Cronaca
Buon compleanno a “Il Mattino”
di Adriano Cisternino
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L'emergenza
coronavirus spinge anche i giornali un passo più avanti nella tecnologia.
È di mercoledì mattina, 11 marzo, la notizia che “
Il Mattino” nasce non più dalla solita riunione mattutina, quotidiana, intorno al tavolo nello studio del direttore Federico Monga, ma attraverso un collegamento “
via web” con le case dei colleghi responsabili dei vari settori.
Tutti regolarmente in videoconferenza con i loro tablet che inquadravano i volti, ciascuno con uno sfondo diverso naturalmente - una libreria o una parete adorna di quadri, magari con la moka a portata di mano - a seconda dell'ambiente scelto come sede del collegamento.
Ce lo ha raccontato simpaticamente, con i relativi dettagli, il collega Gino Giaculli sul sito “
online” del giornale, ricordandoci anche che tra qualche giorno “Il Mattino” festeggia il suo 128esimo compleanno.
Era infatti il 16 marzo 1892 quando appariva per la prima volta nelle edicole e nelle mani degli strilloni (già, gli strilloni !…) il quotidiano fondato da Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao.
Si erano licenziati dal “
Corriere di Napoli”, di proprietà di Matteo Schilizzi, banchiere livornese (quello del celebre mausoleo di Posillipo con la cupola che si vede da mezza Napoli) col quale erano sorti frequenti dissidi sulla linea politica. E con i soldi della liquidazione (centomila lire) fondarono “Il Mattino”.
Centoventotto anni di vita, tanti cambiamenti, di sede (lo storico Angiporto Galleria, via Chiatamone, e ora al Centro Direzionale...), di modi di lavorare che hanno cambiato radicalmente la comunicazione.
Cambiamenti dettati soprattutto dagli sviluppi delle tecnologie. Basti citare per esempio il passaggio negli anni settanta dalla stampa a caldo a quella a freddo, che svuotò le tipografie mandando in pensione decine di voluminose linotype ed anche i banchi con i telai delle pagine a grandezza naturale e le righe di piombo sulle quali noi giornalisti di qualche generazione fa ci siamo inevitabilmente scottati le dita.
E poi la teleselezione, che ha liberato centinaia di inviati dall'incubo della famosa “
telefonata erre” che stava per “
rovesciata”, cioè a carico del destinatario.
Fino al telefonino e al computer che hanno eliminato ogni residua barriera (stenografi, dimafonisti, correttori...) tra inviati o collaboratori esterni e redazione.
Ed ora ecco il coronavirus, ovvero covid19, un'emergenza che costringe i giornali ad anticipare probabilmente il futuro facendo in fretta un passo in avanti con un processo lavorativo del quotidiano partito diversamente dal solito.
Ed ecco allora la riunione di redazione “
via web”, con tablet e cuffiette, che modificano ulteriormente consolidate abitudini di lavoro, riducendo se non annullando spazi e tempi di collegamento e comunicazione per un prodotto, il giornale, che rimane comunque strumento indispensabile e fondamentale di ogni la democrazia.
Perché cambiano i tempi, gli strumenti, la tecnologia corre e ci fa correre verso il futuro. Ma una cosa non cambia mai ed è il bisogno d'informazione.
Ed allora, buon compleanno a “
Il Mattino”, il giornale “
voce” di questa città.
E avanti con le nuove tecnologie!