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Calcio
Stavolta vince il Toro
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 29.07.2020)
Preso un gol in apertura da un terzino (D’Ambrosio), il Napoli gioca una buona partita a San Siro, ma nella ripresa becca il raddoppio di Lautaro Martinez detto il Toro. Due a zero secco. Lautaro è entrato dopo un’ora al posto di un insignificante Alexis Sanchez. Giocatore decisivo.

Nel Napoli, Zielinski e Insigne hanno trascinato la squadra, ma ancora una volta è mancato il gol. Handanovic ha fatto due buone parate. Ma il problema azzurro è sempre lo stesso: nessuno la butta dentro. Ancora un negativo Milik. Non ha fatto granché Politano, l‘ex. Molto bene Koulibaly su Lukaku, rimasto a digiuno dopo 23 gol.

I cambi sono stati positivi per l’Inter (il raddoppio di Lautaro Martinez).

Nell’Inter rientra De Vrij al centro della difesa, gli esterni del 3-4-1-2 sono Candreva e Biraghi, il suggeritore dietro le punte è Borja Valero (35 anni), soldato fedele di Conte preferito in partenza ad Eriksen, e con Lukaku in avvio non c’è il Toro Lautaro Martinez ma il torello cileno Alexis Sanchez, il vecchio ragazzo meraviglia (32 anni), deludente.

La coppia Lukaku-Lautaro vale 36 gol, Lukaku-Sanchez 27. Ma l‘argentino sembra in calo ed è attratto dal Barcellona. Sfolgorante, poi, la panchina dell’Inter (Lautaro, Moses, Young, Eriksen, Skriniar).

Nel Napoli, Hysaj sulla destra della difesa, Elmas (a sinistra, Zielinski a destra) e non Fabian Ruiz, rientro di Demme, Milik centravanti per la squalifica di Mertens, Politano e Insigne sugli esterni.

Conte sceglie una formazione robusta con Barella, Bastoni, Biraghi, Brozovic. Ha il dente avvelenato col Napoli (“In Coppa Italia meritavamo di passare noi”) e deve difendere il secondo posto dagli assalti dell’Atalanta (rilanciatasi a Parma 2-1) e della Lazio.

Saettanti l’inizio e la nuova maglia dell’Inter col Napoli contratto nel 4-5-1, Insigne in contropiede libera la squadra dalla morsa nerazzurra. L’Inter insiste e trova subito il gol con D’Ambrosio tutto solo a battere Meret (11’). Difesa addormentata sul giro-palla dell’Inter.

Due ottimi palloni scodellati da Insigne nell’area milanese sembrano tenere il Napoli a galla che inizia a portarsi nella metà campo interista. Fuori d’un soffio la palla di Insigne (19’). Para Handanovic la botta di Zielinski (24’) e sventa la conclusione di Politano (30’). Poi Candreva salva in corner il tiro di Insigne (36’). Il Napoli migliora a vista d’occhio e l’Inter soffre in difesa. Il palleggio del Napoli fa correre a vuoto l’Inter.

È proprio un bel Napoli, aggressivo, primo sulle seconde palle e stabilmente nella metà campo nerazzurra. Il tempo si chiude con un lampo dell’Inter: paratona di Meret su Brozovic nel recupero (45’+2’). Possesso-palla alla pari, due conclusioni in porta per le due squadre (ma il Napoli ha tirato di più: 7-4).

Dopo l’intervallo, l’Inter sembra ridestarsi cercando maggiormente Lukaku (Koulibaly tiene), ma Sanchez è fuori partita e si spegne nelle grinfie di Maksimovic. Il match è in pugno ai centrocampisti azzurri. E il Napoli riprende a giocare nella metà campo avversaria con un pressing alto.

Dopo un’ora, Conte infila Lautaro Martinez per Sanchez e Godin per Candreva alla ricerca del raddoppio. Ma è Elmas (64’ a fil di palo) a sfiorare il gol. Cambia anche Gattuso (65’): Allan per Zielinski e Ghoulam (subito bel cross) per Mario Rui. Conte aggiunge Young per Biraghi (79’). Nel Napoli, Lozano per Politano (75’).

Il Napoli, molto più in palla dell’Inter, meriterebbe il pareggio, ma bisogna buttarla dentro (eterno problema). E, allora, è Lautaro che parte e la mette dentro da fuori area (74’). È andata. Due a zero per l’Inter che mantiene il secondo posto un punto avanti all’Atalanta. S’è rivisto Malcuit (84’ per Hysaj), dentro Callejon per l’eterno, impalpabile Milik (84’).

La sconfitta del Napoli era un po’ nell’aria e nelle preferenze dei bookmakers. L’Inter di Conte (primo anno nerazzurro di Conte), affamata del secondo posto, miglior piazzamento interista dai giorni lontani del “triplete”, non poteva fallire.

L’Inter è un’approssimativa macchina da guerra, che procede a sussulti. Il suo gioco esplode a sprazzi e trova quei goleador occasionali (difensori e centrocampisti) che il Napoli fatica a innescare. Dopo la sosta, sei centrocampisti con 10 gol (Young, Borja Valero, Biraghi, Gagliardini, Eriksen, Candreva) e quattro difensori con 5 reti (Bastoni, de Vrij, D’Ambrosio, Godin) hanno sostenuto il bottino nerazzurro. Ieri, D’Ambrosio ancora a segno.

Nel Napoli due centrocampisti con 3 gol (Callejon, Allan) e tre difensori con 5 gol (Di Lorenzo, Manolas, Hysaj) sono andati a bersaglio.

Ma c‘è voluto Lautaro Martinez per mettere al sicuro il risultato. Cifre finali: possesso-palla in leggero favore del Napoli (51-46), 548 passaggi completati dagli azzurri (384 dell’Inter), tiri 8-6 per il Napoli (2-5 nello specchio).

VENDETTA
Si chiamava Ambrosiana-Inter e vinse il primo campionato a girone unico (1929-30). Era lo squadrone di Giuseppe Meazza. La prima volta che il Napoli salì a Milano beccò 2-1, la seconda volta ancora 2-1, con l’eterno duello tra Sallustro e Meazza, i centravanti rivali, la terza volta fu un “cappotto”: 6-1. Alla quarta volta (25 giugno 1933), ultima giornata di campionato, il Napoli di Garbutt finalmente si vendicò e batté l’Ambrosiana 5-3 sul suo campo. Firmarono il clamoroso successo Vojak (doppietta), Sallustro, Gravisi e Ferraris II. Il Napoli giocò con Marietti; Vincenzi, Innocenti; Colombari, Buscaglia, Boltri; Benatti, Vojak, Sallustro, Gravisi, Ferraris II. Quel Napoli si piazzò terzo, dietro l’Ambrosiana.

PETISSO
Bruno Pesaola, con un gran diagonale dalla sua posizione di ala sinistra, siglò il memorabile gol dell’1-0 a San Siro contro l’Inter (5 gennaio 1958) infilando l’incrocio dei pali della porta di Matteucci. Era l’Inter di Angelillo. Quel Napoli fu quarto, l’Inter undicesima. L’immagine del gol del petisso fu per anni la sigla televisiva della “Domenica sportiva”.

SAN SIRO
Vietato vincere a San Siro, appena nove i successi del Napoli sul campo dell’Inter in 74 confronti. Due le vittorie nell’epoca De Laurentiis: il 3-0 dell’1 ottobre 2011 con gol di Campagnaro, Maggio e Hamsik; l’1-0 del 30 aprile 2017, gol di Callejon.

DOUBLE FACE
Alla terza partita di Gattuso sulla panchina del Napoli, l’Inter piazzò un perentorio 3-1 al San Paolo (Lukaku doppietta e Lautaro) fra le cinque sconfitte nelle prime otto partite di Ringhio che si prese la rivincita in Coppa Italia eliminando i milanesi in semifinale.
Capolavoro tattico a San Siro il 12 febbraio e 1-0 di Fabian Ruiz, pareggio al San Paolo il 13 giugno (Eriksen e Mertens). A Milano, il 4-5-1 azzurro disarmò la squadra di Conte. Gattuso schierò: Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Mario Rui; Callejon (78’ Politano), Fabian Ruiz, Demme, Zielinski (82’ Allan), Elmas; Mertens (73’ Milik).

EUROPA LEAGUE
Non ci sarà nella prossima Europa League il confronto tra il Napoli di Gattuso e l’Everton di Ancelotti. La squadra inglese, due punti nelle ultime sei partite, ha fallito la qualificazione europea piazzandosi dodicesima nella Premier appena conclusa, a dieci punti dalla zona Europa League. Nell’ultima partita di campionato, l’Everton si è squagliato sul suo campo contro il Bournemouth retrocesso (1-3). Con l’Everton Ancelotti ha realizzato 30 punti in venti partite (8 vittorie, 6 pareggi, 6 sconfitte).

INTER-NAPOLI 2-0 (1-0)

NAPOLI (4-3-3)
: Meret; Hysaj (84’Malcuit), Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui (65’ Ghoulam); Elmas, Demme, Zielinski (65’ Allan); Politano (75’ Lozano), Milik (84’ Callejon), Insigne.

INTER (3-4-1-2): Handanovic; D’Ambrosio, De Vrij, Bastoni; Candreva (60’ Godin), Brozovic, Barella, Biraghi (79’ Young); Borja Valero (88’ Eriksen); Lukaku (88’ Moses), Sanchez (60’ Lautaro).

ARBITRO: Valeri (Roma).

RETI: 11’ D’Ambrosio, 74’ Lautaro Martinez.

29/7/2020
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