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Recensioni
E poi, i bambini - di Massimo Ammaniti
di Giovanna D'Arbitrio
Il libro viene così presentato:
”Un tempo i ragazzi si divertivano con mezzi di fortuna in un cortile o sul marciapiedi. Ma ai giovani di oggi è stato negato anche quello.
Nei mesi della pandemia, a causa delle restrizioni imposte dal coronavirus, i bambini sono stati cancellati dai provvedimenti governativi. Senza libertà di uscire, i nostri figli sono stati costretti a rinunciare a ritmi e rituali quotidiani e ai rapporti scolastici che ne scandivano l'esistenza e su cui si fonda in parte la loro identità.
Hanno vissuto in spazi ristretti, senza poter esprimere la spontanea vitalità nei movimenti, schiavi di tv e tablet. E con un clima soffocante in cui si sono accumulate le tensioni dei genitori per il contagio, le loro apprensioni per le rinunce pesanti, le incertezze lavorative.
La situazione degli adolescenti è, se possibile, ancora più complessa: si sono trovati bloccati in famiglia, senza poter incontrare gli amici e il mondo esterno e dovendo limitare poi le modalità della vita sociale. Come usciranno i «coronnial» dal periodo della pandemia con le nuove regole sociali che ancora impone e di fronte a una possibile ripresa dell'epidemia?
Come possiamo aiutarli a superare un'esperienza che non ha precedenti per i ragazzi e per i loro genitori?”.


In effetti durante il lockdown sono stati proprio i bambini quelli più penalizzati dall’essere imprigionati in spazi esigui, in particolare nei quartieri più poveri di tutte le città, in case fatiscenti in cui non spesso non penetra nemmeno un raggio di sole. E anche nei cosiddetti “quartieri alti” o “medio-alti”, la situazione per loro non è stata facile, con genitori seduti davanti ai computer tutto il giorno in smart working, spesso troppo nervosi per il timore di perdere posti di lavoro, oppure ancora più in crisi per la vicinanza imposta ad un coniuge in procinto di chiedere il divorzio.

Mentre per certe coppie il lockdown è stato un momento per riflettere e consolidare un rapporto affettivo con il partner e con i figli, per altre le tensioni accumulate sono esplose in modo drammatico coinvolgendo i bambini che hanno reagito in vario modo: bambini che si sono immersi sempre più nella realtà virtuale dei cartoni animati o dei video games, oggi non sempre educativi, anzi spesso violenti e nocivi, bambini che si sono chiusi in se stessi in un atteggiamento ostile e disobbediente, bambini divenuti molto tristi e depressi.

Eppure di loro non si è parlato molto né nei dibattiti televisivi, né sui giornali. E dopo il lungo periodo di lezioni telematiche, ancora non si sa se potranno ritornare a scuola a settembre, mentre quasi certamente saranno i genitori a tornare al lavoro in ufficio e non sapranno a chi affidare i figli, se non troveranno qualche valida babysitter e non potranno contare sull’aiuto di nonni spesso residenti in altre città, un altro regalo della globalizzazione che ha smembrato le famiglie con le delocalizzazioni.

Come madre e insegnante, nonché ora anche nonna, mi sono sempre interessata ai problemi dei giovani, in particolare a quelli di bambini e adolescenti. Quando penso a loro, mi vengono sempre in mente i versi della canzone di Gianni Morandi, “Un mondo d'amore”. Eccoli:

C’è un grande prato verde
Dove nascono speranze
Che si chiamano ragazzi
Quello è il grande prato dell’amore
Non tradirli mai
Hanno fede in te.
Non li deludere
Credono in te
Non farli piangere
Vivono in te
Non li abbandonare
Ti mancheranno
Quando avrai le mani stanche tutto lascerai
Per le cose belle
Ti ringrazieranno
Soffriranno per gli errori tuoi
E tu ragazzo non lo sai
Ma nei tuoi occhi c’è già lei
Ti chiederà l’amore
ma l’amore ha I suoi comandamenti
Non tradirla mai
Non l’abbandonare
Ti mancherà.
E la sera cercherà
fra le braccia tue
Tutte le promesse
Tutte le speranze
Per un mondo d’amore.


I bambini rappresentano il futuro del nostro pianeta e dovrebbero essere rispettati, compresi, amati. Quale futuro stiamo preparando per loro?

Massimo Ammaniti insegna Psicopatologia dello Sviluppo all'Università di Roma.
Tra le sue pubblicazioni si ricordano:
Manuale di psicopatologia dell'infanzia (Raffaello Cortina 2001),
Pensare per due. Nella mente delle madri (Laterza 2008),
Noi. Perché due sono meglio di uno (Il Mulino, 2014),
La nascita dell'intersoggettività. Lo sviluppo del sé tra psicodinamica e neurobiologia (Raffaello Cortina 2014),
La famiglia adolescente (Laterza 2015),
La curiosità non invecchia (Mondadori, 2017).

20/7/2020
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