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Cultura
“Qualcuno sulla terra” con Eugenio Bennato
di Adriano Cisternino
In questi amari giorni di coronavirus e poco altro, senza bar e ristoranti, senza cinema e teatri, senza musica e concerti, senza barbieri e parrucchieri, e anche senza ospedali che a stento fronteggiano l'epidemia e se ti viene qualsiasi altro malanno te lo tieni e ti stai a casa aspettando che ti passi perché non puoi uscire se non per fare la spesa della sopravvivenza o per urgenti necessità tutte da dimostrare e certificare.

In questi giorni in cui l'unica risorsa per fare quattro passi (ma non di più...) e prendere un po' d'aria sono i nostri amici a quattro zampe ai quali va una volta di più la nostra piena riconoscenza.

In questi giorni in cui il calcio è fermo così come tutti gli altri sport e chissà quando riprenderanno e chissà se le olimpiadi si svolgeranno nelle date stabilite.

In questi giorni in cui per distrarci un po' non ci resta che leggere o guardare la televisione o scavare attraverso i social la migliore offerta, possiamo scoprire che, tra le poche risorse compatibili con gli “arresti domiciliari” cui il Covid 19 ci ha condannati, resta anche un po' di musica, di quella che più ci piace.

E allora ecco spuntare all'improvviso un nuovo album che Eugenio Bennato ci ha regalato e si è regalato per i suoi 72 anni. “Qualcuno sulla terra” è il titolo del suo ultimo lavoro pubblicato da “Sponda Sud”, interpretato con “Le voci del Sud” e con la partecipazione di Pietra Montecorvino.

“Qualcuno sulla terra” è un titolo (ed anche un brano) che già in partenza ci orienta verso una visione ampia e globale ma anche storica dei temi che l'autore intende trattare e tratta attraverso un viaggio che abbraccia temi religiosi e scientifici, morali e sociali, partendo dalla creazione del mondo e l'uomo che ne prende coscienza, e i temi della bellezza, dell'amore che tutto muove, della maternità, della libertà.

È il percorso di un artista che, giunto nell'età della riflessione, si volge indietro a guardare le sue esperienze di vita e ne coglie significati universali, mai banali, navigando con disinvolta fluidità fra misticismo e laicità.

Il disco si conclude con “A Sud di Mozart”, un pezzo (a suo tempo anche un libro, editore Pironti) scritto a due mani con Carlo D'Angiò (entrambi co-fondatori della NCCP), omaggio al genio di Salisburgo che dal suo pur breve soggiorno a Napoli (14 maggio-25 giugno 1770) seppe cogliere segni importanti della cultura musicale di questa città.
20/3/2020
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