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Calcio
Giù il piccolo Barça
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 26.07.2020)
Sistemato il Sassuolo “che gioca come il Barcellona”. Il Napoli torna a vincere (2-0) senza prendere gol, novità sugli schermi azzurri e, con qualche fatica supera al San Paolo il test simil-catalano e tutti sembrano contenti.

Se al Sassuolo il Var annulla quattro gol per fuorigioco (due per tempo), il Napoli ha sprecato almeno quattro palle-gol (Insigne, Callejon, due volte Milik).

Gli azzurri hanno dominato nel primo tempo, nella ripresa è venuto fuori il Sassuolo che però ha ceduto le armi nel finale (palo di Politano e raddoppio di Allan che aveva segnato anche all’andata).

Nella fase in cui il Sassuolo ha preso il pallino del gioco, la difesa del Napoli è stata preoccupante, brutto segno per Barcellona.

L’aveva messa giù bene Gattuso, tornato col broncio da Parma, per tirare su la squadra. Cerchiamo di non finire sdraiati il campionato, mancano due settimane al retour-match col Barcellona e questo Sassuolo ha un po’ la filosofia di gioco del Barça, è un test, vediamo di far bene.

Con Mertens in panchina, c’è Milik al centro dell’attacco. Vanno in campo Manolas, Hysaj a sinistra sulla corsia di Berardi, Lobotka e non Demme, forse più talento in mezzo al campo. E si rivede in porta Ospina. Tornano dietro le quinte Lozano e Politano.

Intanto, verrà Osimhen, oh sì, sì.

Ed ecco il test. Ecco il tic-toc-tac del Sassuolo che dovrebbe ricordare il palleggio catalano. Ma il palleggio del Sassuolo è meno elaborato, va dritto al gol. I catalani ricamano di più, qualità ovviamente superiore, più passaggi corti davanti all’area avversaria prima di liberare l’uomo al tiro, e l’uomo spesso di chiama Messi.

Manca al Sassuolo Giamburrasca Boga, il piperino ivoriano che salta gli avversari come birilli. Ma De Zerbi ha attrezzato una minacciosa corsia sinistra con Rogerio che spinge e Traorè che fa le piroette. C’è Ciccio Caputo di punta che, senza contare i rigori, segna quanto Cristiano Ronaldo. Berardi, sulla fascia di Hysaj (più difensore di Mario Rui), è il campione annunciato di sempre. Se parte, non lo prendi e ha un tiro saettante.

Come girano le gambe? L’handicap maggiore è la stanchezza. Siamo alla decima partita in un mese e il Sassuolo ha giocato una gara in più (il recupero con l’Atalanta). Il Napoli prende gol (11) da otto turni, il Sassuolo sempre a segno (26 reti) da undici partite.

Il primo tempo, a energie fresche dovrebbe dare il meglio. Il Napoli si impossessa del match. Tenendo palla e pressando di squadra impedisce il fraseggio tipico del Sassuolo. Fabian Ruiz scherma Locatelli, il regista degli emiliani, Djuriic, si oppone a Lobotka.

Il Sassuolo non riesce a ripartire subendo l’iniziativa del Napoli. Rogerio e Traorè a sinistra non partono mai, a destra Berardi è assente.

E proprio Hysaj, che doveva “soffrire” con Berardi, se ne va in gol (8’) dopo un pallone lavorato da Zielinski che è il centrocampista azzurro più libero di manovrare sul lato del vecchio Magnanelli (36 anni).

La superiorità del Napoli è attestata dalle statistiche del primo tempo. Leggero possesso-palla (51%), ma dieci conclusioni contro tre, 4-2 nello specchio della porta.

Due volte sfugge al Napoli il raddoppio con Insigne che salta Consigli ma mette fuori a fil di palo (20’), con Callejon che tocca fuori vicinissimo al palo sinistro di Consigli (36’).

Il Sassuolo ha qualche guizzo in finale di tempo. Annullato dal Var il gol di Djuricic (37’) per l’offside di Traorè. Poi Ospina si disimpegna bene sulla conclusione ancora di Djuricic.

Nella ripresa cambia la scena e viene fuori il Sassuolo. La difesa azzurra regge a fatica. Si arrende Manolas (infortunio) e gioca Maksimovic (58’). Col Napoli che fa fatica a controllare il fraseggio del Sassuolo, Gattuso corre ai ripari (79’ Elmas per Zielinski, 80’ Allan per Fabian Ruiz).

Proprio Allan si mostra molto incisivo. Era andato fuori Milik, dopo le due occasioni fallite (64’ sventava Consigli, 66’ palla fuori). Mertens, subentrato, faceva ben poco a parte l’assist per il raddoppio di Allan. Si faceva anche ammonire in fase difensiva, era diffidato, salterà la prossima con l’Inter.

Anche De Zerbi faceva i suoi cambi senza risultato. Il finale era del Napoli. Palo di Politano (87’) che era subentrato a Callejon, raddoppio di Allan nel recupero (93’).

VITTORIA
All’andata, col Sassuolo, seconda partita di Gattuso e prima vittoria riemergendo da un’ora tempestosa in cui i ceramicando dominarono in lungo e in largo andando in vantaggio con Traorè. Poi, l’insperata roiscossa al limite di ogni fantasia.
Allan che, da centravanti, segna il pareggio. Elmas che subentra a Fabian Ruiz e segna di testa su corner il 2-1 azzurro nel recupero dopo la traversa di Callejon e il salvataggio sulla linea di Locatelli.
Pazza partita. Gattuso schierò: Meret; Di Lorenzo, Manolas, Luperto (46’ Hysaj), Mario Rui; Allan, Fabian Ruiz (70’ Elmas), Zielinski; Callejon, Milik (76’ Mertens), Insigne.

DE ZERBI
Robertino De Zerbi, 41 anni, bresciano (come Ottavio Bianchi), da giocatore fece disperare in quelle 42 partite col Napoli umiliando il talento con la poca voglia di emergere. Aveva numeri da campione. Forse, già pensava al mestiere che più gli piaceva: fare l’allenatore. C’è riuscito in pieno con quel faccino da bimbo e il carattere apparentemente dolce.
Dopo avere pagato lo scotto del primo anno del Benevento in serie A, ha trovato a Sassuolo, nella quieta provincia modenese, il posto ideale per il suo calcio disciplina e fantasia, offensivo soprattutto a costo di prendere gol, troppi (3-3 con la Juventus e 2-2 all’andata, con l’Inter 3-4 in casa e 3-3 a San Siro, con la Roma 2-4 fuori e 4-2 a Reggio Emilia).
Con l’Atalanta, il Sassuolo è la squadra più brillante però sotto due volte contro i bergamaschi (1-4). Comodo centro-classifica nel campionato scorso (53 gol all’attivo, 60 al passivo), quest’anno dietro al Napoli (64 gol all’attivo, 62 al passivo). Ma la fase difensiva non è il cruccio di De Zerbi. Il suo calcio punta a far gol più dell’avversario. Aggredisce, rischia, diverte.

CICCIO
Francesco Caputo, 33 anni, pugliese di Altamura, sta giocando la sua migliore stagione, esaltato dal gioco offensivo del Sassuolo. Ciccio Caputo è arrivato tardi in serie A (2018), il Sassuolo l’ha preso per 7,5 milioni di euro. Ha segnato 192 gol in 477 partite giocando soprattutto in serie B (Bari, Salernitana, Entella, Empoli). Quest’anno rivaleggia con Cristiano Ronaldo: al netto dei gol su rigore (Ronaldo 12, Caputo 2), l’attaccante pugliese vanta 17 reti, CR7 una sola in più (18).

IL CAMPIONE
Domenico Berardi, 26 anni, calabrese di Cariati, considerato uno degli attaccanti più promettenti in giovane età, non ha mai fatto il salto in una grande squadra. Piaceva alla Juve che lo lasciò in prestito al Sassuolo (2013). Ha debuttato in serie A in Napoli-Sassuolo 1-1 (25 settembre 2013). Nella prima stagione al Sassuolo, il suo record di gol (16). Quest’anno ha toccato quota 13. A 26 anni, aspetta ancora la grande occasione. Vanta 87 gol in 259 partite. Da sette anni al Sassuolo.

NAPOLI-SASSUOLO 2-0 (1-0)


NAPOLI (4-3-3)
: Ospina; Di Lorenzo, Manolas (58’ Maksimovic), Koulibaly, Hysaj; Fabian Ruiz (80’ Allan), Lobotka, Zielinski (79’ Elmas); Callejon (67’ Politano), Milik (67’ Mertens), Insigne.

SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Muldur (46’ Toljan), Marlon, Ferrari, Rogerio (89’ Manzari); Magnanelli, Locatelli (83’ Kyriakopoulo); Berardi, Djuricic (83’ Haraslin), Traorè (73’ Raspadori); Caputo.

ARBITRO: Aureliano (Bologna).

RETI: 8’ Hysaj, 93’ Allan.

26/7/2020
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