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Calcio
Bologna? Un’incognita
di Lorenzo Valletta
Da quando è ritornato in serie A - stagione 2015-2016 - il team felsineo galleggia tra la decima e la quindicesima posizione.
I risultati costantemente altalenanti confermano il pensiero del suo tecnico, rivelato ai microfoni di Sky: «C’è poca fame - ha dichiarato Sinisa Mihajlovic, al termine dell’ultima gara persa, di misura, contro il Cagliari -. Quando cresci nella bambagia e hai tutto è difficile averla. Ti accontenti».

Statistiche sotto tono
Tutto sommato, i prossimi avversari del Napoli producono un buon gioco ma, ricorrendo, di nuovo, alle parole del suo allenatore, «è una squadra che si specchia sotto porta». Gli expected gol potrebbero mai smentire la mancanza di cinismo ravvisata da Mihajlovic? Gli attaccanti del Bologna sono, infatti, quasi tutti in underperforming. Chi "eccelle" in questa speciale valutazione? Rodrigo Palacio, con 4,16 -3,16. La dicitura in corsivo indica che la punta argentina ha, complessivamente, 3 reti in meno rispetto alle chance procuratesi: del tutto coincidente con l'unica segnatura realizzata in campionato. Quasi lineare, invece, il profilo di Musa Barrow, con un xg pari a 5,13 -0,13.

A superare, solitario, le aspettative, nel reparto offensivo dei rossoblù, è Roberto Soriano, con un xg di 4,59 e un+2,41 che attesta che almeno 2-3 reti delle 7 marcature totali del trequartista classe '91, sono frutto della sua freddezza sotto porta. Vanta, pure, un altro primato: il minutaggio più alto della rosa bolognese (ben 2222 minuti).

Modulo preferito dall’allenatore serbo? Il 4-2-3-1, accumulato per 1916 minuti e a cui si devono 267 tiri, finalizzati 26 volte.

Caratteristiche da tener d’occhio
Ammirevole come il Bologna non si dia per vinto quando occorre recuperare uno svantaggio. Paradigmatiche, le rimonte - da 2-0 a 2-2 - contro Atalanta e Spezia.
D’altra parte, i rossoblù, in panchina, beneficiano di un monumento alla tenacia: Sinisa Mihajlovic, da giocatore prima, da allenatore poi, ha sempre dimostrato che la parola “arrendersi” non rientra nel suo vocabolario, neppure quando l’avversario di fronte è di quelli dannatamente ostici e non porta il nome di una squadra di calcio, bensì di una grave malattia.

Altro punto di forza, il pressing, benché, in alcune situazioni di gioco, venga applicato in modo disorganizzato e finisca, così, per prestare il fianco ai filtranti avversari.

La fase difensiva, la loro pecca. I 38 gol subiti sono lì a testimoniarlo. I singoli del reparto non brillano nell’uno contro uno e neppure nel contrastare i tiri da lontano. Ottima notizia per il Napoli che, allo stato attuale, detiene il primato di squadra che segna più gol da fuori area: 12.
6/3/2021
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