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Calcio
Detto Inter nos: uno scippo
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 17.12.2020)
Un calcio di rigore condanna il Napoli a San Siro contro l’Inter (0-1). Rigore sacrosanto per il fallo di Ospina su Darmian (73’) e doppio danno, espulso Insigne per rosso diretto.

Il Napoli se la stava giocando alla grande e, nel finale, dieci contro undici, non ha avuto fortuna: due interventi miracolosi di Handanovic e un palo di Petagna. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto.

Con una tattica accorta, un palleggio difensivo soprattutto nel primo tempo, il Napoli ha spento l’aggressività dell’Inter tenendola lungamente in scacco. Nei dieci minuti finali, in inferiorità numerica ha giocato con grande coraggio.

L’Inter ha temuto il Napoli per tutta la partita con un atteggiamento passivo. Era in difficoltà sulla destra perché Mario Rui giocava alto e Insigne veniva dentro il campo: Barella era costretto a giocare molto arretrato su Insigne, Skriniar doveva uscire su Mario Rui. Sull’altro lato, un magnifico Lozano metteva ripetutamente in difficoltà Bastoni.

Si può dire che il Napoli aveva in pugno la partita. Conte piazzava Brozovic davanti alla difesa, il Napoli poteva giocare palla liberamente perché all’Inter mancava il pressing delle punte sui difensori azzurri. Sembrava una partita molto bene architettata da Gattuso. L’Inter era timida, giocava con passaggi corti, mai un lancio per le punte. Così il Napoli poteva governare il match.

Primo tempo bloccato. Napoli con più possesso-palla (62 per cento) e superiore occupazione del campo. L’Inter non riusciva mai ad innescare le sue punte. Koulibaly, dopo un errore iniziale, vinceva tutti i duelli con Lukaku e Manolas teneva a bada Lautaro Martinez. Demme poteva giocare con grande libertà perché Brozovic rimaneva rintanato nella metà campo interista.

Nel gioco lento, guardingo delle due squadre non s’accendeva nessuna luce nella squadra milanese. I mediani Barella e Gagliardini sempre arretrati. Quando la palla era nei piedi di Zielinski e Lozano si aveva l’impressione che qualcosa potesse succedere.

Il primo tempo è rimasto in ghiacciaia, le due squadre temendosi. All’Inter sfuggiva una palla-gol con Lautaro (17’ fuori). Una sventagliata di Zielinski (33’) finiva a lato. Erano le uniche occasioni del primo tempo.

Nella ripresa, l’Inter non mutava atteggiamento. Sempre sulla difensiva concedendo al Napoli di fare la partita. La direzione arbitrale disorientava le due squadre sorvolando su molti falli, molto fallosa era l’Inter. Il Napoli aveva più coraggio. Delle due squadre, quella azzurra dava l’impressione di cercare la vittoria, l’Inter restava in attesa.

Un miracolo di Handanovic sul colpo di tacco ravvicinato di Insigne (69’ imbeccato d Zielinski) teneva l’Inter in partita. Intanto, il Napoli aveva dovuto rinunciare subito a Mertens per una caduta accidentale, distorsione alla caviglia sinistra ed era entrato Petagna (16’) che si è dato un gran daffare.

Insomma, il Napoli dominava l’Inter nel possesso, nei contrasti, nella manovra offensiva che, però, non poteva essere arrembante. Il Napoli manteneva un grande equilibrio in campo anche se l’Inter non accennava mai ad attaccare con incisività.

Solo un errore poteva sbloccare la partita. E l’errore è venuto al 73’ quando Ospina agganciava un piede di Darmian. Nelle vivaci discussioni sul penalty, Massa riteneva d’essere stato offeso da Insigne e lo espelleva. Lukaku realizzava dal dischetto e il Napoli restava in dieci.

In inferiorità numerica, il Napoli aveva molto coraggio giocando costantemente nella metà campo interista. La squadra milanese rinunciava del tutto a offendere rintanandosi in un 4-5-1.

Era uscito Brozovic per infortunio (66’ dentro Sensi). Gattuso faceva le sue sostituzioni (74’): Politano per Bakayoko e Fabian Ruiz per Zielinski. E Politano era uno dei protagonisti del finale ardimentoso degli azzurri. Il Napoli attaccava a tutto spiano. Entravano anche Ghoulam per Mario Rui e Elmas per Demme (85’).

Fioccavano le occasioni per pareggiare. Handanovic negava il gol a Politano (80’), si superava sulla conclusione di Di Lorenzo (89’) e il pareggio sfumava sul palo colto da Petagna al 92’.

Un vero scippo che premia l’Inter ora più vicina al Milan, mentre il Napoli scala al quarto posto.

SCONTRI DIRETTI
Fra le sette squadre di vertice (Milan, Inter, Napoli, Juventus, Roma, Atalanta, Lazio), la classifica degli scontri diretti vede: Milan tre partite 7 punti; Napoli cinque partite 6 punti (compreso lo 0-3 con la Juve); Juventus quattro partite 6 punti; Atalanta quattro partite 5 punti; Inter quattro partite 5 punti; Roma tre partite 2 punti; Lazio tre partite 2 punti.

CALLEJON
L’ultima vittoria del Napoli a San Siro contro l’Inter in campionato reca la firma di Callejon per l’1-0 della stagione 2016-17.

FABIAN
È stato in Coppa Italia che il Napoli ha vinto a San Siro negli ultimi tre anni contro l’Inter (due sconfitte e un pareggio in campionato). Gol di Fabian Ruiz per l’1-0 del 12 febbraio 2020, andata di semifinale. Il Napoli vinse poi la Coppa piegando la Juventus ai rigori.

BOSKOV
Era l’11 dicembre 1994, il Napoli di Boskov piegò un’Inter fuori dai giochi-scudetto, allenata da Ottavio Bianchi. Il Napoli tirò un magnifico scherzo all’allenatore del primo scudetto azzurro. André Cruz, brasiliano di Piracicaba, la città di Altafini, battitore libero e specialista dei calci piazzati, siglò il raddoppio dopo l’autorete di Jonk (2-0).
Era il Napoli di Benny Carbone, del Condor Agostini, di Freddy Rincon, di Buso, di due eccellenti operai di centrocampo, Bordin e Pari, con Batman Taglialatela in porta, al suo secondo anno in maglia azzurra dopo le stagioni al Palermo, all’Avellino e al Bari. Ferlaino voleva prendere Pippo Inzaghi dal Parma, ma l’attaccante segnò un gol in Coppa delle coppe e il Parma lo tolse dal mercato. Allora Boskov disse: “Ho Imbriani, non mi serve Inzaghi”.

PETISSO
Un gol memorabile fu quello di Pesaola che decise la vittoria (1-0) del 5 gennaio 1958. Dopo avere evitato il terzino Fongaro, il petisso fulminò il portiere Matteucci con un gran diagonale da sinistra nell’angolino alto opposto. L’immagine di quel gol divenne per lungo tempo la sigla della “Domenica sportiva”.

INTER-NAPOLI 1-0 (0-0)

NAPOLI (4-3-3)
: Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui (85’ Ghoulam); Bakayoko (74’ Politano), Demme (85’ Elmas), Zielinski (74’ Fabian Ruiz); Lozano, Mertens (16’ Petagna), Insigne (73’ espulso).

INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Darmian, Barella, Brozovic (66’ Sensi), Gagliardi, Young (86’ D’Ambroio); Lukaku, Lautaro Martinez (77’ Hakimi).

ARBITRO
: Massa (Imperia).

RETI
: 73’ Lukaku su rigore.

SERIE A – 12ª GIORNATA
Udinese-Crotone 0-0, Benevento-Lazio 1-1, Juventus-Atalanta 1-1, Fiorentina-Sassuolo 1-1, Genoa-Milan 2-2, Verona-Sampdoria 1-2, Inter-Napoli 1-0, Parma-Cagliari 0-0, Spezia-Bologna 1-2, Roma-Torino (giovedì).

CLASSIFICA
Milan 28; Inter 27; Juventus 24; Napoli e Sassuolo 23; Roma 21; Verona 19; Atalanta e Lazio 18; Udinese e Sampdoria 14; Cagliari e Bologna 13; Parma e Benevento 12; Spezia 11; Fiorentina 10; Genoa 7; Torino e Crotone 6.
*Udinese, Atalanta, Roma, Torino una partita in meno.
17/12/2020
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