Calcio
E se a Milano si riprovasse il 4-5-1?
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 28.07.2020)
 |
Text Size |
 |
Si va in casa dei giganti di Antonio Conte, il primo dei perdenti che ha fallito la corsa-scudetto con la Juve per quattro vittorie in meno (22-26) e il doppio dei pareggi bianconeri (10-5), ma il secondo posto è il miglior piazzamento dell’Inter dopo nove anni, a dieci dall’ultimo scudetto.
C’è però l’Atalanta alle spalle dei nerazzurri milanesi, appena un punto sotto. È scontato che Conte non voglia mollare questo fiorellino all’occhiello del primo anno sulla panchina interista. All’ultima giornata c’è Atalanta-Inter (1-1 all’andata), spareggio finale per il secondo posto. L’Inter vorrà arrivarci in vantaggio. Stasera, il Napoli dovrà aspettarsi un avversario che morderà l’erba e gli azzurri.
Il Napoli giocherà contro la migliore difesa del campionato (36 reti), imbattuta in dodici partite, e contro il secondo migliore attacco (77 gol, la metà dei quali realizzati dalla pregiata coppia Lukaku, 23, e Lautaro Martinez, 13).
E, allora, si potrà tentare un secondo test, sempre in vista del retour-match Champions col Barcellona, un test che, con la difesa azzurra che non smette di ballare, dovrebbe proporre un eroico 4-5-1 come nel match di Coppa Italia che valse l’1-0 a San Siro timbrato dal gran tiro di Fabian Ruiz nella porta di Padelli (Handanovic fuori). Era il 12 febbraio.
A San Siro, contro l’Inter, hanno vinto solo Juventus e Bologna, sei squadre hanno strappato il pareggio (Parma, Roma, Atalanta, Cagliari, Sassuolo e Fiorentina) e solo due (Roma e Fiorentina) senza prendere gol. D’altra parte, c’è anche la maledetta tradizione che “vota” contro il Napoli: a Milano, 47 successi interisti, 17 pareggi, 9 vittorie azzurre.
La fisicità sarà l’arma dell’Inter più visibile. Il Napoli, che il Sassuolo leggerino ha messo sotto nel secondo tempo di sabato scorso, dovrà reggere l’urto interista che non ha il pregio della continuità, ma va a sciabolate letali.
Il Napoli si gioca nulla per il campionato, se non si vuole credere che la squadra di Gattuso miri a soffiare il sesto posto al Milan, mentre l’Inter vuole tenersi stretto il secondo posto che è il massimo della prima annata di Conte. Tre anni fa, il Napoli di Sarri si portò via i tre punti con un gol di Callejon. Era il 30 aprile 2017 nella stagione dei 94 gol.
Il ricorda sfuma col Napoli di quest’anno che ha 17 punti in meno rispetto al campionato scorso e l’Inter 10 punti in più. Mancherà Mertens, squalificato, che sarebbe potuto sgusciare nella foresta dei grattacieli interisti, il più basso è Skriniar (1,88) rispetto a Ranocchia (1,95) e Bastoni (1,90).
Di fronte a questi colossi, come se la caverà il polaccone Milik che c’è e non c’è continuando a sbagliare gol fatti, due contro il Sassuolo? E come se la caverà Koulibaly contro Romelu Lukaku (1,91), la montagna che si muove, potenza e velocità?
Tenere duro senza farsi male, mentre riecheggia l’ultima dichiarazione di Gattuso: il Napoli avrebbe un po’ mollato dopo la Coppa Italia. E ha accompagnato questa constatazione con un malizioso accenno: troppe barche, troppo mare, troppe isole a Napoli.
Ohibò. Ombre di dolce vita estiva sugli azzurri? Pure, dopo la sosta, il Napoli ha fatto gli stessi punti (20) della Juventus campione, uno più dell’Inter, quattro meno di Atalanta e Milan che sono andati a mille.
Bene, andiamo a vedere. Il risultato, a favore dell’Inter nelle quote dei bookmakers (2,05 Inter, 3,70 il pareggio, 3,40 il Napoli), conta fino a un certo punto. La prestazione, invece, dovrà essere incoraggiante, la difesa soprattutto è sotto esame. Sempre pensando al Barcellona.