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Calcio
Un avversario da prendere in velocità
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 14.03.2021)
Stasera, a San Siro, ultima gara della 27ª giornata, il Napoli non troverà un Milan stanco per la partita di Europa League all'Old Trafford giovedì contro il Manchester, troverà invece un Milan gasatissimo per la magnifica prova e il risultato positivo contro i "rossi" di Solskjaer.

Pareggiare in Europa (senza molti titolari e perdurando l'assenza di Ibrahimovic) aiuta a vincere in campionato.
La buona notizia per il Napoli è che è saltato il match di mercoledì contro la Juve a Torino (rinviato al 7 aprile) e, quindi, non ci sarà un'altra settimana massacrante per gli azzurri, ormai esasperati dalle partite ogni tre giorni.

E il Napoli gioca a Milano dopo una settimana finalmente leggera, senza impegni. Avrà avuto modo di rifiatare togliendosi un po' di stress di dosso.
Sembra che il Milan recuperi Calhanoglu (maggiore qualità a centrocampo), ispiratore del terzetto di attaccanti, lo svelto Castillejo a destra, l'imprevedibile Saelemaekers a sinistra, al centro il dinoccolato angolano Rafael Leao, capace d'ogni prodezza e distrazione.

Rientra Theo Hernandez sulla corsia sinistra e ci vorrà un capostazione azzurro, su quel binario, con la paletta dell'alt per fermare la freccia rossonera.

Siamo sempre nell'impegnativa e proibitiva rincorsa al quarto posto Champions che Juventus e Atalanta difficilmente molleranno, unico loro passaporto per il prossimo torneo europeo. Ma il Napoli deve provarci sino al tramonto di ogni speranza e anche oltre per concludere dignitosamente questo campionato dopo avere molto sperperato e qualche volta fallito.

Il Napoli gioca anche in prospettiva futura e il "collaudo" di quei giocatori mancati per indisponibilità o deludenti sul campo sarà determinante per disegnare la squadra del prossimo anno. Il recupero pieno di Osimhen è l'obiettivo maggiore perché non si va da nessuna parte senza un forte centravanti.

Sinora il nigeriano è mancato moltissimo per accidenti vari. La verifica delle sue piene potenzialità è una delle attenzioni maggiori per pensare ancora a un Napoli competitivo.

Il Milan, in testa per 21 giornate, poi sorpreso dallo Spezia (!) e debellato dall'Inter, è retrocesso al secondo posto a vantaggio dei rivali cittadini, ma anche per la squadra rossonera vale il discorso che si fa per il Napoli. Non può mollare e deve battersi sino all'ultimo.

Perciò aspetta la formazione azzurra per fare bottino pieno, come fece all'andata (3-1) quando c'era Ibrahimovic (due gol).
Il Milan è un avversario oppressivo nel senso che non smette mai di giocare, il suo tran-tran sfianca, ha la quarta difesa del campionato perché non molla mai la palla, occupa tutto il campo per farla girare in continuazione. Lo si può battere in velocità, alzando il ritmo e attaccando lo spazio con palloni "svelti" senza la lentezza e i rischi della costruzione dal basso.

Se il Napoli accetta il valzer rossonero, anzicché essere elettrico e pungente, difficilmente porterà via punti da San Siro. S'è visto come il Milan abbia macinato gioco contro il Manchester tenendo gli inglesi sempre sotto pressione.

Ultimamente, il Milan ha ceduto alla frenesia dello Spezia e alla potenza dell'Inter. Il Napoli non ha nè l'una nè l'altra, ma schierando Osimhen (in attesa di recuperare Lozano) può giocare con palloni lunghi rompendo la ragnatela milanista.

Il presidio delle fasce sarà essenziale. Il Milan apre molto il gioco sulle corsie esterne dove ha veloci destrieri, l'arrembante Hernandez a sinistra e l'abile Calabria a destra. Era il gioco predisposto per i cross e la supremazia aerea di Ibrahimovic in area. Continua anche in assenza dello svedesone per mettere più palloni nell'area avversaria.

A San Siro hanno strappato punti la Roma (3-3), il Verona (2-2), il Parma (2-2), l'Udinese (1-1), squadre dal gioco robusto e veloce, oltre ai "pieni" di Juventus (3-1), Atalanta (3-0) e Inter (3-0).

Da questi "inciampi" il minor bottino casalingo del Milan (22 punti) rispetto alle trasferte (34 punti). È un invito al Napoli a osare perché, al di là del traguardo-sogno in classifica, ha bisogno di successi per ammorbidire le critiche dell'irrequieto ambiente azzurro e ridurne il pessimismo su presente e futuro.

De Laurentiis ha preso ad essere vicino alla squadra e questo dovrebbe rasserenare gli azzurri e invitarli a non deludere ancora. Milan-Napoli era la partitissima ai tempi di Maradona e San Siro è sempre San Siro anche senza pubblico, però "teatro" familiare e stuzzicante per Gattuso.
Si attendono buone notizie.
14/3/2021
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