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Calcio
E vissero felici e contenti
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 11.12.2020)
Tra Napoli e Real Sociedad allo stadio Diego Armando Maradona finisce in parità (1-1) e, mentre l’Alkmaar perde a Rijeka, a Fuorigrotta l’aspra battaglia dominata dai baschi e subita dagli azzurri si conclude, nei cinque minuti di recupero, in un match amichevole. Le due squadre passano ai sedicesimi dell’Europa League (Napoli primo nel girone, Real Sociedad seconda) e non vogliono farsi più male. Il Napoli palleggia senza affondare, la Real Sociedad aspetta perché non succederà più nulla.

Il gol di William José al 91’, che pareggiava la rete di Zielinski (34’), già decideva le sorti del girone di Europa League. Napoli e Real Sociedad avanti. Così la partita di Fuorigrotta si concludeva con un “e vissero felici e contenti”.

Per passare, il Napoli aveva bisogno di vincere o pareggiare. La Real Sociedad cercava assolutamente la vittoria per proseguire il cammino in Europa League. Era l’ultimo match del girone, decisivo. Sotto l‘urgenza del risultato pieno, la squadra basca si è impossessata della partita (63% di possesso-palla, 16-8 le conclusioni, 4-2 i tiri nello specchio, 542 passaggi completati contro i 341 del Napoli).

Un dominio costante della Real Sociead che sfoderava un 4-3-3 di assalto. Presto il 4-2-3-1 del Napoli diventava un 4-5-1 sotto la pressione costante dei baschi. È stato così per tutta la partita mentre giungevano le notizie da Rijeka sempre favorevoli alla Real Sociedad.

Seconda nella Liga, reduce da otto risultati positivi (6 vittorie e 2 pareggi), forte in trasferta con appena due gol al passivo in questa stagione, la Real Sociedad ha giocato da grande squadra. Le mancavano il cannoniere Oyarzabal e il genio di centrocampo David Silva. I baschi hanno superato brillantemente le assenze e hanno assaltato il Napoli sin dal calcio di avvio.

Gattuso l’aveva preparata così la partita? Difesa serrata, controllo degli avversari e un gol a sorpresa? Chi può dirlo. È apparso più evidente che la Real Sociedad ha costretto il Napoli sulla difensiva giocando meglio, con più uomini nella metà campo azzurra, vincendo quasi tutti i duelli. Al Napoli non è rimasto che subire.

Ma quando, dopo mezz’ora di predominio basco, il Napoli è andato in gol (Zielinski fiondava in rete su una respinta corta della difesa basca in seguito al corner battuto da Mertens) si è verificato quello che era forse nei piani di Gattuso. La Real Sociedad stradominava, il Napoli segnava. Gli spagnoli avevano fallito un gol fatto con Portu (19’) e andavano sotto contro ogni logica dello svolgimento della partita.

Sul vantaggio e sotto la continua pressione della Real Sociedad, il Napoli accentuava la sua tattica difensiva. Bakayoko teneva in piedi il centrocampo, unico a contendere palla agli avversari. Merino andava via a Fabian Ruiz, Zubimendi arretrando in difesa bloccava Zielinski. I baschi venivano avanti con i terzini, accentravano le ali, portavano palla con le mezzali. Januzaj metteva in difficoltà Mario Rui, Portu vinceva i duelli con Di Lorenzo. I centrali azzurri avevano la meglio su William Josè, centravanti brasiliano di 1,89. Insigne doveva prodigarsi nella fase passiva. Tutti dietro la linea della palla.

C’era solo Lozano a far scintille in contropiede. Una volta veniva atterrato da Zubeldia al limite (24’), la seconda volta concludeva fuori, pressato da Nacho Monreal, dopo una galoppata di sessanta metri (60’), la terza volta non giungeva in tempo a deviare in rete il cross basso di Mertens (64’), infine veniva falciato da Le Normand (69’). Intanto, la Real Sociedad continuava nella sua danza ossessiva davanti l’area di Ospina.

Bisogna dire che, a parte l’occasione-gol fallita da Portu, i baschi non hanno mai impegnato il portiere azzurro in interventi miracolosi. Il Napoli, dunque, se la stava cavando. Soffrendo e vincendo col piede d‘oro di Zielinski.

Stessa musica nella ripresa. Una sola squadra in campo, la Real Sociedad. Il Napoli non riusciva a ripartire. Nel gioco corto finiva col perdere la palla, sui lanci il pallone andava nel vuoto della metà campo basca. Per alimentare la resistenza degli azzurri, Gattuso operava i cambi (70’): Petagna per Mertens, Politano per Lozano, Demme per Bakayoko, poi anche Elmas per Zielinski (74’).

Senza curarsi delle notizie favorevoli che arrivavano da Rijeka, la Real Sociedad spingeva per assicurarsi almeno il pareggio. I suoi cambi erano tutti offensivi (78’): il centravanti svedese Isak (1,92) per il centrocampista Guevara, poi Sagnan per Le Normand e Munoz per Monreal per avere spinta sulle fasce. Con il doppio centravanti Isak-William Josè, la Real Sociead attaccava a tutto spiano con un 4-4-2. Il Napoli replicava col 4-1-4-1 avendo poco respiro per liberarsi dell’assedio basco.

Al 90’ il Napoli creava una lunga, avvolgente azione di attacco per andare al raddoppio, conclusa però con un tiro centrale di Fabian Ruiz parato da Remiro. Dal possibile 2-0 si passava all’1-1 quando un maldestro stop in area di Ghoulam (dall’82’ per Mario Rui) consegnava la palla del pareggio a William José (91’). Ma ormai Napoli e Real Sociedad erano nei sedicesimi di Europa League e firmavano l’armistizio degli ultimi minuti di gara.

EUROPA LEAGUE
Più suggestivo il secondo torneo europeo a partire dai sedicesimi con la retrocessione delle otto squadre dalla Champions: Manchester United, Ajax, Salisburgo, Brugge, Dinamo Kiev, Krasnodar, Olympiacos, Shakhtar. Tra le formazioni che hanno superato i gironi di Europa League, approdando ai sedicesimi ad eliminazione diretta, sono di prima qualità Tottenham, Arsenal, Leicester, Benfica, Hoffenheim, Villarreal, Roma, Milan.

UN ANNO
È n’anno, ce piense ca è n’anno.
Mercoledì 11 dicembre 2019, ore 18,04, Castelvolturno. L’apparizione di Aurelio De Laurentiis, mente rapida, egocentrico, svelto di lingua e irritabile come tutti i nati sotto il segno dei Gemelli, e di Gennaro Gattuso della gente del Capricorno intraprendente e coraggiosa sino all’eroismo.
Nascondendo una lacrima sul viso per la separazione da Ancelotti, Aurelio indicò agli astanti l’uomo raggomitolato al suo fianco: “Ecco a voi Ringhio Star”. Nessuno applauso sottolineò la definizione proferita dal presidente con l’intento compiaciuto di ricavarne un’ovazione. Ringhio non ringhiò presentandosi con voce bassa e trattenuta nel suo idioma calabro-milanese con aoristi greci, per il suo passaggio calcistico nell’isola di Creta, e qualche step del suo periodo scozzese. “Mi sono tuffato in un mare grande, spero di non annegare, ma io non ho paura”. Da allora, Gattuso col Napoli (46 partite) ha raccolto 26 vittorie, 7 pareggi, 13 sconfitte e la conquista della Coppa Italia battendo sul rush finale Lazio, Inter e Juventus.

NAPOLI-REAL SOCIEDAD 1-1 (1-0)

NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui (82’ Ghoulam); Fabian Ruiz, Bakayoko (70’ Demme); Lozano (70’ Politano), Zielinski (74’ Elmas), Insigne; Mertens (70’ Petagna).

REAL SOCIEDAD (4-3-3): Remiro; Zalduia (46’ Gorosabel), Zubeldia, Le Normand (78’ Sagnan), Nacho Monreal (78’ Munoz); Zubimendi, Guevara (78’ Isak), Merino; Januzaj, William José, Portu (56’ Barrenetxea).

ARBITRO: Grinfeld (Israele).

RETI: 34’ Zielinski, 91’ William José

EUROPA LEAGUE – GIRONE F
Napoli-Real Sociedad 1-1
Rijeka-Alkmaar 2-1

CLASSIFICA
11 Napoli (gol 7-4); 9 Real Sociedad (5-4); 8 Alkmaar (7-5); 4 Rijeka (6-12).
Qualificate ai sedicesimi: Napoli e Real Sociedad.

11/12/2020
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