difesa rientreranno Koulibaly e Rrahmani. Si spera che basti a ridare fiducia e concretezza alla linea difensiva.
Il famoso "
approccio" alla partita sarà determinante. Un Napoli coraggioso deve cominciare puntando sull'attacco per colpire immediatamente o, almeno, tenere in allarme la Juve. Fabian Ruiz dovrà portare meno la palla e velocizzare i passaggi, Demme deve rimanere ancorato alla difesa rinunciando all'anarchia tattica che lo porta sconsideratamente nell'area avversaria, Insigne (in grande momento) e Zielinski dovranno esprimere dalle prime battute le loro qualità tecniche.
È una partita che si adatta più al vecchio stile aggressivo della Juventus, se è ancora vivo, che non all'insostenibile leggerezza del Napoli. Se la Juve mette la partita sul piano "
bellico", gli azzurri dovranno trarre da se stessi le risorse di coraggio, fisicità, tenacia e attenzione per cavarsela, tenendo i nervi saldi perché i duelli aspri e le abili provocazioni non mancheranno.
Anche con un centrocampo di qualità non eccelsa e un'organizzazione di gioco confusa, più uno Szczesny in difficoltà, la Juventus conserva il vantaggio di alcune individualità dirompenti. Un super-Napoli può reggere e tenerla sulla corda, ma non sarà come contro Milan e Roma, squadre fisicamente meno oppressive.
Si spera in una gara corretta e senza "
ombre" fra arbitro in campo e Var. E, soprattutto, che il Napoli non abbia rimpianti per non averla giocata il 4 ottobre quando era molto avanti alla Juve nelle prestazioni.