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Calcio
Napoli disarmato all’Olimpico
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 21.12.2020)
Non ci sono alibi, né le assenze di Insigne (squalificato) e Mertens (infortunato), né gli infortuni di Koulibaly (54’ entra Manolas) e Lozano (74’ entra Malcuit). Un Napoli disarmato all’Olimpico cede nettamente alla Lazio (0-2).

Se a Milano era bastato un tiro all’Inter per vincere (su rigore),  a Roma sono bastati due tiri alla Lazio per inchiodare il Napoli alla sconfitta. La replica azzurra? Neanche un vero tiro in porta, conclusioni non irresistibili di Fabian Ruiz (18’), Zielinski (19’) e Petagna (79’) facili prede per Reina.

La Lazio (3-5-2) con un baricentro basso ha lasciato al Napoli un inutile possesso-palla (57 per cento). Senz’anima e senza idee di gioco la squadra azzurra.

L’approccio del Napoli, il solito maledetto approccio, timido, passivo, ha offerto l’immediato vantaggio alla Lazio: cross di Marusic, liberissimo di giocare, Politano lontano, e colpo di testa vincente di Immobile sovrastando Maksimovic (9’).

Non è andata meglio nella ripresa quando il Napoli ha affrontato il match con un altro piglio incassando però il raddoppio da una palla persa da Mario Rui: staffilata in gol di Luis Alberto (56’).

È stato proprio un Napoli disarmato e disarmante, mai entrato veramente in partita, totalmente controllato dalla Lazio. Nel primo tempo, Fabian Ruiz ha tentato di tenere su la squadra. Nella ripresa, buio totale.

La Lazio, ben disposta nella fase passiva, ha costretto ripetutamente il Napoli a giocare palla indietro. Le incursioni di Di Lorenzo a destra e quelle di Mario Rui a sinistra sono finite nel nulla. È mancato l’apporto di Zielinski. Il Napoli non ha costruito una sola palla-gol. E alla Lazio sono bastate le uniche due per vincere.

La brutta copia del Napoli di Milano. Lozano è stato generoso, ma nulla più. Petagna ha avuto un solo spunto quando ha proposto Fabian Ruiz al tiro. Politano ha combinato poco e nulla.

La Lazio è stata sempre in controllo degli azzurri col suo modo di giocare molto concreto, intenso nella sua metà campo impedendo al Napoli una sola giocata risolutiva.

All’intelligente partita della Lazio, il Napoli ha aggiunto una quantità enorme di errori tecnici,  passaggi sbagliati,  disimpegni più sbagliati ancora. Ed è mancato qualsiasi spirito combattivo. Il Napoli ha assistito alla sua resa senza un guizzo.

La Lazio, che mancava di Acerbi (in campo l’olandese Hoedt) e di Correa (in campo Caicedo), ha giocato una partita prudente, distendendosi in contropiede sugli errori di appoggio degli azzurri. Non ha mai alzato il ritmo, ha affollato la sua metà campo, ha contenuto con ordine il Napoli a sua volta disordinato, confuso, impreciso.

Il Napoli non ha dato mai l’impressione di potere rimediare allo svantaggio. L’inizio incoraggiante del secondo tempo si è spento subito. La Lazio non ha concesso mai la profondità alla squadra azzurra che giocava senza mordente e senza una trama di gioco che potesse imbarazzare la formazione romana.

È come se la Lazio abbia vinto in souplesse contro un Napoli alla ricerca confusa di se stesso. Ma se non passava Lozano, l’unico azzurro intraprendente, era il buio totale. Nella ripresa, poi, calava Fabian Ruiz.

Le sostituzioni non avevano alcun effetto: Elmas per Politano oltre a Manolas per Koulibaly (54’), Lobotka per Bakayoko e Ghoulam per Mario Rui (64’). Il Napoli continuava nel suo gioco testardo ma noioso che la Lazio conteneva con grande facilità, col centrocampo molto arretrato e spingendo il contropiede sulle fasce per Lazzari e Marusic. Milinkovic-Savic sempre molto arretrato, lo stesso Luis Alberto più nella sua metà campo che in quella del Napoli. Una Lazio bassa per governare la partita e un Napoli più alto ma confuso e impreciso.

La Lazio ha vinto senza sforzi. Ha colpito nelle uniche due occasioni-gol. Il Napoli ha arraffato un gioco inconsistente. Né i nuovi entrati, sullo 0-2, hanno dato la scossa. La Lazio braccava gli azzurri in ogni zona del campo e, soprattutto, ha bene ostruito il gioco del Napoli sugli esterni. A centrocampo, la Lazio si è limitata a intralciare l’inizio della manovra azzurra, sempre lenta, sempre prevedibile.

È stata una sconfitta senza scusanti perché anche un Napoli senza i suoi due attaccati più vivaci (Insigne e Mertens) avrebbe dovuto giocare una partita di un altro spessore.

Due sconfitte consecutive in due sfide di vertice tra Milano e Roma. Ma a San Siro era stato un Napoli vivo, superiore all’avversario. A Roma solo un’ombra di squadra.

Nel finale, per Lozano infortunato entrava Malcuit (74’) alla sua prima apparizione stagionale. Il taccuino rimaneva desolatamente vuoto di annotazioni positive per il Napoli.

PEPE
Pepe Reina il grande ex. Col Napoli 182 partite e 180 gol incassati. Quando giocò due stagioni e mezza col Milan, Reina non fu mai in campo nelle tre partite contro il Napoli.

SCORPACCIATA
Prima del gol di Immobile (1-0) nel campionato scorso, c’è stata una scorpacciata azzurra di sei vittorie consecutive sul campo della Lazio a suon di gol (16), in testa ai marcatori Callejon con 4 reti, Higuain con 4, Insigne con 3. Ecco dal 2018-19 la sequenza dei risultati: 2-1 (Milik e Insigne); 4-1 (Koulibaly, Callejon, Mertens, rigore di Jorginho); 3-0 (Callejon e doppietta di Insigne); 2-0 (Higuain e Callejon); 1-0 (Higuain); 4-2 (Higuain 2, Pandev, Callejon).

IL PASSATO
Giorgione Chinaglia è nella storia tra Lazio e Napoli. Carlo De Gaudio, emerito dirigente napoletano, l’attrasse all’Internapoli a vent’anni, nel 1967, seconda squadra cittadina con Pinotto Wilson e Peppiniello Massa. Poi fece un affarone cedendolo alla Lazio (1969).
Con la maglia biancoceleste, Long John tempestò il Napoli con sette gol in dodici sfide. Memorabile la tripletta al San Paolo nel 1974, l’anno della Lazio campione d’Italia. Botta e risposta (3-3). Vantaggio azzurro con Clerici, pari di Chinaglia, a segno Juliano, di nuovo Chinaglia, terzo vantaggio del Napoli con Clerici e rigore finale di Chinaglia che aveva siglato anche l’1-0 dell’andata a Roma.
Fu nell’anno precedente che la doppia sfida divampò in uno scontro di lunghi coltelli e la Lazio perse lo scudetto a Napoli. All’andata, la squadra di Maestrelli e Chinaglia stravinse (3-0) e in campo ne successero di tutti i colori. I laziali, una banda di straordinarie lenze e virtuosisti della palla, presero a deridere gli azzurri (Juliano, Carmignani, Zurlini, Vavassori, Improta, Damiani) che se la segnarono al dito per il “ritorno”.
E il “ritorno” fu un inferno per la Lazio che lottava in testa con la Juve (entrambe a 43 punti). La Lazio resisteva a Napoli sullo 0-0, la Juve andava sull’1-1 a Roma contro i giallorossi, pari di Altafini. Sarebbe stato necessario lo spareggio-scudetto.
La condanna venne nel finale delle due gare. La Juve passò 2-1 sulla Roma con un gol di Cuccureddu (87’), due minuti prima che il Napoli, col “sangue agli occhi” per la partita dell’andata, giocando alla morte, battesse la Lazio 1-0 con un gol di Damiani. Lo “sfregio” segnò per sempre i rapporti fra Napoli e Lazio. La Juve volò a 45 punti campione d’Italia, la Lazio rimase inchiodata a 43.
Giorgio Chinaglia è morto a Naples, in Florida, l’1 aprile 2012. Aveva 65 anni.

LAZIO-NAPOLI 2-0 (1-0)
NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly (54’ Manolas), Mario Rui (64’ Ghoulam); Fabian Ruiz, Bakayoko (64’ Lobotka); Politano (54’ Elmas), Zielinski, Lozano (74’ Malcuit); Petagna.

LAZIO (3-5-2): Reina; Luis Felipe (85’ Patric), Hoedt, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic (85’ Akpo Akpro), Escalante (79’ Cataldi), Luis Alberto, Marusic; Caicedo (67’ Muriqi), Immobile (79’ Pereira).

ARBITRO: Orsato (Schio).

RETI: 9’ Immobile, 56’ Luis Alberto.

SERIE A – 13ª GIORNATA
Fiorentina-Verona 1-1, Sampdoria-Crotone 3-1, Parma-Juventus 0-4, Torino-Bologna 1-1, Benevento-Genoa 2-0, Cagliari-Udinese 1-1, Inter-Spezia 2-1, Sassuolo-Milan 1-2, Atalanta-Roma 4-1, Lazio-Napoli 2-0.

CLASSIFICA
Milan 31; Inter 30; Juventus 27; Roma 24; Napoli e Sassuolo 23; Atalanta e Lazio 21; Verona 20; Sampdoria 17; Udinese e Benevento15; Cagliari e Bologna 14; Parma 12; Spezia e Fiorentina 11; Genoa e Torino 7; Crotone 6.
*Atalanta e Udinese una partita in meno.
21/12/2020
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