Recensioni
Rock e sport sulle strade di Kerouac
di Adriano Cisternino
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In giro per gli Stati Uniti fra musica e sport. L'America “on the road” di Kerouac, fra ricordi, incontri e interviste con personaggi che hanno fatto la storia, della musica e dello sport, soprattutto.
Ma anche altro. In giro a caccia di personaggi e santuari di sport e spettacolo come solo un vecchio cronista sportivo ed un incrollabile appassionato di rock e jazz possono rievocare, percorrendo gli States da nord a sud, da est a ovest.
America e vecchi affetti. È il filo conduttore dell'ultimo libro, il ventunesimo, di Franco Esposito che l'età della pensione non è riuscita a scollare dal computer ma, anzi, ne ha accresciuto voglia e passione alla ricerca di fatti e personaggi da raccontare.
“Rock e sport sulle strade di Kerouac” è il titolo dell'ultima produzione di Franco Esposito, per Absolulety Free, pag.357, 15 euro.
Anno 1987, il Napoli ha appena vinto il suo primo scudetto. Un viaggio per turismo negli States, con fratello cognata e nipotini, diventato strada facendo un percorso fra amarcord e nostalgie di imprese e momenti indimenticabili.
Grazie anche a Cesare, occasionale compagno di viaggio, grande amante di musica, rivelatosi prezioso partner nella particolare ricerca. Ecco spiegato l'abbinamento fra interessi sportivi e musicali, l'ostinata caccia a luoghi e personaggi magari un po' stagionati, ma che hanno ancora tanto da raccontare.
E allora, per cominciare, impossibile lasciare New York, prima tappa del viaggio, senza una doverosa (per un antico cronista di boxe) puntatina al Madison Square Garden, da sempre tempio del pugilato mondiale, e al celebre Gleason's Gym, la palestra fondata nel 1937 da un italiano, Bob Gleason, ovvero Roberto Gagliardi, dove si può incontrare e fare due chiacchiere con il vecchio Rocky Graziano, quello di “Lassù qualcuno mi ama”, e dove sono passati tutti i grandi, compreso il grandissimo Muhammad Alì.
E poi, a Baltimora, l'incontro con Toni Williams, voce solista dei Platters!, quelli di “Only You” e “Smoke gets in your eyes”. Cesare le ricorda tutte!
Pillole sparse di storia e di cultura arricchiscono il racconto: la presuntuosa Washington DC, cuore politico degli Usa, che vive quasi esclusivamente di strutture governative. E poi a York, alla fabbrica delle mitiche Harley-Davidson.
A Philadelfia, la città di Joe Frazier, il pugile che batté Alì. Ma lui non c'è. In compenso i turisti per sport vanno ad intervistare Benny Briscoe, re senza corona, grande peso medio dalle mitiche battaglie del ring con Hagler, Antuofermo ed altri. L'imbattibile Monzon nel 1967 lo superò solo ai punti, per “split decision”, cioè senza unanimità dei giudici, a Baires. È quanto dire!...
E così via. Sulla strada per Boston, tappa a Springfield, dove James Naismith inventò il basket nel 1891, e la sosta alla tomba di James Dean a Indianapolis.
E ancora. gli incontri con Gene Fullmer, il mormone, che detronizzò Ray Robinson; con Perry Como, il cantante che spopolò anche in Italia (era di origini abruzzesi); con Little Richard, re del rock diventato poi pastore evangelista; con Shirley Babashoff, la nuotatrice che denunciò il doping delle atlete della Germania est. E altri celebri nomi che hanno scritto la storia delle olimpiadi o del rock. Ma anche le emozioni per le mille guglie dell'anfiteatro naturale Bryce Canyon e davanti alle tombe di James Dean e Marilyn Monroe.
L'America e i suoi miti vissuti dall'Italia a distanza e poi toccati con mano qualche decennio dopo. Un'esperienza unica, rivissuta e raccontata con lo stile agile e immediato dell'autore per rivivere anche ai lettori di oggi grandi storie un po' impolverate dal tempo.