Calcio
Stella filante di Politano
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 20.07.2020)
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Allo scadere del recupero (sei minuti), il soldato di ventura Mattia Politano rompe il tic-toc del Napoli e infila il gol della vittoria sull’Udinese (2-1) al San Paolo. Ah, come respiro! Dopo due pareggi, torna il successo pieno.
Il Napoli, squadra regina in campionato del possesso-palla (ieri 65 per cento), un po’ per stanchezza, un po’ per il 3-5-2 dell’Udinese, un po’ perché l’estro dei migliori è appannato, ha girato a lungo attorno all’avversario. Andando per vie centrali, ha fatto il gioco dei torrioni friulani (Bacao 1,91, De Maio 1,90, Nuytink 1,91) protetti da Walace, difensore centrale aggiunto.
Perché il Napoli abbia fatto girotondo centrale non si capisce, o forse si capisce un po’. Troppi palloni a Hysaj sulla destra e, quando il pallone arriva all’albanese, succede nulla. Prudente Mario Rui sulla sinistra dove penetrava spesso l’argentino de Paul, il migliore dei giocatori di Gotti.
Ed ecco la danza al centro di Fabian e Zielinski, con rari lampi. Insigne svariava su tutto il fronte offensivo per cercare di liberarsi dalla doppia marcatura di Becao e Larsen. Lobotka era poco ispirato.
Il Napoli, passaggi, passaggetti e passaggini, ha continuamente giocato palla dietro per stanare l’Udinese, ma l’Udinese rimaneva ben bloccata nella sua metà campo concedendo al Napoli l’inutile ghirigori azzurro. Se, poi, il Napoli giocava di fioretto, l’Udinese usava la spada dei lanci lunghi e improvvisi per sorprenderlo.
Ci riusciva dopo venti minuti di vano gioco all’uncinetto del Napoli aprendo un buco (Manolas e Koulibay) sulla sua sinistra per il cross di Zeegealar sul quale un maldestro tocco di Mario Rui lasciava a de Paul la battuta per il gol (22’). Sfortunato Mario Rui che, pure, è stato uno dei pochi a impegnare Mussu (62’) cercando poi con un pallonetto lungo di sorprendere il portiere argentino fuori di pali (scherzo non riuscito).
Fuga dalla vittoria? L’Udinese cercava un punto-salvezza, intanto la salvava la sconfitta del Lecce a Genova che lasciava i friulani lontani dalla zona-retrocessione (alla fine +7 per l’Udinese).
Una volta in vantaggio, la squadra friulana ha badato a controllare il Napoli che brillante e fresco di energie non era. Ma succedeva l’impensabile. Gattuso, che aveva schierato l’attacco dei piccoletti (Callejon-Mertens-Insigne) perdeva per infortunio il belga dopo la mezz’ora (31’ entrava il Milik ignoto).
L’impensabile era che Milik, dato per perso, entrava efficacemente in partita, era uno dei nostri, era vivo e lottava con noi e, dopo un minuto che era entrato, allungava il gambone sinistro in mischia per deviare nella porta di Mussu (1,91) il pallone del pareggio servitogli da un magnifico cross basso di Fabian Ruiz (32’). Finalmente una penetrazione palla a terra nell’area dell’Udinese.
La partita rimaneva incantata sul risultato pari. L’Udinese non cercava di più. Fofana spento, de Paul a tratti, laterali di centrocampo arretrati, 5-3-2, Lasagna impegnava Manolas senza sfondare, Nestorovski dalla parte di Koulibaly sbatteva contro il muro nero. Il Napoli tornava a gingillarsi col possesso-palla che non produceva danni. L’Udinese restava bloccata dietro e oscurava agli azzurri tutte le linee di passaggio.
Ci sarebbe voluta la pennellata di un artista per rompere l’equilibrio del risultato, mentre il Napoli era costantemente nella metà campo dell’Udinese. Ma gli artisti azzurri concedevano poco. Insigne giocava molto per la squadra, Fabian e Zilinski rimanevano prigionieri del dispositivo di difesa dell’Udinese.
Milik entrava bene in partita, come si diceva. Non solo il gol, ma anche un buon pallone per Zielinski e un’altra conclusione, parata. Poi, però, usciva di scena.
Il match aveva due lampi nel cuore del secondo tempo quando finalmente Zielinski omaggiava la scena di uno dei suoi tiri irresistibili, ma Mussu volava a deviare sulla traversa (60’ e ventiduesimo palo nel Napoli in campionato). Il Napoli, olè, rischiava di vincere! Ma l’Udinese rischiava di vincere di più. La deludevano Ospina, deviando in corner la palla maledetta di Lasagna (70’), e Koulibaly in una delle sue acrobazie-suicida che spediva contro il palo la conclusione di de Paul (84’).
Gattuso, che presentava otto novità rispetto a Bologna (Ospina, Hysaj a destra per la squalifica di Di Lorenzo, Fabian e Lobotka in mediana e il trio sarriano in attacco, subito privato di Mertens), operava i cambi necessari in queste partite che si giocano ogni tre giorni (71’ Politano per Callejon, Demme per Lobotka). Politano regalava qualche sprazzo sulla sua corsia, Demme era più concreto al centro della mediana.
Ma le forze calavano, perciò Elmas per Fabian Ruiz e Allan per Zielinski (80’). La scena non cambiava molto. Il Napoli sempre a far girare la palla davanti ai marcantoni della difesa udinese, la squadra ospite senza nessuna tentazione di vincere, il pareggio voleva e le bastava.
Tutto sembrava fissato sull’1-1 che imbufaliva Gattuso. Inutilmente, a inizio partita, Callejon aveva urlato “
vamos”. Il “
vamos” del Napoli era un valzer lento.
Anche l’Udinese faceva i suoi cambi, uno obbligato per l‘infortunio di Walace (87’ entrava Ekong), uno tattico (92’ il centrocampista Sema per l’attaccante Lasagna allo scopo di tenere il pareggio), uno ancora per avere più energie a sinistra (82’ Avest per Zeegelaar).
Sei minuti di recupero e, sul passaggio di Demme, Politano si accendeva a destra sulla linea del limite sganciando la stella filante della vittoria (95’).
Successo meritato dalle cifre del match: 17 tiri del Napoli contro 3 (10-3 nello specchio), superiore possesso-palla e il doppio dei passaggi dell’Udinese. Una partita giocata in placida supremazia e vinta da giocatori entrati dalla panchina.
BILANCIONegli ultimi nove anni, otto vittorie e un pareggio fra Napoli e Udinese al San Paolo. Azzurri a segno 24 volte (Mertens 3 gol, così Pandev). Spettacolare il 3-3 con Benitez nel campionato 2013-14 (doppietta di Pandev e gol di Dzemaili). L’ultima vittoria dell’Udinese a Napoli risale al campionato 2010-11, Mazzarri sulla panchina azzurra, gol friulani di Inler e Denis.
ANCELOTTILa partita contro l’Udinese, all’andata, 1-1, è stata l’ultima di Ancelotti sulla panchina del Napoli. Dopo avere regalato al club la qualificazione agli ottavi di Champions, con i due capolavori tattici contro il Liverpool (2-0 al San Paolo, 1-1 in Inghilterra), in campionato Ancelotti incappava in sette partite senza vincere realizzando appena cinque punti (1-1 a Ferrara, 2-2 con l’Atalanta, 1-2 sul campo della Roma, 0-0 col Genoa, 1-1 col Milan a San Siro, 1-2 in casa col Bologna, 1-1 a Udine dove Zielinski firmò il pareggio nella ripresa dopo il gol di Lasagna nel primo tempo). In campionato, Ancelotti ha guidato il Napoli in 53 partite con 29 vittorie, 13 pareggi, 11 sconfitte, totalizzando 100 punti.
TECNICO RITROSOAllenatore senza desiderarlo. Questo è Luca Gotti, 53 anni, goriziano di Adria, che ha sostituito Tudor all’Udinese dopo una lunga carriera nel ruolo di vice (con Sarri al Chelsea; con Donadoni al Cagliari, al Parma e al Bologna). Laureato in scienze motorie e pedagogia, due master in management e didattica. “
Il ruolo di vice è quello che vorrei” ha detto. “
Fama e soldi non sono la mia priorità” ha aggiunto. Un tecnico che sta nel calcio con equilibrio e garbo. Da allenatore in prima ha collezionato esperienze con esoneri a Treviso e Trieste. Ha rimesso in sesto l’Udinese: 10 punti con Tudor nelle prime dieci partite, 26 punti di Gotti in 23 partite, +7 sulla zona-retrocessione.
TALENTOIl più autentico talento dell’Udinese è l’argentino di passaporto italiano Rodrigo de Paul, 26 anni, 1,78, motore della squadra friulana, il migliore per passaggi, dribbling e tiri. L’Udinese lo prese dal Racing di Avellaneda nel 2016 per tre milioni di euro Oggi, de Paul è quotato 20 milioni. Da mezz’ala offensiva, è diventato stabilmente trequartista. Protagonista con 9 gol e 8 assist nel campionato scorso garantendo all’Udinese una robusta salvezza. Interessa all’Inter, non dispiace al Napoli.
BALLERINONato a Parigi, di origini ivoriane, Seko Fofana, 25 anni, 1,83, ha le movenze di un ballerino, agile, forte di fisico. È uno dei giocatori più imprevedibili, ambidestro, capace di giocate sensazionali. Da quattro anni all’Udinese che lo prese per 3,8 milioni di euro. Valore di mercato 10 milioni. Piace al Milan.
NAPOLI-UDINESE 2-1 (1-1)
NAPOLI (4-3-3): Ospina; Hysaj, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz (80’Elmas), Lobotka (71’ Demme), Zielinski (80’ Allan); Callejon (71’ Politano), Mertens (31’ Milik), Insigne.
UDINESE (3-5-2): Mussu; Bacao, De Maio, Nuytinck; Larsen, de Paul, Walace (88’ Ekong), Fofana, Zeegelaar (82’ ter Evest); Lasagna (92’ Sema), Nestorovski.
ARBITRO: Chiffi (Padova).
RETI: 22’ de Paul, 32’ Milik, 95’ Politano.
SERIE A – 34ª GIORNATA
Verona-Atalanta 1-1, Cagliari-Sassuolo 1-1, Milan-Bologna 5-1, Parma-Sampdoria 2-3, Brescia-Spal 2-1, Fiorentina-Torino 2-0, Genoa-Lecce 2-1, Napoli-Udinese 2-1, Roma-Inter 2-2. Lunedì: Juventus-Lazio.
CLASSIFICAJuventus 77; Inter 72; Atalanta 71; Lazio 69; Roma 58; Napoli e Milan 56; Sassuolo 48; Verona 45; Bologna 43; Cagliari e Fiorentina 42; Sampdoria 41; Parma 40; Torino 37; Udinese 36; Genoa 33; Lecce 29; Brescia 24; Spal 19.