Contatta napoli.com con skype

Cultura
Zamuner: la musica, risorsa importante
di Adriano Cisternino
Qualcuno salvi la musica. Paolo Fresu ha lanciato una petizione. Dopo l'appello del pianista Lorenzo Hengeller, un altro grido d'allarme arriva da una musicista con solide radici nel jazz.

Emilia Zamuner, giovane e pluripremiata vocalist napoletana, è rimasta bloccata come tutti i musicisti e i lavoratori dello spettacolo, praticamente congelati dal lock-down: niente spettacoli, niente concerti, eventi che non consentono la distanza sociale. Eventi non indispensabili.

Tutto fermo, dunque, né si intravede la lucina in fondo al tunnel. Fase-2 e fase-3 non contemplano ancora le categorie dello spettacolo.

Uno spiraglio per le librerie (ma non in Campania). Sembrava la sorpresa uscita dall'uovo di Pasqua 2020 all'insegna dello slogan: nutrire il corpo e nutrire  lo spirito. Anche la cultura serve a tenerci vivi. Un passo per volta, con le dovute precauzioni, naturalmente.

Ma niente sarà più come prima, questo ormai è il mantra da assimilare. Possiamo nutrire il corpo e, con i libri, anche lo spirito. Ci manca ancora la musica, nutrimento dell'anima.

Certo, ci sono i dischi, ma la musica dal vivo - sostengono in molti - è tutt'altra cosa. Il grande Sergiu Celibidache si rifiutava di incidere dischi. Non mancano iniziative di concerti online. Ma come i libri nutrono materialmente librai, editori e scrittori, così la musica dal vivo nutre tangibilmente i musicisti.

Il problema è complesso. La musica dal vivo comporta inevitabilmente assembramenti di persone. E quindi, al momento, zero soluzioni, né vicine né lontane.

Qualche voce si è già levata”, osserva Emilia Zamuner, esponente – fra l'altro - di una famiglia di musicisti (padre, madre e fratello). “Paolo Fresu ha promosso una petizione su internet”.

Velesuoniamo”, è il titolo della petizione di Fresu che spiega:  “...Il 99% degli artisti e delle professionalità che ruotano intorno al mondo dei concerti e della didattica è a casa da settimane senza prospettive e, soprattutto, senza alcuna protezione economica e previdenziale”.

La petizione chiede al governo: “...di proteggere la categoria dei musicisti e dei professionisti che vi ruotano attorno in questo difficile momento…”.

E Zamuner incalza: “Si parla di provvedimenti a favore di tante categorie, ma anche i musicisti vanno in qualche modo tutelati. Personalmente mi ritengo fortunata. Insegno canto jazz al conservatorio di Potenza e posso continuare a tenere le mie lezioni via skype. Però noi musicisti possiamo molto poco in questo periodo. Qualcosa facciamo online, ma si tratta per lo più di interventi gratuiti e non so quanti di quelli che vivono di musica possono andare avanti così. Senza contare l'indotto: ci sono i tecnici di sala e tanti altri addetti, fino alle rivendite dei biglietti”.

Risale al primo marzo l'ultima esibizione in pubblico della Zamuner: “Feci un concerto a san Severo, in Puglia, in trio con Massimo Moriconi e Daniele Sepe. Poi si è fermato tutto. Annullata anche tutta la programmazione estiva. Dovevo andare in Giappone, due date già fissate, e poi in Australia, quattro date. Tutto annullato. Mi auguro che quanto prima si torni alla normalità. Magari si trova anche il vaccino, chissà, speriamo. Intanto qualche apertura per certe categorie già si intravede. La musica, dalla classica al jazz, è una risorsa importante per noi italiani”.
14/4/2020
RICERCA ARTICOLI