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Calcio
È tornato Ciro il Grande
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 01.03.2021)
Allo Stadio Maradona, fra Napoli e Benevento, è stato un derby gentile senza acredine, con 28 falli mai cattivi (12 degli azzurri, 16 dei sanniti), con poco ardore, una sola stupidata, il secondo fallo di Koulibaly espulso a dieci minuti dalla fine, e il Napoli l’ha vinto gentilmente (2-0) senza fare il gradasso, da squadra ospitale, il Benevento in soggezione nel primo tempo.

Dries Mertens, Ciro il Grande, tornato alla ribalta dopo l’infortunio alla caviglia sinistra, 13 partite saltate, l’ultimo gol il 3 dicembre, ha tinto il match di azzurro con un tocco sotto rete (34’) sull’assist di Ghoulam, un golletto gentile, un tocco d’artista. Ha raddoppiato di petto Politano nella ripresa (66’) mentre sembrava che il Benevento si scuotesse un po’.

Alla squadra sannita è mancato l’apporto pieno del suo nume tutelare, Pasquale Schiattarella di Mugnano, che ha giocato sul dolore per una contusione che ne metteva in dubbio la presenza a pochi minuti dalla partita.

Il Napoli ha fatto girare palla con giudizio, spesso però con un passaggio in più, vincendo serenamente, senza dannarsi. Fabian Ruiz ha fatto brillare il suo piede sinistro, Zielinski si è concessa qualche magia, Insigne ha aperto spesso il campo per snidare la difesa ordinata dei beneventani, Bakayoko mai afflitto da marcature ha giostrato con la sua cupa leggerezza, Politano ha dato l’anima e, sul gol, ha dato anche il corpo.

In difesa nessun errore per l’assenza di attacchi qualificati del Benevento.

Il Napoli ha tenuto palla costantemente (61 per cento), il Benevento si è disteso in avanti sette volte nel primo tempo, otto nel secondo, ma mai pericolosamente.

Meret si è esibito (per modo di dire) in cinque interventi, i più insidiosi il corner di Depaoli indirizzato direttamente sotto la traversa (38’) e il colpo di testa di Ionita (58’) sul cross di Roberto Insigne. Il Napoli aggancia la Lazio a quota 43 e questa è la buona notizia in proiezione quarto posto.

Consola la vittoria all’inizio di un trittico non proibitivo (mercoledì sul campo del Sassuolo, domenica col Bologna in casa). Il test del derby è stato probante sino a un certo punto perché il Benevento ha fatto poco per renderlo un ostacolo alto.

Nel 4-2-3-1 del Napoli, Fabian Ruiz e Zielinski hanno giocato da mezze-ali, il loro ruolo migliore, e il Napoli se n’è giovato per attaccare con buonsenso, con le posizioni e le distanze giuste, con una manovra più logica e meno improvvisata.

Con Mertens è tornato alla ribalta Ghoulam che ha bissato la buona prova contro il Granada, un recupero importante per Gattuso.

Nel primo tempo, il Benevento è stato a guardare. Compatto in difesa, mai convinto nelle uscite di andare a colpire Meret, più azioni di alleggerimento che un’offensiva decisa. Il Napoli si è messo tranquillo, l’avversario non faceva paura.

Pippo Inzaghi, in tribuna perché squalificato, si è arreso alla prova debole dei suoi. Forse poteva potenziare la squadra prima del raddoppio azzurro inserendo quei giocatori impiegati troppo tardi (64’ Sau per Caprari e Letizia per un Foulon stordito da Politano, 70’ il vigoroso biondo argentino Gaich, 1,90, per Lapadula, 82’ Moncini per Ionita).

Fabian Ruiz ha annunciato la sua magnifica serata con due conclusioni nel primo quarto d’ora. Aveva voglia di sfondare. Si rigirava di gusto per piazzare il sinistro. Zielinski piazzava il primo tiro al 20’, dalla distanza. C’era anche questo buon segnale nel Napoli.

Gli azzurri, di fronte alla difesa ordinata e compatta del Benevento, hanno cercato di concludere da fuori area.

Mertens, subito friccicariello, prima sfiorava il gol con un pallonetto di poco oltre la traversa (23’ aveva visto Montipò troppo avanzato), poi metteva a segno il colpettino della sua leggezza di super-cannoniere del Napoli, 131° gol nella storia azzurra, minuscolo e delizioso killer.

Il belga non è ancora al massimo della condizione, ma s’è visto come possa essere un altro Napoli con un centravanti falso-nueve o vero che sia. L’ha cercato spesso Insigne secondo la vecchia combutta sarriana.

Schiattarella si arrendeva nell’intervallo e subentrava Roberto Insigne per la sfida-non sfida col fratello Lorenzo. Il Napoli, che non aveva giocato a gran ritmo nel primo tempo, abbassava ancora l’intensità di gioco per una placida serata.

Insigne cercava il gol senza fortuna, ma si impegnava molto e i suoi cambi-gioco spiazzavano il Benevento chiamando all’assalto Di Lorenzo e Politano sul lato opposto.

Il derby ha emessa la sua sentenza definitiva quando, sul cross di Insigne, nel groviglio dell’area piccola beneventana, Politano rubava il tempo a Di Lorenzo e accompagna di petto la palla in rete. Sarebbe facile dire il do di petto di Politano, sancito anche dal Var per la confusione sotto la porta di Montipò.

Si è andati verso la fine senza alcuna emozione con Maksimovic per Mertens ed Elmas per Zielinski (82’), poi Hysaj per Politano (84’).

Letizia provava a scaldare le mani di Meret (89’), un tiro lungo, senza nessuna carica esplosiva. L’arbitro Abisso, dopo quattro minuti di recupero, anziché fischiare avrebbe potuto dire “andate in pace”.

A dieci minuti dalla fine, Koulibaly, proiettatosi in attacco e già ammonito, si stizziva perché Letizia gli rubava palla e dava un calcione al difensore che subiva senza fare scena, lui Gaetanino Letizia di Napoli.

PRIMO DERBY
Porta la data del 7 novembre 2004. Napoli, dopo il fallimento, e Benevento in serie C1 si affrontano al San Paolo.
Il Napoli di Giampiero Ventura giocò (4-4-2) con Belardi; Accursi, Scarlato, Ignoffo, Mora; Toledo (70’ Bonomi), Corrent (87’ Montervino), Gatti, Abate; Varicchio, Sosa.
Fu una buona partita che il Napoli vinse 2-0 (33’ Varricchio, 47’ autogol  Maschio) e Belardi parò il calcio di rigore di Cutolo.
Il Benevento, allenato da Benedetti, giocò (4-4-2) con Lotti; Colletto (7’ Capone), Voria, Tchangai, Di Sauro; Maschio (65’ Massaro), Giugliano, Menolascina, De Liguori (54’ Cutolo); Di Nardo, Molina.
Nel girone di ritorno, a Benevento, il Napoli passato sotto la guida di Edy Reja bissò il successo con l’identico punteggio (50’ Pià, 82’ Sosa).

SERIE A
Il derby passò agli onori della serie A nella stagione 2017-18. Era il Napoli di Sarri che concluse il campionato a ridosso della Juventus campione d’Italia (-4 punti). Il Benevento finì ultimo, troppo ardua la prima annata in serie A. Per i sanniti fu negativo il girone d’andata (4 punti), orgoglioso il tentativo di rimonta nel ritorno (17 punti).
Napoli e Benevento già di fronte alla quarta giornata. Gli azzurri esagerarono (6-0) con i gol di Allan, Insigne, Mertens, Callejon, ancora Mertens su rigore e poi su azione, tripletta del belga. Il Napoli (4-3-3) giocò con Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan (73’ Rog), Jorginho, Hamsik; Callejon (66’ Ounas), Mertens, Insigne (57’ Giaccherini).
Il Benevento, allenato dal fiorentino Marco Baroni che nel Napoli 1989-90 aveva segnato contro la Lazio il gol del secondo scudetto azzurro, giocò (4-4-2) con Belec; Venuti, Antei (33’ Letizia), Lucioni, Di Chiara; Lombardi (77’ Parigini), Chibsah, Viola, Lazaar; Armenteros (54’ Cataldi), Coda.
Nel match di ritorno, col Benevento passato sotto la guida di De Zerbi, il Napoli vinse 2-0 al Vigorito (20’ Mertens, 47’ Hamsik).

AMICHEVOLE
Napoli e Benevento giocarono in amichevole a Dimaro (13 luglio 2019) fra le gare pre-campionato degli azzurri. Il Napoli di Ancelotti cedette 1-2 (20’ Callejon, 34’ Coda, 89’ Vokic). Il Napoli schierò (4-2-3-1): Karnezis (46’ Contini); Malcuit (46’ Di Lorenzo), Maksimovic (46’ Tonelli), Luperto, Ghoulam (64’ Zanoli); Rog, Gaetano (64’ Palmiero); Callejon (67’ Zerbin), Verdi (73’ Zedadka), Younes; Tutino (73’ Sgarbi). Il Benevento di Pippo Inzaghi (4-4-2) giocò con Gori; Maggio (46’ Gyamfi), Volta (46’ Tuia), Caldirola (46’ Antei), Letizia (67’ Sperandeo); Tello (46’ Vokic), Del Pinto (46’ Volpicelli), Viola (46’ Sanogo), Roberto Insigne (67’ Di Serio); Coda (46’ Improta), Armenteros (67’ Goddard).

NAPOLI-BENEVENTO  2-0 (1-0)

NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly (81’ espulso), Ghoulam; Fabian Ruiz, Bakayoko; Politano (84’ Hysaj), Zielinski (82’ Elmas), Insigne; Mertens (82’ Maksimovic).

BENEVENTO (4-3-2-1): Montipò; Depaoli, Tuia, Barba, Foulon (64’ Letizia); Hetemaj, Schiattarella (46’ Roberto Insigne), Viola; Ionita (82’ Moncini), Caprari (64’ Sau); Lapadula (70’ Gaich).

ARBITRO: Abisso (Palermo).

RETI: 34’ Mertens, 66’ Politano.

SERIE A – 24ª GIORNATA
Spezia-Parma 2-2, Bologna-Lazio 2-0, Verona-Juventus 1-1, Sampdoria-Atalanta 0-2, Crotone-Cagliari 0-2, Inter-Genoa 3-0, Udinese-Fiorentina 1-0, Napoli-Benevento 2-0, Roma-Milan 1-2.
Torino-Sassuolo rinviata al 17 marzo

CLASSIFICA
56 Inter; 52 Milan; 46 Atalanta e Juventus; 44 Roma; 43 Napoli e Lazio; 35 Verona e Sassuolo; 30 Sampdoria; 28 Bologna e Udinese ; 26 Genoa; 25 Spezia, Fiorentina, Benevento; 20 Torino; 18 Cagliari; 15 Parma; 12 Crotone.
Juventus, Napoli, Torino, Sassuolo una partita in meno.
28/2/2021
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