Cronaca
I 90 ruggenti dell’ammiraglio del golfo azzurro
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 07.06.2020)
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Novanta colpi di cannone e pioggia di novanta babà nella baia e sulle colline di Pozzuoli per l’ammiraglio del golfo azzurro. Pippo Dalla Vecchia compie domani 90 anni, ammiraglio per prestanza della persona, la bella faccia bruciata dal sole, l’andatura dondolante come su un eterno veliero, la voce di comando e la deliziosa autorità di tenerci inchiodati a babordo, suoi devoti discepoli, per inondarci di storie e aneddoti, cominciando dai cartaginesi sino all’ultima vittoria di Fausto Coppi, enciclopedia parlante e affabulatore suggestivo con la battuta veloce e l’ironia appropriata.
Pippo vive oggi nel “
buen retiro” di Pozzuoli con la moglie Maria Grazia, i figli Aurelio, Marco ed Emmanele e sei nipoti, perché Pozzuoli sede di una Accademia della Vela, da lui inventata nella città flegrea, è stato il suo ultimo sogno dopo avere fatto di Napoli la città della vela e del golfo lo stadio dei venti nei suoi anni di grande e irresistibile promotore di eventi marinari.
Per vent’anni e forse più, restaurando e arricchendolo di preziosi cimeli, Pippo è stato il presidente del Circolo Savoia innalzandolo a salotto di Napoli per ricchezza di iniziative non solo marinare ed eleganza degli ospiti, italiani e stranieri, attratti dalla sua naturale vocazione a coinvolgere, radunare, allietare ed entusiasmare.
Una sola serata con Pippo, nel porticciolo di Santa Lucia e nello sfolgorio del Circolo, tra la Sirena Partenope e il grande dipinto di una galea della Repubblica amalfitana, apriva il cuore e la mente a mille curiosità, sollecitati dai suoi fantastici racconti, mentre ingolosiva il palato di tutti con la sua specialità culinaria, la “
genovese” col giusto dosaggio della cipolla e il “
taglio” di pasta adatto, mezzani o ziti di marca.
Uomo di mare, innanzi tutto, nato a Marechiaro, il primo dinghy noleggiato a Mergellina da Cicciotto, quand’era ragazzo, canottiere e velista in gioventù, padrone dell’intera rosa dei venti, contadino del mare vogando duramente sulle vecchie “
jole”, poi orgoglioso velista sulle barche delle sue audacie nel maestrale del golfo, il tempest “
Don Carlos” e il soling “
Surriento”, ereditando dal padre Aurelio, talento automobilistico, la passione sportiva e una florida azienda di pneumatici.
I libri, avido d’ogni lettura, hanno reso Pippo Dalla Vecchia il gommista più colto del nostro vario mondo, un figlio nobile della Napoli nobilissima, elevandolo al ruolo di protagonista della vita cittadina, prima alfiere e poi monarca al Borgo Marinari, irresistibile motivatore d’ogni energia ed entusiasmo, sognando lo slancio di una città troppo ripiegata sul passato e l’antica gloria.
Campionati di vela italiani, europei e mondiali, il raduno delle affascinanti barche d’epoca, “
le signore del mare”, giunte da tutto il mondo, gli equipaggi di Oxford e Cambridge con i famosi fratelli inglesi Johnatan e Greg Searl convocati nel golfo insieme agli Abbagnale sono stati i suoi successi riportando Napoli e il golfo sulla scena sportiva internazionale.
Poi si commuoveva per avere scovato a un’asta genovese il dipinto di Attilio Pratella, un romagnolo che svolse la sua attività artistica a Napoli, raffigurante la banchina del Borgo Marinari alla fine dell’Ottocento, che, naturalmente, è nel patrimonio del Circolo Savoia con i 56 ritratti di piroscafi e velieri, la statua equestre in gesso della regina Margherita, un bulldog in ceramica, una zebra in argento, il pesce imbalsamato in una teca, la campana di bordo di una cannoniere inglese, la polena di un brigantino francese, il servizio di piatti di prima classe del Rex e altre preziosità che Pippo ha razziata fra mercatini e antiquari per arricchire negli anni l’eleganza esclusiva del Circolo.
Il Centenario del Savoia, nel 1993, è stato l’anno della sua incoronazione a “tiranno illuminato”, i saloni del Circolo in festa, la folla elegante degli ospiti che sciamava sul pavimento in marmo della sede rinnovata e splendida nella combinazione del bianco di Carrara e del bardiglio imperiale di colore grigio-azzurro, mentre nel golfo “
Blu Emeraude” vinceva lo spettacolare campionato del mondo dei maxi yacht.
Un Joseph Conrad senza i baffi è Pippo Dalla Vecchia con i suoi racconti di mare a bordo del gozzo “
Baccalà”, la sua tana marinara, capace di sorprenderci con un aneddoto inedito, una data dimenticata da tutti, una regata come una favola, ma anche una corsa di cavalli dei tempi di Birbone e di quando il Napoli giocava all’Ascarelli, e di Manuel Fangio e Alberto Ascari sul Circuito di Posillipo.
Il Savoia, ai suoi tempi, divenne “
una dimora”, come amava dire, una casa di amici. Pippo ne dettava le regole rigorose dei convivi, il garbo scintillante dei convegni, lo sfarzo signorile delle serate di gala.
Ora Pippo non abita più là e fa il Cincinnato a Pozzuoli, e la fantasia è la dea che non l’abbandona mai per raccontare, ricordare e sognare. Ha fondato lo Yacht Club Solfatara per i giorni di trattenuta gloria e misurata baldoria con gli amici di sempre, l’equipaggio dell’ammiraglio del golfo azzurro che ora naviga tra le delizie culinarie di Pippo, l’immancabile “
genovese” e la discussione appassionata se sia stato Ulisse o Enea il primo grande navigatore della storia, il primo sognatore del mondo, raccontati da questo sognatore illustre approdato nei campi flegrei, Pippo Dalla Vecchia, mentre sono pronti i fuochi d’artificio per il suo storico compleanno sotto il cielo di Pozzuoli.