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Calcio
La seconda trasferta ora si complica
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 20.12.2020)
Delle due trasferte consecutive per le sfide di vertice, quella di Milano sembrava la più ostica. È risultata la più “facile” per come il Napoli l’aveva preparata e l’ha interpretata sul campo. Si sa però come è andata. È andata male. Ha vinto l’Inter senza merito e con un solo tiro in porta, il rigore.

Più difficile è ora la partita di stasera all’Olimpico contro la Lazio. Intanto per le assenze azzurre, Insigne squalificato e Mertens infortunato, più l’ormai lunga mancanza di Osimhen. E poi perché la Lazio non è l’Inter che è squadra di spunti individuali e gioco incerto.

La Lazio, vulnerabile in difesa (peggiore passivo tra le “grandi”: 20 gol), in dubbio Acerbi, il migliore, ha una manovra offensiva di alto livello sostenuta da Luis Alberto, Correa e Immobile, più la freccia Lazzari a destra e il gigante Milinkovic-Savic (1,91) ovunque, temibile sui calci piazzati.

La Lazio non si difenderà come ha fatto l’Inter. Attardata in classifica, cinque punti lontana dal Napoli e dalla zona-Champions, due rovesci interni consecutivi (1-2 col Verona, 1-3 con l’Udinese), ha bisogno di recuperare. Le acque laziali sono agitate, l’armonia s’è persa e Lotito digrigna. Dovesse fallire col Napoli si aprirebbe una vera e propria crisi che coinvolgerebbe Simone Inzaghi, finora il miglior tecnico degli ultimi anni.

Il Napoli potrebbe speculare sul momento difficile della Lazio e sorprendere l’avversario con l’inedita formazione d’attacco (Politano-Petagna-Lozano). Non meno della Lazio il Napoli ha bisogno di un successo corroborante dopo essere incappato nella terza sconfitta sul campo. E siamo anche alla vigilia della sentenza-Coni su Juve-Napoli (martedì) che, se positiva, potrebbe dare agli azzurri la scossa per un campionato migliore.

Partita dunque vitale per entrambe le squadre. Finora la Lazio non ha vinto neanche uno degli scontri diretti dell’alta classifica ricavando due pareggi con Juventus e Inter all’Olimpico. Il Napoli, resettato il risultato contrario di Milano, dovrebbe avere più sicurezze e tranquillità e il nuovo tridente offensivo dovrebbe avere motivazioni forti per non far rimpiangere gli assenti. Se la Lazio prende il pallino del gioco, come è possibile, il Napoli avrebbe spazi invitanti per colpire in replica.

Partita indecifrabile fin quando non vedremo le prime mosse delle squadre in campo e, soprattutto, lo stato mentale della formazione capitolina.

La Lazio non è squadra di attesa, non ha il palleggio difensivo per congelare le partite, è formazione d’attacco sebbene smentita dalla classifica, l’attacco biancoceleste è l’ultimo (18 gol) tra le formazioni di vertice. La fase difensiva del Napoli dovrà essere al meglio, come contro l’Inter, per gettare le basi di un possibile risultato positivo.

In campionato, il Napoli non ha ancora pareggiato. Ma il segno “x” non sembra il più indicato in questa sfida all’Olimpico.

20/12/2020
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